7. Elizabeth.

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<< Non sono d'accordo! - Sbraitai alzandomi dalla panca dove ero seduta. - Non possiamo chiedere di cambiarci la data del primo incontro di Quidditch! >>

Eravamo negli spogliatoi del campo di Quidditch per una riunione indetta all'ultimo da Marcus Flint, il nostro Capitano, che ci aveva avvisato che il nostro primo incontro di Quidditch, che avrebbe dovuto essere contro i Grifondoro, era stato rimandato perché a Draco faceva ancora male il braccio. Ma io sapevo benissimo qual era la verità: in quei giorni il tempo non era dei migliori, anzi; c'erano intemperie continue e durante gli allenamenti si faceva fatica a mantenersi sulla scopa, figurarsi a riuscire a vedere qualcosa con tutta quella pioggia, e i Serpeverde, ovviamente, non avrebbero corso quel pericolo.

<< Peccato tu non abbia voce in capitolo! - Ribatté Flint guardandomi adirato. - E peccato che il permesso ci sia stato già accordato! Ora siediti, e sta' zitta! >>

<< Non osare parlarmi in questo modo! - Lo minacciai con lo sguardo puntandogli l'indice contro. - Sono passate settimane dall'incidente di questo qui. - E indicai Draco, seduto al mio fianco, rischiando di cecargli un occhio. - E per tutti gli allenamenti è stato più che in grado di reggersi sulla scopa! Se cade con il culo a terra è colpa di paparino che gli ha comprato l'ammissione in squadra regalando una scopa nuova di zecca a tutti! Voi siete solo dei cacasotto! Per un po' di pioggia! >>

Stavo urlando, ne ero consapevole, ma Flint non mi era per niente simpatico, e non lo era mai stato. Era sempre stato un giocatore scorretto e perfido, e ora, un cacasotto.

<< Malfoy, siediti e chiudi il becco! - Urlò Flint a sua volta, spazientito. - O forse dovrei chiamarti Potter? O magari Weasley...o peggio...Granger, perché non hai affatto le qualità per essere una Malfoy, figurarsi una Serpeverde! Sempre in giro con quei luridi mezzosangue e poi vieni qui e vuoi anche parlare! Secondo me sei come loro, secondo me i Malfoy ti hanno trovata in un cassetto dell'immondizia e ti hanno presa per pura pietà. Ma era lì che ti dovevano lasciare! Nella spazzatura, perché è quello che sei! >>

<< Flint! >> Lo richiamò Draco alzandosi in piedi, al mio fianco.

Non ci vedevo più dalla rabbia. Estrassi la bacchetta dalla tasca puntandola direttamente su di lui. << Stupeficium! >>

Flint, preso alla sprovvista, venne colpito in pieno petto dal mio schiantesimo, facendo un volo di tre o quattro metri, per poi finire a terra privo di sensi.

<< Traditrice del tuo sangue! - Urlò Lucian Bole, uno dei battitori della squadra, cacciando la sua bacchetta e puntandola su di me. - Filipendo! >>

<< Protego! >> L'incantesimo per ferirmi di Lucian Bole si schiantò direttamente sul mio scudo, non scalfendomi affatto mentre lo guardavo incredula.

<< Tu, piccolo b...>>

<< Come hai osato! - Si adirò Draco, mettendosi quasi davanti a me. - Expelliarmus! - La bacchetta di Lucian Bole volò direttamente della sua mano sinistra. - E non ci provare mai più. Pietrificus Totalum! >> Lucian Bole si congelò sul posto, cadendo poi a terra con un tonfo.




Entrai nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure e con mia sorpresa fu Draco a prendere il posto affianco a me, facendo spostare Daphne. Con ancora più sorpresa, capii che non mi dispiaceva affatto: era dal giorno del litigio negli spogliatoi che Draco era più "gentile" con me, se così si poteva definire. Insultava ancora i miei amici, qualche volta se la prendeva anche con me, ma non era più fastidioso e odioso come prima. Non mi stuzzicava ogni volta che eravamo nella stessa stanza, non mi parlava con il suo tono acido e sprezzante, o almeno non sempre, e spesso si sedeva accanto a me a lezione, in Sala Grande, e sui divani nella nostra Sala Comune senza farmi urlare per l'esasperazione. Avevamo anche studiato insieme un paio di volte, mentre io gli facevo i compiti per scontare l'obbligo che avevo con lui per le informazioni relative a Sirius Black e il professor Lupin. Comunque, Draco non aveva più parlato di quello che era successo negli spogliatoi, l'unica cosa che aveva detto a riguardo e che si era messo in mezzo non per difendermi, ma per "evitare che distruggessi l'intero campo da Quidditch prima della nostra prima partita con incantesimi che una del terzo anno non dovrebbe conoscere", o almeno, questa era stata la sua dichiarazione. In più, aveva detto a Piton che Lucian Bole e Marcus Flint si erano attaccati a vicenda mentre litigavano sulle tattiche di gioco, e tutta la squadra non osò contraddirlo.

Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora