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la porta si apre e una figura entra nella stanza, è Alex. speravo entrasse qualcun'altro, così potevo risparmiarmi di parlare.

Alex: -eiii-

lui si avvicina a me e si siede dove prima stava.

Alex: -cos'hai fatto in mia assenza?-

Un cazzo.
faccio le spallucce come per dirgli nulla, poiché è la verità.

Alex: -stranamente me lo aspettavo-

Dopo quelle parole nessuno osa dire altro.

Alex: -porco d*o non c'è un cazzo da fare qui!-

Sbuffa lui portando gli occhi a guardare il soffitto.
a chi lo dici...
guardo il polso per vedere che ore sono.
la lancetta dei secondi gira mentre quella dei minuti e delle ore rimane ferma.
manca poco direi.
Mi alzo e vado vicino ad uno scaffale per tirarne fuori un libro interessante.

Alex: -cosa fai?-

sento alle mie spalle.
Ignoro il ragazzo e mi concentro a leggere uno per uno i titoli dei libri scritti laterali.

Alex: -ao! sto parlando con te!-

sento un rumore di sedia, ciò mi fa intuire che Alex si è alzato. sento dei passi sempre più vicini, il ragazzo si sta avvicinando a me. Sento le braccia del ragazzo avvolgermi la vita.

Provo a scollarlo da dosso ma lui oppone resistenza.

-Mi lasci?-

gli chiedo nervoso e arrabbiato.

Alex: -hai la lingua a quanto pare-

mi stuzzica lui.
Porto gli occhi al cielo provando a togliere le sue braccia dalla mia vita.

-Hai rotto, levati.-

Mantengo la calma ma la mia voce non collabora.

Alex: -ma stai un po' zitto e goditi un po' d'affetto-

mi risponde.

-non mi piace ricevere affetto!-

Urlo leggermente staccandomi da Alex. Lo guardo arrabbiato. Lui invece sembrava sorpreso.
Mi calmo vedendolo non fare nulla.

-scusa...-

balbetto per poi dirigermi verso l'uscita dalla biblioteca. Lui mi raggiunge e mi blocca la strada prendendomi per il polso. Tengo gli occhi rilassati e mi giro a guardarlo.

Alex: -non vuoi affetto? ben venga.-

lui mi tira un pugno sul naso ed io scivolo a terra.
Non trovo il momento di realizzare che lui mi prende per il colletto sollevandomi, mi sbatte contro la porta e mi guarda infuriato.

-lasciami...-

balbetto guardando con fatica. Sento il sangue uscire dal mio naso.

Alex: -Come osi alzare la voce con me?-

mi chiede facendo pressione sul mio collo.
prendo il suo polso con entrambe le mani provando a sminuire la sua presa.
Ma nulla cambia.
piano piano la mia forza cessa e mi lascio andare.
faccio dei respiri profondi provando a non soffocare.

Alex: -ti sto facendo male?-

mi chiede facendo il finto tonto.

-forse...-

balbetto provando a scioglierlo con le mie parole.
lui mi guarda e mi tira un altro pugno sulla guancia sinistra. Il mio capo si sposta di lato ma mantengo la calma, occhi rilassati e sguardo neutro.
Non devo piangere se no lui ci prenderà gusto e continuerà e non voglio questo.
D'un tratto mi trovo a terra, con una mano davanti sul naso.
Sento il sangue caldo toccare la mia pelle, del viso e delle mani.

Incidenti sul percorso[1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora