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Finalmente il fratello smise di rincorrerci e dopo qualche minuto arrivammo davanti a un fiume.

Ci guardammo complici e poi come se avessimo comunicato telepaticamente, ci sfilammo pantaloni e maglietta, rimanendo in intimo e ci buttammo in acqua.

Iniziammo a schizzarci e a ridere come delle matte, poi all'improvviso qualcosa trascino sott'acqua Octavia.

Strillai dalla paura e subito cercai di afferrarla.

Qualunque cosa l'avesse afferrata non aveva intenzione di lasciarla andare e io ero troppo debole per affrontarla.

Uscì dall'acqua e pensai a qualcosa che potesse distrarre l'animale.

-un sasso- mi venne in mente.

Ne trovai uno abbastanza grande e lo buttai in acqua provocando dei grossi spostamenti d'acqua.

L'animale lasciò andare la mia amica che subito si arrampicò sulla riva opposta.

Octavia si sedette sul suolo e guardo la ferita che aveva sulla gamba.

Io:" stai bene?" dissi alzando leggermente la voce per farmi sentire

Octavia:" si tranquilla è solo un graffio, ma cosa cazzo era quell'affare?"

Io:"non lo so ma sembrava tipo un serpente gigante, comunque non importa basta che stai bene"

Sorrise a quell'affermazione e raggiunse la mia riva per poi rivestirsi.

Octavia:" torniamo al campo e troviamo qualcuno che mi medichi prima che mio fratello se ne accorga"

"accorgermi di cosa?" esclamò una voce alle nostre spalle.

Era la voce di Bellamy.

Octavia:" cazzo" sussurrò mentre si voltava.

Bellamy:" Che hai sulla gamba"

Octavia:" è solo un graffio Bellamy"
disse sbuffando.

Era una scena molto divertente, fratello e sorella che litigavano come cane e gatto mi ricordavano tanto i litigi che avevo con mio fratello.

Che bei momenti...

A riportarmi con i piedi per terra fu la voce del ragazzo.

Bellamy:"Ehi, dobbiamo tornare alla navicella"

𝕴𝖑 𝖕𝖔𝖕𝖔𝖑𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖈𝖎𝖊𝖑𝖔 || 𝕭𝖊𝖑𝖑𝖆𝖒𝖞 𝕭𝖑𝖆𝖐𝖊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora