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Melanie's Pow:
Ero in classe, ho preso il terzo posto alla finestra, dovevo assolutamente controllare la mia amata moto.
La classe era semplicissima, un po' più grande ed era composta da 5 file orizzontali e 3 verticali con due banchi ognuna.
La classe aveva i muri per metà arancioni e la porta verde acqua, le finestre erano bianche e scorrevoli. Mi dava un senso di calore e serenità, ma allo stesso tempo mi faceva sentire non troppo a mio agio.
La mia era una classe mista, forse c'erano più femmine, per quello non mi trovavo bene.. studiavo nella scuola di Matt, lui era ad un indirizzo meccanico, mentre io studiavo ragioneria.
Le prime ore della prima giornata di scuola passarono abbastanza in fretta ma molto noiose e piatte, non vedevo l'ora finissero perché le oche delle mie compagne di classe continuavano a spettegolare e io non sopporto tutto ciò, poi, avevo il timore che venissero a chiedermi qualcosa.. per fortuna non fu così.
Il mio compagno di banco era molto silenzioso, ma meglio così.. non volevo parlare oggi.
A ricreazione rimasi in classe, avevo un po' d'ansia a vedere così tanta gente fuori in corridoio, devo rifarci l'abitudine.
Mangiai con non molto appetito i miei cracker e bevetti il mio adorato estathè al limone, poi per sbaglio presi il telefono e controllai instagram, non vidi storie che mi interessassero e quindi iniziai a vedere i profili della gente per poi arrivare a quello di Matt.. vidi che aveva aggiunto delle persone.. ci rimasi molto male e non riuscivo a pensare in modo lucido, avevo il nervoso a mille.. dopo come si era comportato.. magari erano semplicemente dei nuovi compagni di classe.. dubito non ci parla mai, dissi tra me e me. Ero molto tesa, nel mentre tutti tornarono in classe facendo rumore.
Le ultime due ore le passai ansiosa e agitata, volevo finisse perché avevo bisogno di prendere la mia moto e correre a casa, in camera.
Non finivano più, mancavano 10 minuti al suono della campanella.. continuavo a guardare fuori e sbattere il piede a terra, sbuffando.
Controllai e ricontrollai l'orologio, avevo già lo zaino aperto pronto per buttarci dentro i libri e la posizione pronta per scappare in cortile senza beccare "traffico" e soprattutto senza beccare lui, non volevo vederlo.
Finalmente suonò la campanella.
Presi il mio zaino, che ti tintinnava per le chiavi inglesi e le candele, me lo misi in spalle di prepotenza e corsi giu dalle scale sbattendo il casco ovunque.
Mi sembrava di aver visto di sfuggita Matt, era sempre il primo ad uscire anche lui, mi veniva da piangere. Misi il casco mentre stavo camminando veloce e una lacrima per la rabbia mi scese dall occhio, impregnandosi nella spugna della maschera.
Partii senza nemmeno scaldare troppo la moto e corsi a casa cercando di trattenere la maggior parte delle lacrime.

Innamorata di Un Crossista.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora