Capitolo 17 (Riconciliazione o distacco?)

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(MACA's POV)

"Oh mio dio, la tua gola" dice Becks.
"E la tua faccia!" aggiunge l'altra mia amica, nell'esatto istante in cui varcano la porta.
Si guardano intorno, notando la roba caduta mentre 'lottavamo'.
Vedo preoccupazione sui loro volti, preoccupate per quello che è successo. Non ho ancora spiegato loro niente di Zulema.
Ne del grande sentimento che ho provato.
"Sto bene, non fa tanto male" dico cercando di alleggerire la situazione, gia abbastanza pesante.
Ho scritto ad entrambe, subito dopo essermi ripresa dallo shock di averla rivista, inviando un 'sos', che è il nostro messaggio di urgenza assoluta.
Quando ho scoperto il suo viso, è come se si fosse riacceso qualcosa dentro di me.
Qualcosa che non sentivo da otto mesi.
In qualche modo è riaffiorato tutto quello che avevo cercato di cancellare: il bene che volevo a quelle persone, l'attrazione inspiegabile verso la mora.
Quel bacio.
Quel bacio che per mesi ho cercato di dimenticare, senza riuscirci minimamente.
"No non stai bene. Cosa cazzo è successo?" Dice Rebekah, guardando meglio i lividi sulla mia gola.
Gemo piano, facendole fare una smorfia, che fa capire tutto il suo disappunto verso le mie parole.
Alzo leggermente gli occhi al cielo, facendo cenno loro di sederci.
Mi avvolgo nella coperta, cercando un modo per spiegare loro quello che ho visto e provato.
Anche se penso che non ci sia un modo giusto o sbagliato.
"Maca...erano ladri? Erano tanti?"
"Non era ladri Rizos..."
Rebekah mi guarda cercando spiegazioni, ma noto nei suoi occhi la consapevolezza che sappia già di chi si tratta.
Lo ha capito dal mio sguardo.
È sempre stato cosi: sin da piccole mi capiva. Mi leggeva dentro come se fossi un libro aperto, e anche se a volte odiavo questa sua intuizione nei miei confronti, con il tempo ho capito quanto invece mi abbia aiutata.
Sospiro, per poi guardarle.
"L'ho vista" i loro occhi si puntano nei miei, e mentre sul viso della bionda noto poca sorpresa, su quello della mora le sopracciglia si corrucciano.
"Chi hai visto Maca?" Chiede Rizos, facendomi abbassare lo sguardo.
"Zulema"
Guardo Rebekah subito dopo averle sentito dire quel nome uscire dalla bocca, quasi sorpresa di quanto sia perspicace.
"Era lei vero?" Continua.
"Si" dico semplicemente, mentre Rizos si porta una mano alla testa.
Rebekah rimane immobile, aspettando che racconti, mentre sul suo viso non svanisce quell'espressione di paura.
Non paura per quello che è successo.
Sembra più sgomento, perché nota quanto mi abbia fatto piacere in fondo rivederla.
Perché sa che non riuscirò a tagliarla fuori dalla mia vita senza che ci sia altro da vivere.
Per questo ha paura.
Lo so che lo pensa.
Sono sempre stata brava anche io a capirla.
Porto una mano su quella della bionda, che la stringe, annuendo piano.
Come se volesse darmi il suo appoggio.
"Sono tornata a casa dalla palestra e la porta era aperta" dico guardandole entrambe.
"All'inizio pensavo fossero ladri. Così ho estratto l'arma. Mi ha disarmata, mi ha colta alla sprovvista. E quando ho capito che era lei, ho cercato di placare la sua rabbia, senza troppo successo all'inizio. Abbiamo lottato, poi ho visto una titubanza nei suoi occhi. Aveva la possibilità di fare qualsiasi cosa. Persino uccidermi. Invece se n'è andata, e ho notato il dolore di quello che le avevo fatto sul suo volto. Perché per quanto non ci fosse molto tra noi, l'ho tradita. Le ho fatto forse quello che non avrei mai dovuto farle. Non era qua per uccidermi. Non è mai stato il suo intento"
Rebekah fa una risata ironica, appoggiando la schiena allo schienale del divano, scuotendo la testa in segno di dissenso.
"Rebekah"
Sospira, per poi mettersi le mani sulla fronte, come a voler ragionare, mentre la riccia sembra più ragionevole.
"Maca...so che è stata dura. Dopo otto mesi. Ma cosa pensi di fare ora?" Dice quest'ultima.
Scuoto la testa, per poi sorridere appena.
"Non lo so. So solo che è tornata" dico alzandomi, andando alla finestra, osservando le strade, i palazzi.
Cerco di capire cosa voglio fare, ma i miei sentimenti contrastanti me lo rendono difficile.
Da una parte vorrei cercarla, andare da lei, spiegarle tutto, mentre dall'altra so che è un mondo oscuro il suo.
Lei è una persona rotta.
Rotta quasi in polvere.
Una polvere che non so se potrà mai tornare quella di prima.
Potrebbe portarmi solo problemi.
"Non voleva farmi male. Dovete fidarvi di me. Se mi avesse voluta morta lo sarei"
Solo silenzio per minuti interminabili.
Non so cosa dire, o fare.
So solo che, nel profondo, la verità è che avrei voluto passare con lei altre ore, parlare, spiegarle, anche se probabilmente non mi perdonerà mai per quello che ho fatto.
Sento ancora la forza dei suoi pugni sul viso, che sfioro, sentendo l'ematoma dolere.
"Maca...non puoi. Qualunque cosa tu voglia fare non deve implicare lei. Ti prego" sento dire dalla bionda seduta dietro di me.
Sorrido sinceramente, per poi voltarmi.
Devo ragionare.
Devo avere la mente lucida, cosa che adesso non ho.
Devo capire cosa voglio fare: se seguirla, o stare qui, dove sono certa di avere una vita pulita e bella.
Ma questa decisione dovrà venire solo da me, e questo Rebekah deve capirlo.
"Becks...tutta la vita mi sono nascosta dietro la tua protezione. Da piccola adoravo farlo. Sei sempre stata la mia guerriera. La mia protettrice. Ma questa volta...dovrai lasciarmi fare"
"Maca..."
"Becks..." mi siedo accanto a lei, prendendole la mano.
"...so che è difficile da capire, ma quando sono stata la dentro, in quel posto, una parte di me è cambiata per sempre. Mi ero affezionata a quella vita, a quelle persone. E Zulema ha qualcosa che mi fa andare verso di lei. E so che finché non lo scopro non avrò pace. So anche i rischi, so quanto potrebbe essere sbagliato. Non ti sto dicendo che sto scegliendo di cercarla a capo fitto, ma non tolgo questa possibilità. E se mai dovessi scegliere di cercarla...magari sarà una scelta sbagliata, ma sarà la mia scelta. Devi lasciarmela fare.. perché se mi precludo la possibilità di scegliere ancora una volta, forse me ne pentirò per sempre" la guardo, con gli occhi lucidi, mentre la Riccia mi mette una mano sulla spalla, accarezzandola.
"Becks...Macarena è un'ottima combattente. Sa difendersi. Lasciamo che trovi pace. Capisco quello che provi. Lo sto provando anche io. Ma non possiamo privarle la possibilità di togliersi un peso, se è questo che vorrà"
"E secondo te togliersi un peso vale la vita?"
Scuoto la testa, abbracciando mia sorella.
"Becks...ti prego non fare cosi. So quello che rischio se dovessi tornare in quella vita"
"Sai anche che saresti parte di cio che noi vogliamo fermare? Che vogliamo mettere in prigione per sempre? Sai cosa significa? Perderesti questa casa, il tuo lavoro, la tua vita, noi!"
"No! Voi no...questa è una promessa. Non ci sarà niente che mi separerà da voi, costi quel che costi"
Sospira, mentre una lacrima riga il suo viso con espressione dura.
"Non morirò..." sussurro, asciugandole quella goccia salata, mentre lei mi guarda, accarezzandomi il viso.
"Se ti ammazza le conviene nascondersi bene, perché se la trovo le pianto una pallottola in testa. E tu non sparire da un momento all'altro!" Sorrido, per poi abbracciarla.
"Promesso"

𝙱𝚛𝚘𝚔𝚎𝚗 𝚂𝚘𝚞𝚕𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora