Capitolo 38

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Il tempo non rende nulla più semplice ma tutto spaventosamente più complicato,
i rapporti diventano catene difficili da rompere,
l'età diventa un cronometro che segna il lento avanzare verso la fine e la vita
la vita si inizia a scandire sempre più lentamente mentre prima bruciava a velocità.

22 marzo 2021

Narciso

Temo lei o forse le conseguenze che ne derivano, non sono mai stato un uomo empatico, ho sempre pensato a me stesso e al mio piacere qualunque esso fosse e a discapito di chiunque potesse incidere.
Ma poi c'è la dolce ninfa, che singhiozza dietro le mura che ci dividono silenziosamente e una parte di me soffre con lei o per lei.
Ho visto il terrore nei suoi occhi, la stavo uccidendo, ma non ero intenzionato, non volevo farle del male questo le dovrebbe essere chiaro. Se l'avessi voluta morta, avrei semplicemente potuto lasciarla morire.
<<Apri la porta, altrimenti sarò io ad aprirla! Guarda che conto alla rovescia!>>
Sento la serratura scattare e questo mi fa capire che abbia deciso di parlarmi , non appena scosta la porta noto tutti i segni violacei intorno al collo e penso che sono stati lasciati da me, non per mia scelta ma perché sono schiavo dei miei demoni, sono schiavo del passato e per quanto lei sia un'allettante strada che conduce alla libertà non posso intraprendere.
<<Vorrei che non esistessi...>>
Così non mi causeresti tutta questa sofferenza.
Il suo sguardo si rattrista maggiormente, le lacrime sgorgano dai suoi grandi occhi sfilati, le ciglia si inumidiscono diventando ancora più scure, la punta del naso si arrossa, ed è esattamente lì dove le poso un bacio
Con la lingua porto via le lacrime che hanno percorso le sue guance lasciando una scia umida, con la mano libera percorro la sua schiena e arpiono le dita sul suo culo. D'impatto avanza schiacciandosi contro il mio torace ed eliminando ogni distanza tra i nostri corpi.
Le afferro il mento con una mano e la mantengo ferma.
<<Hai ancora qualche giorno per sfuggirmi, dopodiché non avrai vie di scampo mia dolce e piccola ninfa...>>sussurro contro il suo orecchio.
Lei dal suo canto con voce tremolante, si rannicchia vicino al mio corpo e infila la testa nell'incavo del mio collo.
<<Non potremo nasconderci in eterno.>>
Eppure mi piacerebbe poterla nascondere dalle urla di rabbia del mondo, dirle che il mondo non è poi così brutto come sembra e che non è necessario dover provare il dolore. Anche se ho capito di aver imparato molto di più dalla sofferenza che dalla felicità. Avrei voluto che la vita per lei fosse stata più semplice ma per mia scelta e per scelte prese ancora prima della sua nascita non è mai stato così.
<<Non puoi muoverti in fretta in queste condizioni. Non puoi permetterti di rischiare ancora una volta. Voglio che tu sopravviva anche senza di me.>>
Per la prima volta non mi importa di salvare la mia vita ma penso in maniera quasi ossessiva solo e soltanto alla sua. La ragazza che corre nei boschi spensierata con indosso un vestito bianco con i disegni floreali, i capelli liberi di oscillare nel vento, le ciglia folte e gli occhi simili alla terra nel buoi e simili ad un raggio di sole di giorno. Non posso permettere che la giovane ninfa, con una vita davanti e le infinite possibilità concluda la sua esistenza per mano mia o dell'uomo che credeva suo padre.
<<Ne parli come se tu fossi convinto che obbligatoriamente sopravviva solo uno di noi due. E se ce la facessimo insieme? Potremmo costruirci una vita da qualche parte io e te e . . .>>
Prima che possa proseguire con le sue fantasticherie la blocco.
<<Per me non c'è possibilità per un nuovo inizio, mi cercheranno anche sotto terra. Desiderano troppe mani stringersi intorno alla mia gola, qui ho la mia rete sociale. So come muovermi, a chi potermi affidare, altrove sarei solo e privo di ogni forma di autorità. Mi metterei a rischio ninfa, e tu dovresti vivere con il peso della mia vita sulle spalle.>>
Può vivere una vita migliore di questa, godersi ogni attimo, andare al mare, correre sulla spiaggia inseguendo i gabbiani, laurearsi, trovare il lavoro dei suoi sogni e l'uomo dei suoi sogni. Costruirsi una vita, una famiglia, può fare tante di quelle cose senza di me ed io la osserverò da distanza senza poterle far del male. La osserverò mentre diventerà una donna e poi una madre, mentre io continuerò a vivere la mia dannazione.
<<Desidero che tu abbia ciò che io non ho mai avuto, una possibilità.>>
La possibilità di sbagliare, di vivere ed essere felice mentre io sono congelato qui in questo punto e non so come muovermi!
Lei si solleva di scatto ed io finisco per accarezzare con lo sguardo la sua schiena nuda, adornata dal semplice laccio del reggiseno .
<<Allora che ci faccio qui?>>
<<Sei qui, perché sono troppo debole per lasciarti andare adesso. Sei come una droga per me ninfa, più ti sono accanto e più ti desidero. Vorrei cibarmi di ogni angolo del tuo corpo. Mi limito ad osservarti come se fossi una statua dalla bellezza eterea, il mio tocco potrebbe infrangerti. Quindi mi limito a fare da spettatore. Puoi avere di meglio, puoi avere una vita, non accontentarti di me, di un uomo consumato dal passato, molto più grande di te e con troppi problemi da gestire. Potresti stare con un bravo ragazzo della tua età con le tue stesse aspirazioni per il futuro.>>
Lei si imbroncia, proprio come una tenera ninfa indispettita, porto una mano sulla sua guancia e l'accarezzo con delicatezza.
<<Io desidero te con tutto il tuo caos e i tuoi ricordi perché io ti ...>>
Strabuzzo gli occhi e mi sollevo improvvisamente come se mi fosse appena arrivata una macchina contro.
L'ultima persona che ho amato è morta, lei non può amarmi, farebbe la sua stessa fine.
<<Io ti amo!>> ripete con convinzione guardandomi dritto negli occhi, quasi mi scappa un sorriso mentre lei mi guarda con aria seriosa e interrogativa.
<<Mi aspettavo di tutto tranne che mi ridessi letteralmente in faccia, non ero pronta a questa reazione.>>
Scoppio a ridere e penso alla possibilità che lei potesse picchiarmi pur di dirmelo, è così piccola.
<<Dedica i tuoi ti amo, ad un ragazzo che se li merita. Io cosa posso farne delle tue promesse, delle tue speranze e del tuo amore, non ho futuro. Posso solo disintegrarle e consumarle, lasciarne solo del fumo.>>
Le poso un bacio sulla fronte per poi sollevarmi e allontanarmi da lei e i suoi occhi carichi di speranze. Mi dirigo verso il balcone, poggio le braccia sulla balaustra e mi guardo attorno e alla fine il mio sguardo si sofferma sulla spiaggia.

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