15. Addio, Fierobecco.

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I festeggiamenti per la vittoria dei Serpeverde al Torneo di Quidditch durarono poco perché tornammo quasi tutti con la testa sui libri. Io e i miei amici avremmo avuto gli esami di fine anno, i ragazzi del quinto anno i G.U.FO. (Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari) e quelli del settimo i M.A.G.O (Magia Avanzata Grado Ottimale), il diploma più alto che si potesse prendere a Hogwarts.

Studiare era difficile in quei giorni: con l'avvicinarsi di giugno le giornate diventarono sempre più serene e afose, e l'unica cosa che veniva voglia di fare era passeggiare nel cortile della scuola e gettarsi lunghi distesi sull'erba e con parecchie pinte di succo di zucca gelato, a giocare a qualche tranquilla e distratta partita a Gobbiglie o a guardare l'enorme piovra che avanzava sognante sulla superficie del lago nero. Mi sforzai con tutta me stessa per rimanere concentrata sullo studio e non impigrirmi.

Non sapevo ancora bene cosa avrei voluto fare da grande, una volta uscita da Hogwarts. Mi affascinava molto l'idea di diventare un Auror, una Magizoologa, magari anche un'Alchimista, o una Spezzaincantesimi. Perfino l'idea di entrare nel Quidditch a livello professionale mi affascinava. Erano molte le carriere che mi affascinavano, ma non avevo ancora preso una decisione. L'unica cosa che sapevo era che volevo uscirne con il massimo dei voti.

Passavo tutti i giorni con i miei soliti compagni di studio di Serpeverde, cioè Daphne, Draco, Blaise e Theodore con la testa sui libri, muovendoci dalla Sala Comune alla Biblioteca, a seconda delle necessità o dell'affluenza.

Quel giorno eravamo in Biblioteca, quasi del tutto piena, ma ero piuttosto insofferente e la mia claustrofobia stava iniziando a farsi sentire. I continui mormorii che riempivano l'aria, le troppe persone intorno a me e l'aria pesante iniziarono a farmi diventare irrequieta e non riuscivo a tenere più la testa sui libri per concentrarmi su quello che stavo leggendo.

<< Alya, mi puoi aiutare con la mappa di Astrologia? - Mi chiese Daphne scrutando la sua mappa con sguardo confuso. - Non riesco a capirci quasi niente. >>

<< Certo Daph, più tardi. - Dissi annaspando leggermente e alzandomi dalla mia sedia. - Ora ho bisogno di prendere un po' d'aria. >>

<< È tutto okay? >> Mi chiese lei preoccupata, guardandomi seria.

Annuii. << Sì, ho solo bisogno di riposare un po' il cervello. >>

Senza aggiungere altro, uscii dalla Biblioteca quasi correndo. Attraversai velocemente i corridoi affollati solamente dagli studenti che si dirigevano dalla Biblioteca alla propria Sala Comune, o viceversa. Quando oltrepassai il portone d'Ingresso presi una grandissima boccata d'aria, e mi sembrò di tornare a respirare. Il sole era alto e cocente e una leggera brezza mi scompigliava i capelli. Presi un paio di respiri profondi, riempendomi i polmoni.

Quando riaprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu Sirio che planava verso di me con una lettera stretta nel becco. Alzai il braccio nella sua direzione e in poco tempo ci atterrò sopra, dandomi la lettera. La scartai subito accarezzando distrattamente Sirio che mi beccava affettuoso.


"Alya,

Hai mandato Sirio tutti i giorni alla capanna, scusa se non ti ho risposto ma mi hanno dato notizie solo adesso. L'appello di Fierobecco sarà il 6, alle due di pomeriggio a Hogwarts. Verranno certi tipi del Ministero della Magia insieme a un boia.

Hagrid."


La lettera non era inzuppata di lacrime come la scorsa volta, ma la mano di Hagrid aveva tremato parecchio scrivendo, tanto che si faceva fatica a leggere bene. Lo stesso fecero le mie mani, facendo quasi cadere la lettera a terra.

Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora