Quella lettera era diventata il tormento dei miei giorni, ciò che causava la mia insonnia, era il mio tormento.
Adesso
Daphne
C'erano volte che mi sembrava di impazzire, lo vedevo alle mie spalle, ha lasciato dietro di sé una scia di delusione. Iniziavo ad immaginare un futuro insieme, pensavo che le cose tra di noi in un modo o nell'altro avrebbero funzionato. É andato via lasciando una stupida lettera alle sue spalle. Avevo pensato così tante volte di distruggerla e tante altre di leggerla ma ho deciso di aspettare un momento speciale. E nel mentre che aspettavo i giorni sono tramutati in settimane, le settimane in mesi e i mesi in anni. La mia vita ha preso una piega diversa, le speranze che avevo si sono lentamente disintegrate contro i muri della realtà, come onde che si infrangono contro la roccia.
Dopo la sua assenza sono andata con grande lentezza e tristezza avanti. Ho ripreso la mia vita, ho concluso l'università, ho fatto il giro dell'Europa e alla fine ho deciso di dedicarmi al cinema come cameramen, non me lo sarei mai aspettata. Ho girato il mondo, lavorato un po' ovunque, e in ogni volto che incontravo cercavo lui. Analizzavo ogni registrazione nella speranze di poter captare qualcosa che mi facesse capire che continuasse a starmi accanto ma non ho trovato mai nulla. Ma continuo a sentirmi i suoi maledetti occhi addosso.
Osservo le onde del mare che si abbattono contro la riva, mentre mio figlio vaga lungo la spiaggia sventolando il suo secchiello pieno di sabbia. Probabile che lo t'incontri tutte le volte che lui mi osserva.
Sono passati così tanti anni senza che me ne accorgessi ed io sono arrivata a trent'anni.
Mi sono ripromessa di leggerla oggi, è un traguardo, sono nel pieno della mia carriera, una casa sul mare e un compagno con cui condivido quasi tutto ma c'è sempre questo maledetto ma che vorrei che scomparisse in ogni frase che formulo e cito una persona diversa da lui.
Ha condizionato la mia esistenza e piegato la mia volontà, stravolta la mia vita ed è andato via senza la voglia di mettere nulla in ordine.
È stato caos ma anche voglia di oltrepassare ogni confine invalicabile esistente nella mia testa. Avrei voluto seguirlo in mezzo alle urla dei demoni che governavano la sua testa, avrei voluto domare le fiamme della sua anima, avrei voluto fare così tante cose ma eravamo le persone giuste nel momento sbagliato, io con una taglia sulla testa e lui fuori di testa.
Avrei voluto urlargli di restare e passare ancora una notte con me, avrei voluto urlargli di...ma è andato via silenziosamente, facendo piccoli passi e consumandomi per un'ultima notte le ossa, baciandomi sotto il chiarore di luna l'anima e sussurrandomi i segreti che la mia mente conserverà in eterno.
Lui l'eterno dannato ed io, io la sopravvissuta.
Sognavo la fuga d'amore, una fuga lontano dai problemi. Ma in realtà noi eravamo l'inizio e la fine di un amore impossibile, quelli che si sognano in adolescenza e si evitano in età adulta.
Rischiavamo di impazzire.
Marcus mi coglie alle spalle e mi travolge gettandomi sulla sabbia, mi avvolge tra le braccia e sorride. L'uomo perfetto quello che le donne sognano, un medico che lavora come volontario nei paesi più poveri, un uomo con un cuore talmente grande da amare me con tutte le mie ferite e i miei problemi, mi ha teso la mano in uno dei miei momenti di solitudine in cui io desideravo solo me, e nessun altro ma poi ho incontrato lui per caso in un convegno, gioco di sguardi, un caffè preso di fretta all'aeroporto perché doveva partire e poi un messaggio inatteso su Instagram, e poi tanti voli transoceanici ci hanno condotto a questo momento.
Cos'è l'amore se non un attimo fugace che lascia un segno permanente sull'anima, una macchia che non va più via, avrei potuto amare chiunque ma sono finita per cadere tra le braccia dell'uomo dall'animo più oscuro e dalla mente più complessa. E dopo il sommo male ho incontrato il sommo bene, un uomo tranquillo, dai modi garbati e l'intelligenza di un vero intellettuale, ho trovato il suo esatto opposto e ho sperimentato una forma d'amore diversa, dove non c'è sofferenza.
Credevo che l'amore fosse sofferenza ma dopo tempo ho capito che è tranquillità.
<<Pronta per questo matrimonio?>> domanda con tono divertito.
Sa benissimo che odio i matrimoni, un negozio giuridico che rende l'uomo e la donna schiavi dei compromessi. Noi siamo liberi di sceglierci ogni giorno, senza che ci siano vincoli o catene che si stringono attorno a noi sempre di più.
<<Ti sembro pronta?>> domando con una punta di ironia.
Sorride divertito e mi dà una giocosa spallata, la leggerezza, il senso di spensieratezza lo provo solo e soltanto quando sono con lui.
<<Affatto, ma sei bellissima con l'aria da ribelle, la sabbia tra i capelli, gli occhi illuminati dei riflessi rosati del sole, credo che Dio non potesse creare opera più bella>> afferma con soddisfazione mentre mi guarda come Amore guarda Psiche nell'opera di Canova.
<<Avrei tanto voluto conoscerti prima, non ci sono stati i presupposti per farlo e di questo mi dispiace.>>
Avrei voluto poterlo guardare nella stessa maniera in cui mi guarda lui, ma il mio sguardo è morto negli suoi occhi, sono finita per lasciare gran parte di me dentro qualcun altro. Ma la ragione limita ogni desiderio, è il suo ricordo si è spento nella mia memoria. Nessuno è essenziale, siamo tutti effimeri, privi di permanenza. Questa può considerarsi una visione cinica? O semplicemente la vita di ognuno di noi è simile ad un porto all'interno del quale ci sono navi che vanno e vengono continuamente. Ed io mi credevo la sua ancora, un punto fermo per la nave, ciò che le impedisce di finire nella tempesta ed essere trascinata via.
Non capivo cosa mi avesse condotto a prendere le scelte prese, ancora oggi non so darmi una spiegazione ma volevo smetterla di vivere nel mio limbo della conforte zone, volevo sconfinare dai limiti delle mie paure e provare a vivere invece di sopravvivere. Ha fatto male ma mi anche fatto stare bene. Siamo stati noi, una ragazza con il vuoto dentro e le mille paure e un uomo che vive nei suoi confini ed è finito per lasciarmi fuori. Sono stata un momento nell'eternità della sua vita, o sono semplicemente stato eterno. Mi trascinavo dietro una carcassa. Ma il poi ho preso consapevolezza che sono infinita, che lui era un limite che non mi avrebbe mai permesso di vivere come avrei voluto e ha preso la decisione migliore per entrambi.
Ed ora dopo tempo mi sento finalmente viva.Inspiegabilmente in mezzo alla folla degli invitati mi ritrovai a ricercare il suo sguardo, quello dell'uomo che aveva bandito la luce dal mondo e aveva deciso di chiudersi nella sua oscurità, dove nessun essere umano vi avrebbe mai potuto accedere. Alle volte mi sembrava di essere smarrita in mezzo ad un universo troppo grande da comprendere. Sarebbe stata una battaglia eterna, tra due guerrieri instancabili, la luce e l'oscurità, ma quella continua lotta mi faceva sentire viva, io ero dannatamente viva. Esistevo, tutto ciò che mi rendeva viva erano quei momenti, in cui nei suoi occhi saettavano fulmini e nei miei, nei miei c'era tutta la potenza di una tempesta che si abbatteva contro la città e lui era la mia meta, la mia folle destinazione.
Dannatamente oscuro, non sarei mai stata capace di poterlo seguire. Marcus mi dà il braccio, mentre avanziamo nel giardino in cui si terrà il matrimonio, un attimo il mio sguardo viene catturato dall'oscurità che per un attimo torna ad accogliermi. Impulsivamente lascio il braccio di Marcus e come Alice che finisce sempre per inseguire il bianco coniglio inizio a correre nel prato dietro la visione della mia illusione preferita. Pensavo che tutto fosse finito, che lui sarebbe stato un ricordo rinchiuso in qualche angolo sperduto della mia memoria.
<<Aspetta!>>
Ma lui con agilità avanza tra le alte siepi e si nasconde dal mio sguardo come se non volesse essere toccato. Lui tra mille occhi, con il suo profumo, la sua folle foga di fuggire, lui con il suo caos sono come una luce per le falene. So che è bellissima, ma c'è una certa consapevolezza e inconsapevolezza che mi ucciderà.
<<Non sei cambiata così tanto...>>
<<Nemmeno tu...>>
La gola si secca, il cuore sembra scalpitare contro il petto, un cavallo da corsa chiuso nella sua stalla prima di dover partire. Ed il via cosa segnerà. La mia morte, la mia sconfitta ed io sarò schiava dell'essere.
<<Sapevo mi avresti seguito>>.
La convinzione nel suo tono mi fa intendere che è qui per me un motivo e sapeva il risultato che avrebbe ottenuto.
<<È come tornare indiretto nel tempo, alla notte in cui ci siamo conosciuti. E poi balzare avanti al momento in cui ci siamo toccati per l'ultima volta...>>
<<Ed io ti guardavo dall'esterno dell'appartamento mentre le tue guance venivano rigate dalle lacrime. Non sono mai stato l'uomo adatto a te, mia dolce ninfa. Il mio cuore è rimasto chiuso nello scrigno del passato. Non sono capace di amare, volevo salutarti per l'ultima volta...>>
Allunga la mano e mi accarezza la guancia, una lacrima finisce per calcare la mia guancia. Non ho motivi per soffrire eppure sapere che io e lui siamo un amore impossibile non fa altro che distruggermi innegabilmente ogni dannata volta.
Mi avvolge fra le sue braccia, inspiro per l'ultima volta il suo profumo. La sue braccia virili si avvolgono intorno al mio corpo. Posa il mento sul mio capo ed oscilla, cullandomi. Mi posa un bacio sul capo, inspira il mio profumo e poi si allontana. Mi guarda negli occhi ed é come sentire un tuffo al cuore, morire esattamente. Che senso ha tutto questo? Che senso ha l'amore? Perché deve far così maledettamente male semplicemente vederlo e vederlo andar via ancora una volta. Vorrei essergli indifferente, vorrei odiarlo con tutta me stessa ma ciò che sento me lo impedisce.
<<Addio...mia dolce piccola...ninfa.>>
I suoi occhi diventano lucidi, provo ad avvicinarmi ma indietreggia. Mi fermo sul posto e lo osservo mentre va via. Mi volta le spalle e man mano la sua figura svanisce nella fitta macchia verde che circonda la grossa Villa in cui ci sarà la celebrazione.
<<Daphne...>>
Marcus mi tende la mano e mi richiama al presente. Gli sorrido debolmente, afferro la sua mano e faccio un passo avanti, in quella che ormai è la mia direzione.
Ci sono amori che ti lasciano solo cicatrici sul cuore ed altri che tentano in tutti i modi di sanarle.
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Il Leviatano
ChickLitEra una fiaba oscura ad un soffio dall'incanto, che sussurrava soavi parole che conducevano lentamente nel suo personale inferno. Per questo tutti lo definivano...il Leviatano.