2. Prime amicizie.

156 10 0
                                    

Il mese di agosto passò tremendamente lento. Ogni giorno che passava avevo sempre più voglia di andare a Hogwarts e usare la mia nuova e meravigliosa bacchetta, e più il mio desiderio aumentava, più i giorni sembravano passare lenti e noiosi.

Il mio umore era talmente altalenante che verso metà agosto, mia madre, stanca di dover riparare continuamente finestre rotte, caraffe e vasi di vetri, mi portò nuovamente a Diagon Alley per acquistare un animale che mi avrebbe tenuta impegnata, secondo lei, fino al 1° di settembre. Avevo passato circa un'ora a girovagare nell'Emporio del Gufo, un negozio davvero stipato di volatili striminziti nelle loro gabbie, e stranamente maleodorante, senza trovare un gufo adatto a me.

Quando ormai stavamo per arrenderci e andarcene, arrivò un nuovo carico di due gufi e una civetta. Non ebbi bisogno di guardare nessun altro animale, quando i miei occhi incontrarono quelli di un meraviglioso esemplare di Gufo della Lapponia dal piumaggio grigio chiaro sfumato ed estremamente soffice.

Tornai a casa estremamente entusiasta e chiamai il mio gufo Sirio, nonostante le lamentele dei miei genitori, perché a parer loro quel nome era "orribile", "sfortunato" e "degradante", nonché stupido. Non me ne curai affatto, ma su una cosa dovetti dar ragione a mia madre: effettivamente, da quando avevo Sirio, i giorni che mi separavano dal treno per Hogwarts li passai in tranquillità, a prendermi cura del mio gufo, finché quel giorno tanto atteso arrivò quasi inaspettatamente, senza che un altro calice facesse una fine poco dignitosa.

Quel mattino mi preparai quasi all'alba, sistemando alla perfezione il mio baule, che in realtà era pronto dal giorno in cui avevamo acquistato tutti il necessario, e spiegando a Sirio che una volta arrivati a Hogwarts l'avrei lasciato libero di volare dove volesse. Non sopportava affatto stare chiuso in gabbia, e come dargli torto, soprattutto considerando che dal breve periodo che lo avevo, non l'avevo mai lasciato chiuso lì dentro.

Una macchina, da quel che avevo capito ministeriale, si fermò davanti a Villa Malfoy alle nove precise per scortarci alla stazione di King's Cross, a Londra. Ci mettemmo circa un'ora di viaggio estremamente silenzioso in cui le mie gambe non facevano altro che tremare, finché non arrivammo sui binari della stazione. Mentre ci avvicinavamo ai binari 9 e 10, se possibile, iniziarono a tremare ancora più forte mentre spingevo il carrello con il mio baule e Sirio sopra.

Non aspettando la mia famiglia, nemmeno Draco, che camminavano a passo incredibilmente lento, mi fiondai verso la parete tra i due binari, stringendo forte il carrello tra le mie mani. Nonostante sapessi perfettamente che non sarei andata a sbattere contro la parete, istintivamente chiusi gli occhi a pochissimi centimetri da essa, per poi riaprirli una volta sorpassata.

Mi ritrovai su un binario già colmo di gente, dove una locomotiva a vapore scarlatta era ferma e sbuffava anelli di fumo in aria. Un cartello sulla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11.

Senza troppi convenevoli, io e Draco salutammo nostro padre, mentre nostra madre ci riservò due abbracci molto calorosi e un paio di raccomandazioni, soprattutto per me, mentre a Draco venne affidato il compito di "badare ad Alya ", come se fossi una bambina.

Quando ci salutammo definitivamente, Draco raggiunse il suo stupido amico Tiger in uno degli scompartimenti già occupati. Io, invece, non avendo nessuna voglia di passare tutte quelle ore in treno con gli stupidi amici di Draco, spinsi il mio carrello più in avanti, cercando uno scompartimento vuoto.

<< Non vieni con me? >> Mi richiamò Draco mentre saliva sul treno.

Scossi la testa. << No, tranquillo, ci vediamo dopo. >>

Quasi ogni scompartimento era già pieno, nonostante non fossero ancora le 11, e stavo quasi per arrendermi all'idea di dover stare con Draco e i suoi amici, quando verso la coda del treno vidi uno scompartimento quasi vuoto, se non fosse stato per un ragazzo solitario che riconobbi subito come il mal capitato da Madama McClan con Draco che lo aveva assillato di domande. Ero stranamente curiosa nei suoi confronti.

Alya e il prigioniero di Azkaban. ~ The Truth. ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora