9. Il prigioniero di Azkaban.

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Due settimane prima della fine del trimestre, il cielo si illuminò all'improvviso di un candore opalino e abbagliante e una mattina i prati fangosi si ricoprirono di gelo lucente. Nel castello c'era aria di Natale e il professor Vitious aveva già provveduto a decorare tutte le classi con delle luci scintillanti che si rivelarono essere autentiche fale svolazzanti.

Dopo la grande rivelazione che avevo fatto a Harry una sera, tornando dalla capanna di Hagrid, riguardo Sirius Black e ciò che era successo alla sua famiglia, il mio amico era entrato in una settimana di silenzio assordante. Non parlava con nessuno, a stento mangiava e sembrava sempre assente. Anche Ron e Hermione avevano iniziato a preoccuparsi quando, un giorno particolarmente freddo, Harry, dall'altro lato della Sala Grande durante la cena, mi aveva fatto cenno con la mano di raggiungerlo. Mi ero seduta accanto a lui e, come se fosse appena uscito da un periodo di trance, mi aveva detto che, insieme, avremmo dovuto scoprire di più riguardo a Sirius Black e quella notte.

Fui molto sollevata di sentirgli dire quelle parole. Per giorni avevo pensato che ce l'avesse con me per quello che gli avevo detto, magari perché non glielo avevo detto subito, appena scoperto, e fui felice di sapere che in realtà si era solo chiuso nella sua testa per poter pensare alla situazione.

Passai una piacevole serata con i miei amici Grifondoro. Ron e Hermione mi avvisarono che per le vacanze natalizie sarebbero rimasti al castello usando delle scuse davvero poco convincenti: Ron disse che era perché voleva stare lontano da Percy; Hermione, invece, che aveva bisogno di andare in biblioteca. La verità la sapevo io come la sapeva Harry: non volevano lasciarlo solo.

Quella sera, quando dopo il banchetto tornai nella mia Sala Comune, ad attendermi con un'espressione imbronciata e le braccia conserte, seduta composta su uno dei divani neri, c'era Daphne.

<< Che succede? >> Le chiesi sedendomi di fianco a lei.

<< Che succede? Lo chiedi a me? - Disse con una voce un po' stridula. - Dovrei chiederlo io a te! >>

Aggrottai le sopracciglia. << Che intendi? >>

<< Che intendo? - Ripeté. - Sono settimane, dall'incidente con i Dissennatori, che non sembri essere più tu! Non mi parli più! Non ti ho mai vista una sola volta a pranzo, e le cene sono state molto sporadiche, per non parlare delle colazioni! Sei diventata trasparente tanto che non mangi! Non mi parli più! Ti sei isolata in te stessa, escludendomi. Poi stasera te ne vai al banchetto con i tuoi amichetti, ignorandomi, e quando mi giro per controllare dove sei, cosa vedo? Te che mangi ridendo felicemente con quelli là! E poi, non mi parli più! >>

Daphne aveva detto tutto in un fiato solo, parlando velocemente e strillando leggermente, tanto da aver attirato diversi sguardi verso di noi.

La guardai esterrefatta, per poi ridacchiare leggermente. << Sei gelosa? >> La punzecchiai.

Il viso roseo di Daphne divenne rosso. << Non sono gelosa! Sono arrabbiata! >>

<< Hai ragione, scusami. - Dissi cercando di tornare seria. - Sono stata molto distante, ma avevo tante cose per la testa... >>

<< Semmai volessi dirmi di cosa si tratta, non so se avrò ancora voglia di ascoltarti. >>

Ignorai il comportamento orgoglioso della mia migliore amica e le iniziai a raccontare le mie ultime settimane. Partendo dal terrore verso i Dissennatori, alla mia ricerca furiosa per saperne di più in merito a loro, arrivando poi alla conversazione con il professor Lupin, e finendo con il fatto che pensavo che Harry ce l'avesse con me per quello che gli avevo detto.

Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora