𝐈𝐕. 𝐒𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞

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Quando Grayson, verso mezzodì, udì il chiaro suono di chiavi che giravano nella toppa e infine del portone che veniva aperto, raggiunse l'ingresso appena in tempo per scorgere il suo coinquilino entrare e chiudersi la porta alle spalle

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Quando Grayson, verso mezzodì, udì il chiaro suono di chiavi che giravano nella toppa e infine del portone che veniva aperto, raggiunse l'ingresso appena in tempo per scorgere il suo coinquilino entrare e chiudersi la porta alle spalle.

Crystal lo vide a propria volta, si fermò e lo squadrò con un cipiglio che non lasciava spazio a dubbio alcuno: quella donna, Ethel, davvero era alla sua ricerca e a quanto pareva lo aveva trovato. L'espressione di Hawthorn parlava da sé, d'altronde.

Lo strego cacciatore mosse qualche altro passo nell'ingresso dopo aver abbandonato a terra la borsa che conteneva la sua attrezzatura. «Bando ai saluti e piuttosto spiegami, Grayson, cosa non ti era chiaro del non parlare con nessuno di me e di non aprire la porta agli estranei? Sinceramente pensavo di esser stato abbastanza esaustivo.»

Jennings deglutì a vuoto. «N-Non l'ho fatta entrare in casa. Mi ha sorpreso mentre s-scendevo dall'auto e... e-ecco... non è che sia così semplice seminarla o togliersela di torno» ammise. «Non sembrava avere cattive intenzioni. Ho... ho pensato che se avesse voluto farmi del male, considerando che è pure un'elfa, lo avrebbe fatto subito senza troppi convenevoli» aggiunse con un filo di voce.

«Sia come sia, hai rischiato grosso lo stesso» sentenziò duramente Crystal. «Avresti dovuto negare di conoscermi. Non eri al corrente delle sue reali intenzioni e avrebbe sempre potuto farti del male in un secondo momento. Lo capisci questo?» Il suo obiettivo non era di farlo sentire un cane o in colpa, ma solo fargli comprendere che accettando di ospitarlo aveva messo in moto meccanismi collaterali e possibilmente fatali. Vedendo l'aria abbattuta di Gray decise di ammorbidirsi, di raggiungerlo e battergli una mano sulla spalla. «Stai bene, comunque, ed è questo a contare. Solo... sta' più attento, in futuro, va bene? Non ti chiedo altro e non ho intenzione di farti la paternale. Sono l'ultimo ad avere il diritto di sciorinare ramanzine a chicchessia, d'altronde.»

Gray annuì appena, poi notò che Crystal recava qui e là qualche graffio. «A cosa hai dato la caccia, per l'esattezza? Sembri... ecco... uno straccio.»

«Un Briokodylion» replicò Crys storcendo la bocca. «Suppongo di avere ancora addosso il tanfo di palude.»

«Un pochino. Credevo che quegli affari fossero estinti.»

«A quanto pare non è così. Per fortuna non mi sono fatto niente di grave. Mi è andata liscia come l'olio e mi hanno dato ben tremila dollari di ricompensa. Direi che ne sia valsa la pena, dopotutto.»

Jennings sorrise di sbieco, pur non essendo d'accordo sul fatto che tremila dollari o un milione di verdoni valessero più della vita di un individuo. La vita non aveva prezzo e nulla ne giustificava un eventuale sacrificio. «Sai pensare ad altro, oltre che ai soldi?»

«Sì, Occhioni Blu: al cibo. Ho una fame da lupi, non scherzo.»

Grayson scoppiò a ridere e andarono insieme in cucina. «Che ne hai fatto della carcassa? Pensavo... non lo so! Che saresti tornato trascinandoti dietro la testa del mostro o indossandone una zanna attorno al collo!» domandò per pura curiosità.

RÓDON - The Alphaga Series| 2# [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora