Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~

13. Agitazione.

Fissai i miei amici, senza sapere cosa dire. Per una volta Draco non aveva fatto nulla di male, anzi, aveva perfino fatto quello che gli avevo chiesto, andare a testimoniare, senza nemmeno dirmelo, senza avere nulla in cambio e fu l'unica volta che i miei amici lo attaccarono direttamente. D'altro canto, non potevo nemmeno prendermela con Hermione: erano tre anni che Draco li tartassava continuamente, tre anni in cui era stato la peggiore persona che conoscessi, ma si poteva migliore. E forse lui lo stava facendo.

Non me la sentii di dire niente a Hermione, né che avesse torno, né che avesse ragione, così, in silenzio, mi girai e mi diressi alla mia prossima lezione, Storia della Magia, cercando di trovare Draco prima che iniziasse, per parlargli.

Fui molto sfortunata, perché non solo quando arrivai Draco era già in aula, ma ero anche in ritardo di dieci minuti e mi beccai cinque punti in meno per la mia casa.

Per tutte le lezioni rimasi assente, a pensare. Draco aveva testimoniato a favore di Fierobecco, ecco perché venerdì mancava da scuola e nessuno sapeva dove fosse: era a Londra. Chissà se poi, l'aveva fatto per me. Gliel'avevo chiesto durante uno dei nostri litigi, quando lui mi chiese cosa potesse fare per rimediare con me. Gli risposi di testimoniare a favore di Fierobecco, ma non era una cosa che mi aspettassi facesse, era un modo per dire "non puoi fare niente, perché ciò che potresti fare, non lo faresti". Lui lo aveva fatto e nessuna notizia mai mi aveva destabilizzata in quel modo. Perché l'aveva fatto? Aveva testimoniato per me? Oppure aveva avuto solo dei rimorsi di coscienza? E se l'aveva fatto per me, perché? Non mi ha mai chiamata "sorella", era da tre anni circa che sembrava non facessi parte della sua famiglia, mi teneva lontana e mi trattava quasi al pari di come trattava i miei amici Grifondoro. Mi detestava, e me lo faceva sapere ogni giorno.

Allora perché aveva testimoniato?

Ero sicura che a Fierobecco non ci tenesse, men che meno a Hagrid, e ancora di meno a me.

Draco aveva una strana personalità, un modo ambiguo e inspiegabile di comportarsi e negli ultimi anni facevo molta fatica a stargli dietro, a capirlo. E ogni volta che decidevo di allontanarmi definitivamente da lui e lasciar perdere ogni speranza di poterci avere ancora un rapporto, lui faceva qualcosa di inspiegabile che mi faceva tornare sui miei passi.

Non lo capivo, e un po' rinunciai a farlo.

L'ultima lezione della giornata era Divinazione, con la professoressa Cooman. Mi avviai con molta pigrizia fino in cima alla Torre Nord e mi appollaiai su una delle poltrone, in silenzio, mentre la classe si riempiva a poco a poco.

Su ogni tavolo era disposta una sfera di cristallo piena di una nebbia bianca perlacea che non guardai più di tanto.

Draco, quel giorno, si sedette allo stesso mio tavolo, come sempre, e quando anche gli ultimi alunni arrivarono, iniziammo la lezione.

<< Almeno oggi non vedremo quella saltare tutte le volte che legge la mano a te e San Potter. >> Borbottò Draco a nessuno in particolare, annoiato e imbronciato.

<< Buona giornata a voi! - Disse la familiare voce velata, e la professoressa Cooman fece il suo solito ingresso teatrale dall'ombra. Calì e Lavanda tremavano dall'eccitazione, i volti illuminati dal brillio lattiginoso della loro sfera. Erano le leccapiedi della professoressa Cooman, le uniche che la stavano davvero a sentire. - Ho deciso di cominciare con la Sfera di Cristallo un po' in anticipo sul programma. - Disse la professoressa Cooman sedendosi con la schiena rivolta al fuoco e guardandosi in giro. - La sorte mi ha informato che il vostro esame a giugno verterà sull'Occhio, e ci tengo che facciate abbastanza pratica. >>

La guardai alzando un sopracciglio. Ma non era lei a decidere gli esami?

<< Che mucchio di idiozie. >> Borbottò di nuovo Draco mentre vidi Harry e Ron soffocare delle risate.