8. Qualcuno che una volta conoscevo.

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La mattina dopo, quando mi svegliai, trovai i miei amici in attesa che mi svegliassi. Alla fine mi ero addormentata con le prime luci dell'alba e, quindi, di conseguenza, mi ero svegliata appena mezz'ora prima che Madama Chips portasse il pranzo a me e Harry, che era nelle stesse condizioni, se non peggio. Secondo quello che mi aveva raccontato la notte precedente, non doveva starsela passando bene e le sue occhiaie scure lo dimostravano.

Daphne, Blaise, Theodore, Ron, Hermione e perfino qualche Grifondoro che era venuto a trovare Harry mi tennero compagnia tutto il giorno raccontandomi le novità del castello e la sfuriata di Silente per l'intromissione dei Dissennatori durante la partita di Quidditch. A detta di Daphne, aveva "svalvolato".

Hagrid, invece, era venuto a trovare sia me che Harry quella mattina, ma, trovandoci addormentati, ci aveva lasciato dei fiori imparruccati che sembravano cavoli gialli. Apprezzai molto il suo pensiero.

Il mio rapporto con Hagrid non era partito nel migliore dei modi: lo conobbi grazie a Harry un pomeriggio che mi chiese di accompagnarlo alla capanna di Hagrid per fargli visita. Si vedeva perfettamente quando Hagrid fosse a disagio in mia presenza, non tanto per la casa a cui appartenevo e i colori che indossavo, ma per il cognome che portavo. Ci aveva messo molto a fidarsi di me, ma alla fine riuscimmo a stringere un rapporto davvero molto bello e spesso lo andavo a trovare alla sua capanna, per prendermi una tazza di tè.

Nonostante tutte le visite che ricevetti, quando si fece nuovamente l'ora di cena e Madama Chips cacciò tutti, sprofondai di nuovo in quei pensieri terribili e in quella sensazione lucubra che i Dissennatori mi avevano lasciato. Era contro il mio carattere combattivo e orgoglioso ammetterlo, ma ero terrorizzata da quelle creature. Non avevo capito perché puntassero solo me e Harry, non avevo capito perché solo a noi provocavano tutte quelle brutte sensazioni, mentre agli altri solo un moto di tristezza. Non avevo capito cosa volessero da me, e non trovavo una spiegazione al perché facessero quell'effetto solo a me e a Harry, facendoci perfino svenire.

Ero terrorizzata da loro, ma, più che altro, ero terrorizzata dal non conoscere nulla riguardo quelle creature e di non sapere come combatterle. Era qualcosa che non conoscevo, che non riuscivo a tenere sotto controllo e visto il mio carattere "maniacale", ne ero spaventata.

Prima di addormentarmi grazie a una pozione soporifera che ci aveva fornito Madama Chips, pensai che una volta uscita dall'Infermeria avrei iniziato a cercare informazioni riguardo i Dissennatori, e a come combatterli.



Quando finalmente, il lunedì mattina, Madama Chips liberò sia me che Harry dall'Infermeria, fui molto felice di poter tornare alle lezioni, anche se riuscivo a concentrarmi ben poco.

Ero così persa nei miei pensieri che non vidi neanche Ron lanciare un cuore di coccodrillo direttamente sulla faccia di Draco durante la lezione di Pozioni con il professor Piton, che fu ben lieto di togliere cinquanta punti a Grifondoro approfittando della situazione.

L'ora successiva mi diressi con i miei amici Grifondoro verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Stringendo forte il mio libro tra le mani, guardavo i miei piedi muoversi sul pavimento e non prestai attenzione a ciò che stava dicendo Ron. Non sentivo niente, ero completamente persa nei miei pensieri, tanto da accorgermi solo dopo dieci minuti dall'inizio della lezione che il professor Lupin era tornato dietro la sua cattedra dopo il periodo di assenza. Aveva proprio l'aria di chi era stato malato: due grandi occhiaie gli contornavano gli occhi e il suo mantello trasandato gli andava decisamente largo. Nonostante ciò, però, sorrideva comunque alla classe ascoltando le proteste per le lezioni con Piton.

Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora