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Si era fatta l'ora di pranzo, volevamo fare un bagno in piscina ma non avevamo i costumi e non volevamo fare il primo bagno senza gli altri.

Gaia aprì il frigo e dalla faccia si capiva, non sapeva se ridere o piangere.

Io: che c'è?

Gaia: c'è solo una bottiglia di vodka quì dentro.

Tutti scoppiarono a ridere.

Io: e ora?

Mattia: andiamo a mangiare in un ristorante.

Tutti annuirono.

Io: aspettate che mi vado a cambiare.

Gaia: anche io.

Tutte e due salimmo nelle nostre camere a cambiarci.

Quello che indossai:

Appena finito io e Gaia scendemmo dinuovo dagli altri che erano già in macchina

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Appena finito io e Gaia scendemmo dinuovo dagli altri che erano già in macchina.

Entrammo in macchina andando verso il primo ristorante che vedevamo, tutto il tempo della strada Gaia e Mattia si baciavano, erano messi nei sedili di dietro. Mentre io davanti con Zaccaria che guidava.
Appoggiò la mano sulla mia coscia e mi accarezzò dolcemente la gamba.

Sempre guardando la strada mi diede un bacino sulle labbra, è bellissimo quando lo fa.

Dopo poco arrivammo ad un ristorante abbastanza bello, fuori c'era scritto che era a 5 stelle, e si vedeva.

Ci sedemmo ed aspettammo che il cameriere venisse a prendere gli ordini.

Appena arrivato prese gli ordini di tutti, e poi passò a me.

Cameriere: e tu bambolina, cosa vorresti mangiare oggi?

Zaccaria lentamente alzò lo sguardo verso di lui, per poi alzarsi.

Gli presi la mano per farlo risedere ma me la lasciò.

Si avvicinò all'orecchio del cameriere e gli disse una cosa all'orecchio, non sentii cosa ma vidi il cameriere sbiancare letteralmente, ma c'era veramente bisogno di fare questo?

Zaccaria: capito?

Il cameriere annuí spaventato.

Zaccaria: per lei la stessa cosa che ho preso io, ora vattene.

Se ne andò senza pensarci due volte.

Io: c'era così tanto bisogno Zaccaria?.

Zaccaria: si.

Mattia: non sarebbe stato peggio se ti avesse lasciato farti dire queste cose?

Io: no perché lo sa che non farei niente.

Zaccaria: non devi essere per forza tu a fare qualcosa.

Io: che gli hai detto?

Zaccaria: gli ho detto di lasciarti stare con molta calma.
Mi sorrise.

Io: coglione.

Zaccaria mi guardò male per un attimo però poi lo abbracciai e mi accarezzò la testa.

Zaccaria: sei solo mia Renesmee.
Mi sussurrò all'orecchio.

Io: lo so.
Gli sussurrai sulle labbra per poi baciarlo.

Dopo poco arrivarono i nostri ordini, da un'altro cameriere ovviamente.

Mangiammo tranquillamente mentre parlavamo e scherzavamo.

Zaccaria: sacky oggi vi deve dire una cosa.

Gaia: è preoccupante?

Mattia: sì.

Zaccaria: non tanto.

Mattia: per me sì.

Zaccaria: perché?

Mattia: se lo dico si capisce.

Io e Gaia ci guardammo preoccupante, già tutte e due ce lo immaginavamo.

Appena finimmo di mangiare andammo in studio dove c'erano tutti gli altri.

Io: ma dobbiamo andare vestite così?
Dissi salendo in macchina come tutti gli altri, io vado in macchina con Zaccaria.

Zaccaria: non fa niente.

Io: va bene.

Tutto il tempo della strada lo passai a litigare con Zaccaria solo perché credeva che ho avuto quella reazione al ristorante per attirare l'attenzione del cameriere.
Dopo tutto pensa che andrei a tradirlo con il primo che passa.

Appena arrivati in studio non lo guardai nemmeno un attimo anche se sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso.

Mentre lui era occupato raccontai tutto a Gaia, o meglio dire, mi lamentai con Gaia.

Gaia: ora gli passa Esme tranquilla.

Io: a me non passa perchè sapendo quanto ci tengo a lui può davvero pensare che lo andrei a tradire con il primo che passa, offende me e la mia personalità.

Gaia: lo so, ma certe volte le paranoie prendono il sopravvento, non dare la colpa a lui.

Io: si invece, se davvero si fida di me non si farebbe queste domande da creare una litigata.

Gaia: Renesmee tutti possono essere gelosi con la persona che si ama, se una si avvicina a lui e gli dice amore o smancerie del genere tu che fai? Gli sorridi? non credo proprio. Quindi non dare la colpa a lui.

Feci un respiro profondo cercando di rilassarmi visto che mi stavo graffiando tutte le mani dal nervoso.

Zaccaria si avvicinò a me e lo guardai come se fosse la prima volta che lo vedo.

Zaccaria: sei ancora arrabbiata?

Io: si, togliti.

Zaccaria: un attimo dobbiamo parlare, da soli.

Mi alzai e lo seguii fuori dallo studio.

Zaccaria: dovresti ascoltare Gaia.

Aveva ascoltato tutto.

Io: non mi interessa niente Zaccaria, mi ha dato fastidio la tua reazione e il ragionamento che hai fatto.

Zaccaria: vedi? Proteggi lui non me.

Io: ma se nemmeno lo conosco porca troia ma come puoi essere così.

Zaccaria: vai da lui e vattene pure a fanculo puttana.

Dopo quelle parole entrò dinuovo nello studio lasciandomi fuori.

Entrai, mi ripresi la borsa e il telefono, senza salutare nessuno e guardare male lui uscì dinuovo e me ne andai a casa.
C'eravamo lasciati? Si.
Lo rifarei? No.
Sono stata stupida? Si cazzo.

Mentre pensavo queste cose le lacrime scendevano ininterrottamente dai miei occhi e mi rigavano le guance, che cazzo avevo fatto ....

Spazio autrice.

Oggi capitolo un pò più lungo perché sta mattina non ne ho fatti uscire, ora ne scrivo un'altro. Cosa ne pensate di quello che sta succedendo? Scrivetelo nei commenti ❤

•revisionato

𝐹𝑢𝑚𝑜 𝑍𝑎𝑡𝑙𝑎 𝑆𝑜𝑝𝑟𝑎 𝐿𝑒𝑖 - Baby GangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora