IV : Princeton U

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"Oggi è la tua opportunità per costruire
il domani che desideri"
-Ken Poirot
                                                                            
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Università di Princeton, New Jersey. 8 settembre

Lilith's pov

Senza parole.

Non riesco a trovare aggettivi adatti per descrivere questo campus, eccetto tutti i sinonimi di "enorme".

Gli edifici sono antichi e classici. Più che un'università sembra un castello, anzi , tanti piccoli castelli.

Sembra di vivere nella Londra del 1790, con la sola differenza che qui le persone camminano con libri di testo, cellulari, computer nelle mani e cuffie nelle orecchie.

I due attori degli Avengers falsi ci hanno portato fin qui e mentre Robert è rimasto in auto, Christopher ci ha mostrato gli uffici e la segreteria, dove abbiamo ritirato gli orari dei nostri corsi e scoperto con piacere, che io e Shirley siamo compagne di stanza.

Sono felice che sia lei la persona con la quale trascorrerò la mia quotidianità poiché siamo andate d'accordo sin da subito, io riesco a capire lei e lei sembra capire me; già a primo impatto mi era piaciuta, sentivo "a pelle" che fosse una brava ragazza. Cosa che si è dimostrata. E come sempre il mio sesto senso è infattibile, quando secondo me una cosa è in un modo già solo dalla sensazione che provo, si rivela sempre giusta. Non lo dico per dire, ci sono anni e anni di avvenimenti che dimostrano la mia teoria. Mia sorella e le sue "avventure" ne sono testimonianze.

Una volta accertatosi che noi fossimo in possesso delle chiavi e di una mappa, Chris ci ha salutate augurandoci buona fortuna e si è dileguato senza troppi complimenti. Peccato, lo avrei abbracciato volentieri.

Mentre percorriamo il tragitto che dovrebbe portarci ai dormitori, con i trolley a farci compagnia, ammiro il luogo immerso nel verde.

Degli alberi secolari giacciono dentro distese di campi verdi. Sparsi qui e là ci sono delle panchine in ferro e ogni tanto riesco a scorgere delle fontanelle e dei tavoli rettangolari. Penso che durante le lezioni gli studenti vengano qui per studiare in compagnia e all'aria aperta. Deve essere molto stimolante e non vedo l'ora di provare a studiare o leggere sotto il manto fresco di uno di questi alberi. Magari il tutto accompagnato dal rumore e l'odore della pioggia.

«SPE-TTA-CO-LO! Non vivremo in un campus ma in una Reggia»afferma entusiasta Shir quando arriviamo di fronte all'edificio che sarà la nostra casa per i prossimi due anni.

E' letteralmente un palazzo classico, con tantissime finestre, una facciata enorme in pietre sul color terra e le tegole di un verde muschio. Il tetto è a più falde accompagnate da una schiera di canne fumarie che anticipano la presenza dei camini. Gli ingressi sono ad archi a tutto sesto, cioè hanno la parte superiore tonda. L'intero immobile è circondato da cespugli.

Il tutto contornato da un prato diviso da marciapiedi e accerchiato da muretti in pietra dello stesso colore dell'intero edificio.

Sono ancora senza fiato per la bellezza che mi ritrovo davanti, quando attraversiamo il cortile ed entriamo, e se possibile, perdo ancora di più le parole.

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