𝐈𝐈. 𝐄𝐭𝐡𝐞𝐥

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Ormai Crystal abitava nell'appartamento di Grayson da circa una settimana e in quel lasso di tempo si era impegnato a cercare di riportare un po' di ordine in quel pandemonio fatto di pesanti tomi e ciarpame magico d'ogni genere

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Ormai Crystal abitava nell'appartamento di Grayson da circa una settimana e in quel lasso di tempo si era impegnato a cercare di riportare un po' di ordine in quel pandemonio fatto di pesanti tomi e ciarpame magico d'ogni genere.
Era sabato e quando al crepuscolo Grayson finalmente rincasò, in un primo momento ebbe l'impressione di aver beccato la porta sbagliata: l'ambiente era irriconoscibile. Ogni cosa era stata messa in ordine e Crys aveva fatto tutto da solo aiutandosi solo un pochino con la magia.

Jennings lo vide sul divano intento ad affilare con una buon vecchia pietra pomice la spada d'argento. Quel giorno aveva i capelli raccolti in una treccia a spina di pesce che scendeva sulla schiena e gli dava un'aria completamente diversa. Un po', bisognava ammetterlo, accentuava il suo aspetto già abbastanza fuorviante.

Come il ragazzo fu sul punto di entrare in salotto, Crystal sollevò di scatto la testa e si voltò a guardarlo con aria torva. «Non osare entrare proprio ora! Ho appena finito di passare lo straccio, qui!»

«Uhm, v-va bene» chiocciò Gray in soggezione. Per un attimo gli parve quasi di risentire sua madre, anch'ella facile alla collera se capitava di camminare sul pavimento poco dopo che lei aveva terminato di pulirlo con lo straccio.

«Ecco, bravo» borbottò il biondo, tornando ad affilare la spada. «A proposito... stanotte esco. Non ne posso più di stare in casa e ho appena ricevuto una segnalazione. Starò via, credo, almeno tre giorni. Sembra ci sia qualcosa di strano nelle paludi e sulle rive del Missisippi. Qualcosa che attacca di notte. Dicono si tratti di un alligatore particolarmente famelico e attivo, ma al telefono un poliziotto mi ha confidato che non hanno la più pallida idea di cosa abbia ucciso tutte quelle persone. Ha detto che non si tratta assolutamente di un alligatore, però. Ne è sicuro, perciò è compito mio far luce su questa faccenda e assicurarmi che quell'affare non faccia più del male a nessuno, qualunque cosa sia. Spero solo che non mi tocchi di aver a che fare con un Kelpie. Sono difficili da individuare perché si mimetizzano negli acquitrini e per giunta nuotano a velocità impressionante. Francamente non ho alcuna voglia di tuffarmi nel Missisippi.»

Non era molto saggio vedersela con un mostro come quello, che fosse un Kelpie o qualcos'altro, a una settimana dalla fuga dall'ospedale, ma aveva bisogno di lavorare e comunque quella era anche una questione di dovere morale. Non poteva semplicemente lasciar perdere. Non era solo per la paga alquanto alta e invitante che faceva quel che faceva, d'altronde.

Gray deglutì. «Hai detto che sei rimasto ricoverato fino a lunedì, quindi sei uscito da neanche una settimana dall'ospedale. Sei... sei sicuro che... voglio dire...»

«Io dubito di tutto, in realtà» replicò sibillino Crystal rinfoderando con breve e metallico sibilo la spada. «Il mio compito è dare la caccia ai mostri, Gray, ed è un compito privo di scadenze. Se aspetto, ucciderà ancora. Purtroppo questa faccenda si sta verificando nel momento più sbagliato possibile per me, ma la coscienza mi impedisce di rimandare di un solo giorno l'indagine e la soppressione della creatura.» Posò lo sguardo su Biancospino che era tornato circa un paio di giorni addietro e ora se ne stava acciambellato sul divano, proprio accanto a lui. Sembrava depresso. Crys, dunque, passò con affetto l'indice sulla sua testa triangolare. «Dai, ora non mettere il broncio anche tu. Lo sai che torno sempre!» 

RÓDON - The Alphaga Series| 2# [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora