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Zaccaria: pensi davvero quello che hai detto?.

Io: si, tu?.

Zaccaria: no.

Io: allora perché l'hai detto?.

Zaccaria: perché me lo dicevi tu.

Io: certo che te lo dico, se dopo tutto quello che abbiamo passato vai con altre dopo un'ora e la porti pure a casa tua.

Zaccaria: se non posso avere te penso ad avere il corpo di un'altra.

Io: non ti perdono lo stesso Zac.

Zaccaria: te l'ho solo detto.

Zaccaria: chi ti ha chiamata prima?

Io: tua madre.

Appena pronunciai queste due parole sembrava come se il cuore nel petto gli si sia fermato e gli occhi gli diventarono lucidi.

Girai dinuovo lo sguardo verso la strada, magari se lo guardavo si metteva in suggestione anche se avrei voluto guardarlo.

Dopo poco arrivammo e lo guardai un attimo prima di scendere.

Mentre stavo per scendere mi tenne il polso.

Zaccaria: quindi è finita?.

Io: si, lasciami.

Zaccaria mi lasciò il polso e appena scesa dalla macchina ripartì.

Salii a casa e mi struccai per poi mettere il pigiama, nel tempo pensai; avevo preso una scelta.
Non sarei andata a vivere con loro anche perché dovevo condividere la stanza con Zaccaria e anche no, sarei rimasta quà a casa mia, da sola, mi sarei fatta accompagnare da Gaia e riprendere le cose che avevo portato lì.

Mi accomodai sul divano e restai con il telefono ad aspettare che Gaia ritornasse visto che il compleanno era già arrivato e glielo dovevo dire il prima possibile.

Dopo un'oretta, Gaia ritornò a casa.

Io: Gaia vieni ti devo dire una cosa un attimo.

Gaia si venne a sedere vicino a me e mi guardò con attenzione.

Gaia: dimmi.

Io: so che non dovrei, ma è una mia scelta. Non verrò a vivere con voi anche perché dovrei condividere la stanza con Zaccaria e non voglio.

Gaia: ti metti in stanza con un'altro Esme, dai.

Io: no Gaia non lo voglio nemmeno vedere.

Gaia mi guardò.

Gaia: va bene fai come ti senti di fare, ma almeno sentiamoci qualche volta.

Io: ovvio.

Gaia: domani mattina ti accompagno a riprendere le cose.

Io annuii e Gaia andò a lavarsi e cambiarsi, prima di andare a dormire scese fino a metà scale e mi diede la buonanotte;

Gaia: notte Esme.

Io: notte.

Lo sapevo, è gia diventata fredda con me.

Risalii le scale e andò a dormire.

Mi sento vuota, senza più una parte che mi completava. Senza Zaccaria, senza Gaia e senza i miei amici.

Sono frustata, angosciata e triste. Non riesco nemmeno a piangere anche se vorrei.

Mi addormentai sul divano senza nemmeno accorgemene.

La mattina dopo

Quando mi svegliai, erano le 11.
Alzai la testa e le mie valigie erano davanti la porta, non mi aveva nemmeno avvisata e se n'è già andata.

Da ora in poi inizia la mia vita in solitudine.

•revisionato

𝐹𝑢𝑚𝑜 𝑍𝑎𝑡𝑙𝑎 𝑆𝑜𝑝𝑟𝑎 𝐿𝑒𝑖 - Baby GangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora