sweet pillow

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Un raggio di luce riuscì a oltrepassare le tende chiuse alla bell'e meglio e raggiunse gli occhi ancora chiusi di Steve, iniziando a svegliarlo.

Il ragazzo, deciso a posticipare l'inevitabile il più possibile, nascose il viso sotto il comodo cuscino su cui si era addormentato abbracciato e strinse con più forza le lenzuola tra la mani.   

Cavolo, questo cuscino è davvero comodo e così caldo... Ci starei abbracciato per ore. Sicuramente è grazie a questo cuscino se sono riuscito a dormire così bene.

Steve si rannicchiò ancora di più contro il cuscino, per godersi al meglio gli ultimi attimi di dormi-veglia prima che la consapevolezza del mattino gli faccia ricordare di tutto ciò che ha affrontato. Non voleva proprio svegliarsi, in fondo stava finalmente bene dopo mesi, non aveva preoccupazioni e si sentiva la testa pesante, come per i postumi di una sbronza, e aveva davvero bisogno di rilassarsi il più possibile contro quel comodo, caldo e profumato cuscino. Un'aroma di tabacco e erba gli inondò le narici. Era un odore che normalmente lo avrebbe infastidito, ma in quel preciso momento gli sembrò perfetto.

Le finestre dovevano essere aperte, perché sentiva un leggero rumore di sottofondo, costante e calmo, rassicurante in qualche modo, che lo avrebbe portato di nuovo nel mondo dei sogni se il magico cuscino non avesse iniziato a... Muoversi? 

Sembrava che sussultasse, un movimento leggero ma con un ritmo irregolare. Cosa stava succedendo? Il suo cuscino aveva appena preso vita? Sarebbe stato un disastro perché il cuscino era troppo comodo per rinunciarci.

Steve si senti ancora più confuso quando al tremore si aggiunse un rumore, come quello di una risata trattenuta a stento e, complice il sonno e il mal di testa che iniziava a fare la sua comparsa, Steve pensò che si trattava della sveglia e iniziò a tastare ovunque con la mano che non era stretta fra le lenzuola. Non riusciva a trovare la sveglia perché si rifiutava categoricamente di muoversi da quella posizione tanto comoda e continuando a sentile il rumore sempre più forte lasciò sfuggire un gemito di frustrazione.

In un attimo il rumore cessò e anche il tremito. Il ragazzo era decisamente confuso adesso. Sentì sotto di se il cuscino muoversi lentamente finché non sentì un respiro caldo che gli solleticava l'orecchio. Respiro?

"Dormito bene Harrington?" sussurrò una voce roca al suo orecchio.

Steve rabbrividì, avrebbe riconosciuto quella voce fra mille.

Munson? Perché il suo cuscino aveva la voce di Eddie? Stava sognando? Perché avrebbe dovuto sognare quel pazzo?

La confusione portò Steve ad abbandonare quella così comoda posizione. Si tirò su con le braccia e rimase così sospeso per un attimo sopra il cuscino, con gli occhi ancora chiusi, e sentì fin dentro le ossa la mancanza del calore del cuscino. Cazzo, sentiva proprio il bisogno di abbracciarlo ancora, gli mancava, ma c'era di sicuro qualcosa che non andava e doveva assolutamente scoprire che segreti nascondesse, così si fece forza e spalancò gli occhi. Essi erano ancora velati dal sonno e dovette sbatterli più di una volta prima di riuscire a vedere in modo nitido ciò che aveva davanti, ma anche dopo ciò non riuscì a credere a ciò che vedeva, doveva star ancora dormendo perché era impossibile che ciò che stava vedendo fosse la verità.

Eddie, Eddie "il mostro" Munson, che lo guardava dritto negli occhi con un ghigno estremamente divertito. Eddie nel suo letto. Eddie nel posto in cui prima si trovava il cuscino che Steve aveva abbracciato per tutta la notte. Eddie 

Okay, cosa cazzo?

Steve era sicuro che tutto ciò fosse solo una visione, dei rimasugli del sonno e della palese sbornia della notte prima. Ma perché proprio Munson fra tutti? Certo, Steve sapeva ormai da un bel po' di essere attratto dai ragazzi, aveva fatto le sue ricerche sulla bisessualità ed era venuto a patti con ciò che era senza troppi problemi, ma Eddie? Non è che fosse sto gran che eh, aveva solo due occhi profondi da cerbiatto, dei capelli che sembravano davvero morbidi, un viso dolce  spesso abbellito da un fantastico sorriso, delle bellissime e carnose labbra che avrebbe voluto baciar- Oh, oh OH.

The Freak and the KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora