𝐗𝐕𝐈. 𝐋'𝐨𝐛𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢

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Nell'attimo in cui Crystal adagiò sulla scrivania l'arma, lo fece con reverenziale serietà

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Nell'attimo in cui Crystal adagiò sulla scrivania l'arma, lo fece con reverenziale serietà. I suoi occhi viola chiaro scandagliarono il resto dei presenti. «Questa arma era dello strego cacciatore Lance Barlow. Proviene dalla sua armeria e la usava quando era ancora solito lavorare sul campo» spiegò, notando le loro espressioni incuriosite e perplesse. «Mi disse che andava usata solo in caso di estrema necessità, quando il mostro da affrontare poteva rivelarsi più forte del consueto.» Passò per un attimo in rassegna l'affusolata lancia dotata su entrambe le estremità di lunghe lame dalla punta ricurva; su tutte e due erano presenti delle incisioni il cui scopo prettamente protettivo e rafforzativo. Servivano a fare da scudo a colui che brandiva l'arma e a renderlo più forte e abile nel maneggiarla. «Userò questa per affrontare qualunque cosa deciderà di palesarsi in futuro. Se Olegov non è un avversario comune, allora le armi comuni non servono a granché. Quelli come lui capiscono una cosa sola e farò in modo di dargliene in abbondanza.»

L'unica cosa che Olegov comprendeva era la violenza ed era quel che avrebbe ottenuto da lui.

Aveva trovato quell'arma appena prima di recarsi a casa dei Leroin per fare il punto della situazione e, soprattutto, scoprire se Idris avesse più o meno scoperto cosa stesse combinando Olegov o, almeno, dove fosse andato a cacciarsi.

«Gran bel tagliacarte, ragazzo» disse infine Milton, interrompendo per primo il silenzio calato nella stanza. «Mi chiedo, però, come diavolo farai a vedertela con la bestiaccia che Olegov, secondo voi, avrebbe deciso di portarsi dietro. Questo mostro, questo... uhm... Lich... hai detto che nulla può ucciderlo o fermarlo.»

Crystal lo guardò. «È corretto, signor Leroin.»

«Dunque come faremo?»

«È necessario individuare l'oggetto che custodisce l'anima di un Lich per rispedirlo nel baratro dal quale è venuto. Naturalmente è ovvio che il contenitore in questione sicuramente potrebbe trovarsi in mano a Olegov, perciò è assolutamente necessario abbattere quel mostro una volta per tutte. Una volta che lui sarà morto, provvederemo a dare la buonanotte anche a Demetrius. Potrebbe trattarsi di qualunque cosa, persino la più scontata.»

Ariel schiarì la voce. Era in piedi, proprio accanto a Vargos, e aveva l'aria di chi non avesse dormito granché negli ultimi giorni. «Si tratta comunque di Demetrius, non ci sono dubbi. Sono riuscito a mettermi in contatto con un professore di storia Alphaga che insegna a una facoltà di Londra e...»

«Come hai fatto ad arrivare a lui?» lo interruppe Casey, colpito. Iniziava davvero a credere che Ariel fosse sprecato come cameriere al diner e che forse Ellis avrebbe dovuto riconsiderare la possibilità di avere accanto il figlio anche nel lavoro. Ariel era un vero segugio, altro che storie.

Aguillard esitò e si scambiò un'occhiata con Vargos; quest'ultimo fece un cenno con la testa e l'Omega, dunque, estrasse qualcosa dalla borsa a tracolla che reggeva su di una spalla. Mostrò a tutti quel che aveva tutta l'aria d'essere una breve missiva. «Un paio di giorni fa Ragos mi ha telefonato e mi ha detto di aver trovato, nel solaio di casa sua, alcuni effetti personali che si sono rivelati essere di suo zio Caelan. All'inizio credeva si trattasse di semplici documenti privati, ma poi, esaminandoli, si è reso conto che in realtà Caelan, fino a poco prima di morire, stesse in realtà facendo delle ricerche ben mirate su qualcosa. Questa lettera è stata trovata proprio in mezzo alle scartoffie in questione ed era indirizzata a un certo Ilan Willow, ossia il professore universitario che siamo poi riusciti a rintracciare. Mi ha detto di aver incontrato, una volta, Caelan. Era stato proprio lui a invitarlo qui, a Mythfield, per un incontro faccia a faccia. Caelan voleva porgli delle domande, guarda caso, proprio sul principe Demetrius e sul suo passato, che si trattasse di leggende o verità appurate.»

RÓDON - The Alphaga Series| 2# [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora