Capitolo 24

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Carlos rimane letteralmente sconvolto e a bocca aperta, quando finisco di raccontargli per filo e per segno, tutta la mia storia con Charles.

"Carlos? Di' qualcosa..." sussurro, preoccupata che possa essersi arrabbiato con me per non avergliene parlato prima.

"Avete veramente fatto sesso nel bagno di quel locale, ieri sera?" mi domanda, sgranando gli occhi e scandendo per bene ogni singola parola, come per farlo diventare più reale.

Lo fisso per qualche secondo. "Fai sul serio? Ti ho raccontato mesi di incontri segreti, litigi, flirt... e tu ti concentri su ieri sera?" chiedo, incredula.

Lui beve un sorso del suo cappuccino, poi agita la mano. "Certo che sì!" esclama "Tu hai..." inizia, abbassando la voce "tu hai tradito Luca" dice, facendomi sussultare.

Mi passo una mano sulla faccia. Mi sento una merda per quello che ho fatto. Sarebbe dovuto succedere molto tempo fa, senza il bisogno di mettere le corna a qualcuno.

Sbuffo. "Lo so, Carlos, grazie del promemoria" dico, ironica, alzando gli occhi al cielo. "Ma allora, che pensi di me e Charles?" gli chiedo, direttamente.

Lui mi sorride. "Siete così carini, Nik. Da quello che mi hai raccontato, siete proprio cotti, e lo eravate già parecchio tempo fa" mi fa notare. "Inoltre, vorrei dirti che se foste venuti a confidarvi con il sottoscritto, ve lo avrei fatto capire, e magari a quest'ora stareste già insieme da tempo" si vanta.

Scuoto la testa, ridendo. "Che sciocca, come ho potuto non pensarci?"

Torno seria, non appena Carlos inizia a guardarmi. "Ho la tua benedizione, allora?" gli chiedo. "E non sei arrabbiato con me se non te l'ho detto prima, vero?" aggiungo, in un sussurro.

Lui mi sorride dolcemente. "Hai la mia totale approvazione! Siete due dei miei amici più cari, come potrei non essere d'accordo?" chiede, ovvio. "E no, non sono arrabbiato. Capisco perché non me ne hai parlato" dice.

Gli sorrido, andandogli incontro per abbracciarlo.

"Ora però devi dirlo a Luca" mi ammonisce, sciogliendo l'abbraccio.

Annuisco debolmente. "Ma come faccio, Carlos? Come posso confessargli una cosa del genere?" gli chiedo a bassa voce, passandomi una mano sul viso.

Lui si sporge verso di me, allungandosi sul tavolo, e mi accarezza una guancia. "Ehi" mi richiama "Stai tranquilla, dai, Nik. Troverai il coraggio, ne sono sicuro"

Io annuisco. "Lo spero tanto" dico, sospirando.

Finisco velocemente di bere il mio caffè, poi prendo il portafoglio e mi alzo per pagare, ma i riflessi di Carlos mi battono, permettendogli di sfilarmi i soldi dalle mani. "Pago io, scema"

Alzo gli occhi al cielo. "Grazie... ma paghi sempre tu!" mi lamento.

Usciamo insieme dal bar, pronti ad andare verso l'hotel per preparare le valigie e tornare a casa.

"Ma Charles, a proposito, che fine ha fatto?" mi chiede Carlos.

"Non saprei. Dorme con te, dopotutto; se non lo sai tu!" esclamo.

Lui ride. "Ho paura che non si sia ancora svegliato" confessa "Perché non vai a chiamarlo tu, mentre passo a comprare un po' di caramelle per il viaggio?" mi chiede, porgendomi la carta per aprire la sua stanza.

Annuisco, gli lascio un bacio sulla guancia e afferro le chiavi.

Quando arrivo davanti alla loro camera, apro subito la porta e trovo Charles che prepara la valigia, di spalle.

"Finalmente! Carlito, ma dov'eri? C'è forse qualche ragazza di cui mi devi parlare?" chiede Charles, prima di voltarsi e vedermi là.

Mi sorride, un po' imbarazzato, poi si avvicina a me e mi prende le mani. "Ehi. Pensavo fossi Carlos" ride "Che ci fai qui?"

"È stato lui a darmi le chiavi per venire qui, in realtà" ridacchio "Pensava che dormissi ancora e mi ha mandata a chiamarti"

"Ah, ho capito. Eravate insieme? Siete... usciti?" chiede.

Aggrotto le sopracciglia. "Siamo andati a fare colazione nel bar qui di fronte. Perché?"

Lui scuote la testa. "Curiosità" mi sorride.

"A proposito... gli ho parlato di noi" confesso.

Lui alza lo sguardo. "E com'è andata?"

Sorrido. "Bene, è molto contento. Ora, però, devo compiere il passo più difficile: devo dirlo a Luca e lasciarlo"

Lui annuisce, abbracciandomi e dandomi un bacio tra i capelli. "Io sono qui, ok? Prenditi il tuo tempo" mi dice.

Io sorrido e lo stringo più forte, lasciandogli anch'io un bacio, sul collo.

"Stavo pensando" ricomincia poi a parlare "che ne dici se andiamo a cena insieme, un giorno di questi?" mi chiede, allontanandosi per continuare a fare la valigia.

Prova a piegare una camicia, ma con scarsi risultati. Ci riprova altre due volte, prima di girarsi a chiedermi aiuto. "Ti prego, non sono capace e mi sto innervosendo" sbotta, sotto il mio sguardo divertito.

La piego attentamente e poi gliela metto sistemata nella valigia, sorridendogli. "Ecco fatto, Leclerc. Calma e sangue freddo" rido.

"Grazie" ridacchia anche lui. "Allora, per la cena?" mi ripete

Sospiro, iniziando a giocare con le punte dei miei capelli. "Non lo so, Charles. Non fraintendermi, io voglio davvero uscire con te, andare a cena o da qualunque altra parte" sorrido, vedendo la felicità nei suoi occhi mentre pronuncio queste parole "è che voglio prima chiarire e sistemare la situazione con Luca, mi capisci?"

Lui annuisce deciso. "Sì. Sì, certo, perfettamente"

"Grazie, Charlie. Gli ho già mancato di rispetto stanotte. In realtà, mi sono completamente dimenticata di lui e della nostra relazione" confesso "Non voglio continuare a fargli dei torti alle spalle. Voglio sistemare le cose in maniera civile e matura" spiego.

"Hai ragione, piccola. Allora facciamo così: quando vorrai parlare, uscire, bere, cantare o fare qualunque altra cosa con me, sai dove trovarmi. Ti aspetto. Va bene?" mi sorride, accarezzando la mia guancia.

"Sei fantastico, Charlie" sussurro, abbracciandolo forte, di nuovo.

"Questa frase, di solito, me la dici in altri contesti" scherza, parlando contro il mio orecchio.

Di corsa sciolgo l'abbraccio e gli lascio un piccolo schiaffo sul braccio. "Sei terribile!" rido.

In quel momento, sentiamo bussare alla porta.

"Puoi andare tu? Finisco qui con i vestiti altrimenti faccio tardi" mi chiede.

Apro la porta e, come in effetti sospettavo, c'è Carlos ad aspettare.

"Allora sei sveglio, eh?" chiede a Charles, dandogli una pacca sulla spalla.

"Certo che lo sono. Sei tu che esci troppo presto" gli spiega lui.

"Ragazzi, ci vediamo dopo, ok? Vado a finire di fare la valigia" li informo.

Loro annuiscono e mi salutano velocemente, mentre io esco dalla stanza sospirando, col pensiero di Luca che mi tormenta.

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora