Il mondo gira intorno al sesso e non si può far nulla per cambiare questo dato.
23 maggio 2022
Love is complicated Labrinth ⬆️
Daphne
L'acqua scorre sulla mia pelle lasciandomi una sensazione di caldo tepore, mi volto costantemente per appurare che Narciso non irrompa nel bagno, lentamente accarezzo la pelle delle braccia e scendo verso i polsi per poi chiudere due dita intorno al polso in corrispondenza della cicatrice che segna il momento della mia resa.
Le lacrime lentamente scorrono lungo la mia guancia, calde segnano degli umidi solchi che mi marchiano le guance. Continuo a fissare il mio riflesso nello specchio della doccia.
I capelli umidi e attaccati al viso tondo e le guance che diventano sempre più incavate.
Non so se disprezzo più il mio aspetto o l'atteggiamento tutto ciò che c'è dentro di me.
<<Non fuggire...>> sussurra con voce bassa e roca che mi fa vibrare ogni cellula.
La sua presenza, il suo tocco fa vibrare i miei ormoni come le corde del violino che vengono lentamente toccate e percosse dall'arco.
Presa dai miei pensieri non mi ero accorta che Narciso ha aperto lo sportello della porta e lentamente sta entrando nella doccia.
Ed é...nudo!
Mi volto in imbarazzo non sapendo precisamente dove guardare e soprattutto come coprirmi, con le mani tento di fare il possibile per far scivolare il suo sguardo in ogni punto del mio corpo.
<<Devi voltarti...così non riesco a guardarti>> sussurra alle mie spalle, con il dorso della mano ripercorre il lato del mio bacino, mi muovo nervosamente e deglutisco, posa il palmo della mano sul mio ventre riscaldando la zona, le dita mi sfiorano la parte alta del pube.
Iniziano a tremarmi le gambe e non riesco a restare più ferma sul posto. <<Resta calma, fallo per me bambina>> sussurra con tono roco e baritonale. Lentamente la mano scende sempre più in basso ma mi volto di scatto e lo fisso preoccupata.
<<Non voglio, non così...>> mormoro a disagio. Lui a sua volta mi fissa stranito dalla sua altezza, probabilmente nessuna donna gli avrà mai detto di no, prima di questo momento. <<L'unica cosa che riesco a pensare, sei tu in mezzo a tutti quei corpi con un'altra donna>> rimarco con espressione di disgusto.
Narciso indietreggia fino a sbattere con la schiena contro il vetro della doccia. Non avrei mai potuto pensare che una semplice frase o delle parole avrebbero sortito questo effetto su di lui. Simile ad un titano dalla bellezza eterea, inclina il capo facendo scivolare i capelli sulla fronte, allungo una mano e provo a scostarglieli ma mi blocca il polso e mo fissa con autorità, come per dirmi, di non osare fare una mossa del genere.
<<Puoi toccarmi e non posso toccarti?>>
Come funziona? Perché fa così? Cosa c'è che non va?
<<Perché non puoi toccare un Dio!>> ribatte con tono austero, avanza nella mia direzione con sguardo carico di lussuria e nello stesso momento capisco di non poterlo più fermare e non volerlo fermare. Mi rendo conto di desiderare qualcosa di sbagliato, l'uomo sbagliato, avrei potuto ottenere un bravo ragazzo che viene da una buona famiglia ma no? Io ho preferito un assassino al comando di questa città.
La sua mano si posa sulla mia gola facendo una leggera pressione che mi eccita, poso la mano sul suo polso e lo stringo, se mi stringi ti stringo!
Si abbassa in corrispondenza delle mie labbra e resta ad un soffio di distanza, non troppo vicino ne troppo lontano ma abbastanza da poter percepire il suo respiro che mi accarezza il lato delle labbra. Ma cosa c'è di più seducente di questo? Ad un attimo di distanza da ciò che si desidera di più, mi avvicino per poterlo baciare ma lui mi posa le labbra all'angolo della mia bocca ed io resto stordita e sedotta dal suo gesto.
Mi acciglio non riuscendo a capire se non mi stia baciando perché non gli piaccio o perché gli passi per la testa chissà quale folle motivo.
<<Io...insomma io...ti piaccio?>> mormoro a disagio. Mi prende la mano e lentamente mi guida sul suo corpo, facendola passare sul suo petto, scende ancora più in basso verso il suo addome e alla fine la poggia lì, sul suo membro. Sul mio volto appare un espressione di imbarazzo e precisamente non so dove guardare.
<<Avvolgilo...>> sussurra con un sorriso smorzato incredibilmente sexy. Non ho mai toccato un uomo in vita mia e non so precisamente se so farlo e se dovessi farlo male? Mi giudicherà come un incapace. Con la mano che trattiene il mio collo risale fino al mio mento e me lo stringe. <<Smettila di pensare, il sesso non prevede istruzioni, non c'è un manuale, lasciati andare, lasciami il controllo bambina!>> prosegue per poi posarmi un altro bacio al lato delle labbra. <<Se riesci a farmi venire prometto di baciarti>>
Ammicca nella mia direzione e provo a lasciarmi andare, prendo coraggio e per la prima volta guardo il suo membro in tutta la sua imponenza. Non ne avevo mai visto uno, se non nei libri, poso la mano e lo stringo con non troppa forza rendendomi conto che la pelle che lo avvolge è simile a quella delle palpebre.
<<É duro e caldo>> borbotto fra me e me, scaturendo la sua risata mentre l'acqua continua a scorrerci addosso. Distraendomi, non so come muovermi.
<<Devi muoverla...>>
Posa la sua mano sulla mia aumentando la pressione che esercito sul suo membro. La muove su e giù ad un ritmo cadenzato, sospira e posa la fronte contro la mia e per la prima volta non vedo solo il mostro apatico ma un uomo.
Un uomo che si piega al piacere, la sensazione di controllo mi eccita, facendomi percepire un dolce formicolio fra le gambe alternato da scosse di desiderio che si irradiano nella parte bassa del mio ventre. La mano che stringe il mio mento scorre lungo il mio collo per poi scendere su uno dei miei seni e pizzicarne il capezzolo, spingo il mio corpo contro la sua mano, lo sguardo diventa sempre più oscuro ed eccitante, le sue pozze azzurre si tingono di desiderio ardente mentre la mia mano continua a muoversi contro la sua virilità che diventa sempre più dura come se stesse per esplodere.
La sua mano si sposta dalla mia e si piazza alle mie spalle esattamente contro le mattonelle della doccia. Mentre l'acqua scorre su di noi, ci concediamo un momento di puro piacere.
La mano destra mi stuzzica il capezzolo rendendolo turgido mentre la sinistra si posiziona a coppa sul mio pube esercitando la giusta pressione che permette al mio clitoride di sfregare contro.
<<L'hai mai fatto prima?>> domanda inclinandosi e accarezzando con le labbra il mio orecchio.
Diniego con il capo e guardo verso il basso dove la sua mano tatuata posa contro il mio pube e le sue dita toccano i punti più sensibili del mio corpo.
<<Devi dirlo che sono il primo...>> comanda fermandosi e lasciandomi in uno stato di confusione. Dal mio canto tento di calmarmi fra un ansito e l'altro e provo a capire come poter agire. Nello stesso momento mi fermo anch'io e smetto di toccarlo.
<<Non funziona così con me!>> ribatto in malo modo, spintonandolo, deve comandare e tentare di manipolarmi anche in un momento intimo come questo.
<<Funziona così con tutte, non ti lascerò venire se non me lo dici!>>
Lascia andare la presa dal mio corpo ed io mi allontano, la libido cala improvvisamente e si crea la distanza emotiva che era emersa all'inizio.
<<Vale lo stesso anche per te!>>
Tento di mantenere una posizione ma il Dio davanti a me assume un espressione furba, tipica di chi sa di avere il potere in mano e poter vincere da un momento all'altro con una mossa imprevedibile che nessuno si sarebbe mai aspettato.
<<Per me non valgono le stesse regole, se non lo farai tu, ci sarà qualcun'altra a farlo e non farà tutte queste storie>> sussurra suadente sporgendosi verso il mio orecchio. Tento di spintonarlo dalle spalle ma non si smuove di un millimetro, simile ad una statua imperiale, maestosa ed impossibile da poter spostare. <<Sei davvero sicura Daphne?>>
Sono davvero sicura? Si perché lui non sarà mai mio fino a qualche minuto fa era tra le gambe di qualcun'altra e ora tenta di insinuarsi tra le mie solo per vincere. Ed é in quel momento che ritorno a coprirmi e ristabilisco la distanza che c'era tra di noi.
<<Non mi lascerò manipolare anche da te>> ribatto alla fine.
Il suo sguardo si accende di ira, dopo che la sconfitta è diventata una certezza.
Pianta un pugno contro la parete esattamente accanto al mio capo, la sua espressione diventa torbida, e nello stesso momento nella mia testa scatta una campanella d'allarme. Lui sta diventando pericoloso!
Passo al di sotto del suo braccio, ed esco dalla doccia frettolosamente, afferro l'asciugamano e corro verso la prima porta che trovo e mi chiudo a chiave all'interno. Qui sarò al sicuro dalla sua rabbia.
La stanza è in penombra, c'è un sontuoso letto a baldacchino con delle tende verdi che poggiano sul pavimento.
Faccio una corsa e mi slancio, e mi getto sul letto.
Mi trascino sotto le coperte, e mi nascondo sotto come facevo quando ero bambina e non volevo ascoltare più nessuno. Quando il mondo mi faceva troppo paura e non sapevo dove poter trovare un rifugio, lontana dalle urla dei miei genitori, lontana dal dolore che mi logorava dentro e la continua paura di non essere mai all'altezza della situazione.
Non mi sono mai sentita nel posto giusto.
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Il Leviatano
ChickLitEra una fiaba oscura ad un soffio dall'incanto, che sussurrava soavi parole che conducevano lentamente nel suo personale inferno. Per questo tutti lo definivano...il Leviatano.