Capitolo 18

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Ci sono demoni che ti vivono dentro e ti inseguono per il resto della tua eternità ed altri che vivono nella realtà.

22 gennaio 2021

Canzone: The hardest part (Coldplay)

Narciso

Perdo il demone nella folla, svanisce nel bel mezzo dei corridoio e non appena mi volto incontro lo sguardo corrucciato della ninfa. Daphne... con la sua camicetta bianca e i pantaloni troppo aderenti che mi distraggono.
Incedo nella sua direzione le afferro la mano e me la trascino dietro, devo salvarla prima che sia troppo tardi ma mi rendo conto che con noi c'è qualcuno di troppo, la sua amica dai capelli color zucchero filato, sembra che se ne sia avvolto un po' intorno alla testa invece che intorno ad un bastoncino.
<<Lei non può venire con noi!>>
Daphne continua a fissarmi con quell'espressione supplichevole ma il mio no é categorico.
<<Ho altre tre lezioni, non posso andarmene così nel bel mezzo del semestre! Devo seguire! Ho gli esami, non posso buttare all'aria l'unica cosa importante che mi resta oltre...>>
Si ferma prima di proseguire, probabilmente terrorizzata dalla mia espressione carica di sgomento.
<<Non abbiamo nemmeno scopato, non puoi osare dire una cosa del genere!>>
Sbotto sabati la sua amica che mi fissa inorridita.
<<Allora non è importante se io viva o muoia!>>
Tenta di liberarsi dalla mia presa ma non la lascio andare.
<<Finché ti desidererò importerà!>> ribatto ad un filo dalle sue labbra, fin troppo vicina ed invitanti. Le lecco il centro delle labbra con fare provocatoria e lei resta imbambolata come immaginavo. <<Andiamo bambina!>> ordino.
Lei punta i piedi a terra e mi guarda con fare infantile. Questo significa uscire con delle ragazzine me lo aveva detto Devinat!
<<Non vuoi che ti tratti come una bambina vero? Perché potrei caricarti in spalla davanti a tutti e lasciare che si rendano conto di quanto tu possa essere infantile ninfetta!>>
<<Non oseresti!>>
Le basta guardare la mia espressione seria, per capire che oserei eccome. Non è al sicuro qui!
Tutto sembra procedere verso i miei più rosei piani, finché una sottospecie di tornado dalla chioma castana non si intromette tra noi due.
<<Dovresti rispondere più spesso al cellulare, non serve solo per leggere e scaricare foto da Pinterest!>> la rimprovera la donna. Mi soffermo sui suoi lineamenti e noto la spaventosa somiglianza con la ninfa, potrei persino credere che sia sua madre se non sapessi che lei è morta, e di questo ne sono certo!
<<Scusami...>> biascica come una bambina, la donna si volta verso di me e mi osserva dritto negli occhi e per un attimo non vengo catapultato indietro nel tempo a sette mesi fa.
<<Narciso...>>sussurra.
Daphne si volta verso di me incredula, non comprende. Se solo lei sapesse, tutti i segreti che si nascondono, dietro quegli occhi di cui tanto si fida.
<<Vi conoscete?>>
Daphne inarca un sopracciglio e osserva la zia con aria indignata. <<Non avrete mica...>>
Non appena capisco a cosa si riferisca, assumo in espressione disgustata e nego con il capo.
<<Non amo collezionare gli stessi pezzi! Soprattutto se uno di quei pezzi è più antiquato>> ribatto con aria di scherno.
Gea Collins, una delle donne più desiderate, ricordo quando entrambi avevamo poco più di vent'anni, io mi ero appena trasferito e avevo iniziato i miei affari e lei era una delle mie più assidue clienti...
Se solo Daphne scoprisse tutto, mi domando se continuerebbe a guardarla in quella maniera, ad un soffio dall' adulazione.
<<Voi due...non starete mica insieme...>>
Mi ammonisce con lo sguardo ed é propio quello sguardo che mi spinge gentilmente a darle la risposta che si merita. Non vorrà fare la moralista con me, quando lei aveva una relazione "clandestina" con un uomo con vent'anni più di lei?
<<Considerami un assiduo visitatore del tempio a luci rosse>> ribatto con un sorrisetto smorzato, prima guarda me con sdegno e poi quello sguardo tocca esattamente a sua nipote.
<<Mi hai detto di godermi la vita e fare le mie esperienze. É quello che sto facendo!>>
Gea incrocia le braccia e in tutta questa conversazione, la sua amica dai capelli color mash mellow si dilegua silenziosamente.
<<Si, é vero, ma ciò che intendevo é diverso da questo!>> borbotta indicandomi.
Osservo l'abbigliamento di sua maestà la trascuratezza e tingo sul viso un sorrisetto beffardo. Dovrei agire meglio ma non ne sono capace, Devinat probabilmente avrebbe provato a raggiungere ciò che comunemente viene definito un compromesso ma non sono mai stato decantato come una persona loquace o che spreca parole, piuttosto doso le parole ma molto meno le mani. Ed é più probabile che le finisca addosso con le mani strette attorno al suo collo che alla sua mano!
<<Non credo che tu sappia cosa sia meglio per lei...>>
Sono ciò di meglio potrebbe mai avere in questo caso, non potrebbe mai proteggerla nemmeno la metà di quanto posso fare.
<<Perché tu credi di saperlo?!!>> gli urlo contro facendo rimbombare la voce nel corridoio.
I vari studenti si dileguano nelle varie aule mentre noi tre restiamo al centro del corridoio ormai vuoto.
<<Si, io sono...sono sua zia!>>
Si, lei é sua zia, lei è solo una folle menzogna che regge da ormai da anni! Vorrei urlarle tutte le falsità, vorrei trascinarla e farle rimangiare ogni singola bugia, ma finisco per lasciare andare la ninfa con disinteresse e fare un passo indietro.
Lei non è abbastanza importante per rischiare, é solo un capriccio passeggero, un folle desiderio che chiede di essere appagato, lei è un momento che si spegne nel futuro e perpetua nel presente. Non è nulla di più di un dannato momento!
Daphne mi osserva con dispiacere prova ad avvicinarsi, ma mi allontano. Alla fine era lei stessa che si allontanava e voleva restare qui, allora perché non darle ciò che desidera con tanto ardore! Può benissimo restare qui con la sua zietta e le sue amiche del cazzo che al primo ostacolo l'abbandonano! Può cavarsela da sola!
Sul volto di Gea appare un sorriso soddisfatto tipico di chi ha la vittoria in pugno ma non sa che sta perdere tutto ciò che gli resta.
Si ostina a volercela fare da sola come sempre ma in questo caso non potrà farlo.
<<Non scappare...>>
Il suo sussurro si spegne, così come le mie emozioni, l'apatia torna e finisco per guardarlo con sguardo assente, come guardo il resto del mondo. Lei non differisce dagli altri o dalle altre.
<<Non vali abbastanza per restare.>>
I suoi occhi diventano lucidi e nello stesso momento, vado via, é ciò che mi riesce meglio.

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