Incidenti sul percorso[1]

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Alex

È da ore che Giorgio se ne è andato e non sembra voler tornare.

Proprio mentre pensavo, in stanza entra Anna.

Anna:-rieccomi!-

Dice tutta allegra buttando a terra lo zaino di scuola.

Anna:-sono sfinita... dov'è Giorgio?-

Mi chiede.

Mi alzo e le vado incontro.

-non ce la faccio, Anna...-

Dico dispiaciuto.

Anna:-cosa è successo?-

Mi chiede con una voce triste, probabilmente per il mio tono.

-lui è troppo testardo, cazzo.-

Dico a denti stretti.

-se ne è andato tutto incazzato.-

Anna:-ma come!-

Dice sorpresa.

-ho provato ad essere gentile, credimi! Ma lui non vuole ricevere affetto!-

Sbotto nervoso.

Anna:-sai dove è andato?-

-no... mi dispiace, è colpa mia...-

Borbotto.

Anna:-dai, Alex, non fare così, ti credo-

Mi sorride e mi abbraccia.

-vorrei tanto riuscire a capire come si sente... per scusarmi...-

Borbotto stringendola a me.

Anna:-riuscirà piano piano a perdonarti, lasciagli il tempo-

-ma come faccio a farmi perdonare? Lui crede che io lo stia prendendo in giro-

Anna:-sembrate proprio gatto e topo-

Ride.

Mi stacco da lei e la guardo interrogativo.

Anna:-tua madre mi ha raccontato di quando eravate piccoli... e lei dice che eravate come il gatto e il topo-

-piccoli...-

Borbotto pensieroso.

Anna:-ma come è successo? Eravate così amici-

Dice dispiaciuta.

-infatti, Anna, da piccoli.-

Anna:-ma io vi ci vedo bene insieme-

Continua.

-ma noi no.-

Borbotto a bassa voce.

Anna:-tranquillo, adesso vado con Morgan a cercarlo, non sarà andato troppo lontano, tu stai qui nel caso ritornasse, ciao!-

Mi lascia un veloce bacio sulla guancia e corre di sotto per avvertire Morgan.

[...]

Sono fuori dalla camera di Anna, appoggiato al muro mentre mi fumo una sigaretta.

Certo che Giorgio è veramente un coglione, non accetta il mio aiuto quando ne ha bisogno.

Poi va a lamentarsi che lo tratto male!

Io proprio non lo capisco...

Sento qualcuno salire le scale, probabilmente è Anna... quindi rimango qui.

Giorgio:-Anna...?-

Giorgio?
Mh...
Non mi ha visto?

È entrato in stanza come se nulla fosse.