Duck

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Era notte fonda quando Eddie si svegliò di botto. Sentiva il rumore dello starnazzare delle anatre venire da fuori. Le sottili pareti del camper non aiutavano di certo a fermare il rumore, tanto che Eddie non riusciva a riprendere sonno. C'erano delle anatre al campo delle roulotte? No, non gli sembrava, solo che la notte era così silenziosa che riusciva a sentirle abbastanza forte da tenerlo sveglio. Ovvio, il suo sonno leggero e i suoi continui incubi non influivano per niente, è tutta colpa delle anatre.

Si rigirò nel letto per quelle che sembrarono ore per cercare di riaddormentarsi ma sembrava che dormire fosse un lusso che non gli apparteneva più. Ormai totalmente sveglio Eddie decise di scoprire da dove venisse quel rumore, non lo aveva mai sentito prima e viveva lì da anni.

Si infilò il primo paio di jeans che gli passò sotto mano e una giacca sopra alla maglietta dei metallica che usava come pigiama, si mise le scarpe da ginnastica e uscì di "casa". Era una nottata davvero tranquilla, faceva caldo ma una leggera brezza di vento rinfrescava l'ambiente, rendendola una perfetta serata per guardare le stelle, o dare la caccia a delle anatre.

Si avviò dentro al bosco seguendo con attenzione il rumore, quasi lo facesse da una vita. Tenne il passo leggero, per non fare rumore, e si orientò usando solo la luce della luna piena, che riusciva a illuminare senza problemi quella notte senza nuvole. Sentì lo starnazzare farsi sempre più potente man mano che si avvicinava, finché gli alberi non si diradarono ed Eddie poté vedere un piccolo stagno abitato da cinque o sei anatre che non aveva mai visto.

Era davvero una vista magnifica, la luce della luna che si rifletteva sull'acqua, creando dei placidi giochi di luce, l'acqua dello stagno che si muoveva lentamente grazie al vento e a quegli agitatissimi pennuti e un ragazzo, seduto a bordo dell'acqua, che stava lanciando qualcosa verso le anatre, che subito starnazzavano e correvano verso ciò, facendo un rumore assordante in quella tranquilla notte. 

Eddie era sbigottito. Sbigottito perché non era a conoscenza di quel magnifico posto, sbigottito perché qualcuno stava dando da mangiare alle anatre alle tre del mattino e sbigottito perché aveva riconosciuto quel ragazzo.

I capelli acconciati perfettamente, il petto robusto fasciato da una polo dai colori pastello e una bocca carnosa e lucida.

Il moro trattene a stento un sospiro, Steve Harrington era sempre una visione mozzafiato, e gli venne da chiedersi se stesse sognando, perché una scena del genere era troppo assurda per essere reale. In ogni caso non sarebbe stata la prima volta che sognava quel ragazzo, anche se di solito indossava decisamente meno vestiti.

Eddie si decise a spezzare quel bel momento, non sembrava una situazione totalmente normale e i movimenti del ragazzo gli sembravano strani, troppo lenti e irregolari.

"Hey, Harrington, tutto bene? Che ci fai qui?"

"Non ti sembra ingiusto?"

Il moro corrucciò gli occhi, non capendo la risposta,

"Cosa?"

"Che le anatre non possano mangiare il pane"

Okay, è palesemente fatto.

"Steve, hai preso qualcosa?"

"Adoro quando mi chiami Steve... Però non cambiare argomento."

"Eh?"

"Rispondi alla mia domanda"

Eddie era decisamente confuso e preoccupato per il ragazzo, però decise di assecondarlo, dopo anni come spacciatore aveva imparato come comportarsi con le persone alterate da sostanze.

"Ehm, no, non mi sembra ingiusto"

Il castano si voltò a guardarlo dritto negli occhi, permettendo al moro di vedere le pupille dilatate e gli occhi rossi. Oh Steve, cosa hai fatto?

The Freak and the KingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora