Capitolo 41

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Charles' POV

Ho approfittato del fatto che Carlos fosse da queste parti per chiedergli di fare un aperitivo insieme e fare due chiacchiere, come non succedeva da tempo, ormai.

Dopo il tradimento, infatti, lui ce l'ha sempre avuta con me per quello che ho fatto a Nicole e per quanto l'ho fatta soffrire, quindi non ci siamo più visti e sentiti come prima, anzi, il nostro rapporto si è piuttosto freddato.

Ora che le cose tra me e lei vanno un po' meglio, però, ho pensato che potesse essere la giusta occasione per provare a recuperare anche con lui.

"Allora, come vanno le cose?" gli chiedo, mangiando una patatina. "Con Sara? Tutto ok?"

Lui annuisce. "Tutto bene. Sara vive con me a Maranello da qualche mese, ormai" mi spiega. "A te? Nicole mi ha raccontato parecchie cose" esordisce.

Io sospiro. "Sì, diciamo che va un po' meglio. Lei si sta sforzando veramente tanto nonostante si veda quanto sia in difficoltà..." dico, mettendomi una mano fra i capelli. "Mi odio per averla messa in questa situazione"

Lui mi guarda per qualche secondo. "Non posso sbilanciarmi e raccontarti molto di quello che mi dice lei, però posso assicurarti che sì, per lei è complicato cercare di far finta di nulla"

"Sono veramente un coglione, Carlos" sussurro, dopo aver bevuto un sorso di birra. "Mi dispiace anche per la nostra amicizia, insomma..."

"Charles, dai, non essere sciocco. Siamo ancora amici" mi ammonisce lui.

"Lo so, ma questa cosa ha decisamente freddato il nostro rapporto. Mi sento uno schifo per non avertelo detto, ma avevo paura proprio che succedesse questo" tento di spiegare.

"Avresti dovuto dirmelo, Charles, sai come la penso. Ma non si può tornare indietro, ormai quel che è fatto è fatto. Solo, proprio non mi spiego il perché..." aggiunge.

Mi passo una mano sulla faccia e lo guardo negli occhi per qualche secondo. "Non lo so nemmeno io. Era un periodo strano, per me e Nicole. Non ci siamo visti molto in quei giorni, mi mancava molto, ma lei era fredda nei miei confronti, concentrata sul lavoro al 100%, come al suo solito. Ero un po' arrabbiato per questo, quella sera ho bevuto e..." sospiro, lasciando la frase in sospeso. "Non sai quanto darei per cancellare quella notte, Carlos" dico sinceramente, con gli occhi lucidi.

Lui annuisce e mi dà una pacca sulla spalla. "Lo so, ne sono certo. Ora però concentrati su voi due, continua ad impegnarti come stai già facendo e dimostrale quanto ci tieni. Vedrai che piano piano si sistemerà tutto"

"Grazie, amico. Davvero. Anche e soprattutto per esserti preso cura per tutto questo tempo di Nicole. So quanto tieni a lei e so quanto vi volete bene" gli sorrido.

"Ma scherzi? È come una sorella, per me" afferma. "Ora pensiamo a cose belle, ti va?" mi chiede poi, con un sorrisetto.

Io annuisco, aggrottando le sopracciglia. "Di che parli?"

Lui tira fuori il telefono dalla tasca e inizia a cercare tra le foto, poi gira il telefono verso di me.

Sgrano gli occhi appena vedo un anello gigante ritratto sullo schermo. Torno a guardare lui, che intanto si è stampato un sorriso a trentadue denti in faccia. "Voglio chiedere a Sara di sposarmi" dice, confermando quello che avevo già intuito.

"Mio Dio, Carlos! Sono contentissimo per te!" esclamo, battendo la mia mano sulla sua schiena.

"Non so ancora quando chiederglielo, ma penso che lo farò un giorno di questi. L'ansia mi sta divorando" confessa, ridacchiando.

"Vedi di farlo prima che ricominci la stagione, che altrimenti in macchina non rendi per la troppa agitazione!" scherzo io.

"Sarai il primo a saperlo" mi dice, sorridente.

"Nicole lo sa?" chiedo, curioso e anche un po' speranzoso di essere stato il primo a saperlo.

Lui scuote la testa. "Ancora no, non ho avuto modo di dirglielo" dice "mi odierà quando saprà che l'ho detto prima a te" ridacchia, mettendosi una mano sulla fronte.

"Giuro che non le dirò niente" esclamo, appoggiandomi una mano sul cuore.

—————

Arrivo a casa quando ormai è ora di cena.

"Ehi" saluto Nicole non appena la vedo, intenta ad apparecchiare la tavola.

"Ciao" mi sorride. "Dov'eri?" mi chiede poi, cercando di apparire disinteressata, anche se con scarsi risultati.

Le sorrido dolcemente, avvicinandomi e accarezzandole un braccio. "Ero con Carlos per un aperitivo. Scusa se non te l'ho detto, ma eri già uscita e non pensavo di fare così tardi, solo che ci siamo persi in chiacchiere" spiego, per tranquillizzarla.

Lei mi guarda. Improvvisamente cede e, togliendosi da dosso quella sua corazza, mi svela i suoi occhi lucidi.

"Amore" la chiamo, mettendole le mani sulle guance ed avvicinando il suo viso al mio. "Devi stare tranquilla, ok? Ho sbagliato una volta ma non sbaglio più, te lo giuro. Io voglio solo stare con te e lasciarmi alle spalle tutta questa storia" le dico, fissandola.

Lei annuisce piano, prima di mettere una mano sulla mia, ancora sul suo viso. "Scusami, Charles. So che ti stai impegnando molto anche tu, non volevo insinuare che-"

"Shhh, ehi, ehi. Sta' tranquilla, amore. Capisco le tue paure, è normale che tu le abbia. Ma voglio che tu torni a fidarti di me, ok? Ho occhi solo per te, voglio solo te" sussurro.

Lei non risponde, si limita ad annuire e ad abbracciarmi. La stringo forte, abbracciandola dalla vita, e chiudo gli occhi, inalando il suo profumo.

Quando sciogliamo l'abbraccio, Nicole asciuga con un dito le lacrime dai suoi occhi, e forza un sorriso. "Sai che prima Carlos mi ha mandato un messaggio un po' strano?" mi chiede.

Aggrotto le sopracciglia. "Del tipo?" chiedo, mentre la aiuto a finire di apparecchiare.

Lei fa spallucce. "Dice che deve parlarmi di una cosa importante ma bella, non saprei"

Ridacchio, cercando di non farmi vedere, ma lei mi vede ugualmente e mi rivolge un'occhiataccia. "Tu sai qualcosa"

"Io? No, perché?" le chiedo, indicandomi.

Lei incrocia le braccia al petto e alza un sopracciglio. "Ti conosco, caro mio. Hai riso, quando ti ho detto di quel messaggio. Ripeto, tu sai qualcosa"

A questo punto, non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. "Ok, ok" mi arrendo, alzando le mani. "So cosa deve dirti, ma non posso spoilerarti nulla" mi difendo.

Lei mi guarda male, assottigliando gli occhi. "Cos'è, ora vi siete coalizzati contro di me?"

"Non ci siamo coalizzati, è solo che dovrebbe dirtelo lui" spiego, con un sorrisetto stampato in faccia.

Continuiamo a punzecchiarci per qualche minuto, finché Nicole non va a finire di preparare la cena e io rimango lì, a fissare un punto indefinito, pensando a tutti i progressi che abbiamo fatto in questo lungo mese.

Secret - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora