(MACA's POV)
"Bionda vedi qualcuno?"
"No" dico piano, sentendo la voce di Zulema nell'auricolare, mentre i miei occhi vagano ovunque alla ricerca dell'uomo.
Vado nella sala principale, e mi blocco quando noto sulle grandi scale centrali due figure, con dei calici di vino in mano.
"Benvenuti a tutti, per me e mia moglie è un piacere avervi qui" dice l'uomo, che deve essere Kile, mentre cinge con un braccio la vita della donna accanto a lui: è bionda, con i capelli raccolti in uno chignon elegante, indossa un vestito dorato, e dei tacchi a spillo dello stesso colore.
"Forse è meglio se venite nel salone" dico, e in meno di due minuti, entrambe mi compaiono di fianco: Zulema a sinistra e Saray a destra.
"Brava" dice la seconda, facendomi annuire in segno di ringraziamento.
"Ci penso io" dice Saray, ma prima che possa fare un passo, viene fermata da Zulema, che la richiama.
"Ferma" il suo sguardo passa sul mio viso, e poi un piccolo sorrisetto le si stampa sulle labbra, facendomi sospirare.
"Mi faccia indovinare, devo farlo io"
"Fammi vedere cosa sai fare" scuoto la testa, senza staccare gli occhi dai suoi, per poi annuire.
"Va bene, non sia mai che lei faccia queste cose" dico facendola ridere, e dopo averle fatto un occhiolino, mi dirigo verso le scale, aspettando che Emerson finisca il suo discorso.
"Quindi oggi per noi è un giorno molto importante. Ci abbiamo messo entusiasmo e dedizione nella costruzione e programmazione di questa azienda. Speriamo entrambi di riuscire ad avere una fama mondiale" mi guardo intorno, notando le numerose guardie che ci sono: deve averle messe per precauzione, e comunque è un milionario, quindi è soggetto ad aggressioni.
Sospiro, cercando un piano che possa farmi avvicinare a lui, tanto da riuscire a trascinarlo fuori da questo posto tremendamente affollato e sorvegliato.
Poi, quando mi passa accanto un cameriere, un'idea mi balza in testa, facendomi sorridere.
"Scusi aspetti" dico attirando la sua attenzione, per poi afferrare un calice di vino bianco che teneva sul vassoio.
"Grazie" dico con un sorriso finto, per poi notare che lui fa lo stesso, facendomi un cenno con il capo.
Guardo ancora Kile, cercando di sfruttare le mie doti di Profiler: cinge la moglie in modo finto, senza un affetto reale. L'espressione della donna sembra quasi contrariata, con un sorriso finto stampato in faccia, facendomi intuire che è li solo per i soldi del marito.
Oppure per affari, sicuramente non per amore.
Sorrido, perché questo potrebbe essere il punto cardine per il mio piano improvvisato.
Non c'è bisogno di portarlo fuori con le armi che mi sono state date, come invece si aspetta che faccia Zulema.
C'è un altro modo, che ho usato in un incarico un anno fa.
"Grazie a tutti" tutti applaudono per la fine del discorso, e io guardo l'uomo, sorridendo e battendo le mani.
Noto il suo sguardo cadere casualmente su di me, mentre guardava le persone qui presenti per lui, e sfrutto l'occasione per mettere in atto il mio piano.
Alzo il calice nella sua direzione, con un sorriso finto sul viso, per poi fargli un occhiolino, accompagnato da uno sguardo malizioso.
Noto la sua reazione, e capisco che funzionerà.
Mi volto, allontanandomi, e sento il suo sguardo su di me, così faccio un sorriso vittorioso.
"Dove cazzo vai?"
Il mio braccio viene afferrato con forza, e mi porta vicinissima al suo viso.
"Così te lo lasci scappare" guardo Zulema con sguardo serio, per poi avvicinarmi ancora.
"So quello che sto facendo. Mi lasci..." sussurro, mentre i nostri occhi non si mollano nemmeno un secondo.
Dopo poco mi lascia, facendomi fare un cenno in assenso, per poi allontanarmi da lei.
"Non mandarmi il piano a puttane Bionda" sento dire attraverso l'auricolare.
Mi volto verso di lei, per poi guardarla attraverso la sala.
Faccio un sorriso di sfida e gioco, per poi sfilarmi l'auricolare dall'orecchio. Noto il suo viso asserirsi immediatamente, e questo mi da un senso di soddisfazione, che sento in mezzo al petto.
Mi avvicino ad un calice che è appoggiato su un tavolino poco distante, per poi buttare al suo interno il piccolo auricolare, tenendo gli occhi puntati su Zulema, che serra la mascella.
Noto la sua rabbia da qua, ma questo mi fa sorridere, sapendo che non le sto dando il controllo che lei vorrebbe avere su di me.
Le faccio un occhiolino, per poi voltarle le spalle, e dirigermi verso la zona bar, dove ho visto andare Kile, mentre la moglie è rimasta in questa stanza a parlare con alcune persone.
Momento perfetto.
Entro, e subito cerco l'uomo biondo, che trovo, notando come il suo sguardo si posi su di me, così gli faccio un sorrisetto, per poi dirigermi lontano da lui.
So come funziona con gli uomini come lui, e mi sembra di averlo inquadrato bene: ringrazio i miei studi sul comportamento dell'uomo, che mi danno la possibilità di capre tutto, o quasi, della personalità di una persona.
Lascio passare qualche minuto, tenendo sempre d'occhio da lontano il biondo, mentre Zulema sta al bar, controllando ogni mia mossa.
Noto che l'uomo va verso l'uscita della stanza, cosi mi affretto ad andare verso di lui, mentre dalla borsa afferro una di quelle pasticche che mi ha dato prima Saray. La metto nel bicchiere, facendo poi girare il vino per mescolarlo. Quando sono abbastanza vicina, fingo di sbattergli addosso, facendogli rovesciare l'intero contenuto del suo calice sul suo costoso smoking.
"Oddio perdonami, mi dispiace tremendamente" dico fingendo una voce dispiaciuta, mentre lo guardo, notando la sua espressione prima contrariata, poi, quando capisce chi sono, cambia drasticamente.
"Non preoccuparti"
"Davvero mi dispiace tantissimo, prenda il mio" dico porgendogli il calice.
"No no ne prenderò un altro"
"La prego...lo prenda" dico avvicinandomi leggermente a lui, con voce persuasiva.
Mi guarda un po, e noto come i suoi occhi scendano sul mio seno, e poi sul mio intero corpo.
"Come dire di no a una donna come te" faccio una risatina finta, mentre lui afferra il mio calice, bevendo frettolosamente il vino.
Guardo Zulema al bancone, che regge un Margarita nella mano sinistra, e faccio un sorrisetto, facendole alzare gli occhi al cielo.
Dopo poco il suo calice è completamente vuoto, e sono sicura che la droga farà effetto a breve.
"Beh...che ne dice se andiamo verso il bancone?" Dico indicandolo, e lui annuisce, ridendo per il mio modo accattivante, che sto usando apposta.
Ci sediamo, e io non spreco occasione per sedermi accanto a Zulema, che finge di non conoscerci, ma so che ascolterà e guarderà ogni cosa.
Perché non prendere due piccioni con una fava?
Non so cosa mi stia succedendo, ma giocare con questa donna mi fa divertire.
"Buonasera, cosa vi do?"
"Per me del rum" dice l'uomo al mio fianco, e io ridacchio, attirando la sua attenzione.
"Cosa c'è?" Chiede lui, ridendo leggermente di rimando.
"Niente, non credevo che uno come lei prendesse del semplice rum"
"Beh, invece è cosi. Mi piace stupire"
"Mi stupisce si" dico guardandolo con maliziosità, per poi guardare il ragazzo dietro al bancone.
"Per me un Margarita" dico guardando con la coda dell'occhio Zulema, che fa formare un piccolo ghigno divertito sulle sue labbra rosse.
Sto giocando con due persone nello stesso momento, e questo mi fa tremendamente divertire.
"Mi dispiace per prima, cosa posso fare?" Dico all'uomo, mentre lui mi guarda, e capisco subito che la droga sta facendo effetto: i suoi occhi si chiudono molto più lentamente, le sue pupille si stanno dilatando, e noto come sia leggermente spaesato. Faccio gli occhietti dolci, per poi notare che si guarda intorno.
"Sa..." comincio, mentre mi avvicino a lui, con sguardo malizioso e un sorrisetto sul viso.
"...potrei ripagarla in un modo..."
Noto come si scompone nel sentire le mie parole, e so che da sua moglie non ha altro che litigate per i soldi: niente sesso, niente amore.
Ed è esattamente su questo che io sto puntando: gli sto offrendo sesso occasionale.
"In che modo?" Dice schiarendosi la voce, mentre io poggio una mano sul suo petto, per poi sistemargli la cravatta, facendo una risatina.
"Beh...se vuole possiamo andare di sopra, sono sicura che troveremo una camera vuota. So che c'è un hotel..." sussurro al suo orecchio, facendo in modo che le mie labbra sfiorino leggermente la sua pelle.
Noto come si guarda intorno, e capisco che vuole difendere la sua reputazione, così parlo, mentre accarezzo la sua mano.
"Non si preoccupi...sua moglie non lo saprà mai" gli faccio un occhiolino, accompagnato da un sorrisetto pieno di malizia.
"Credo di aver bevuto troppo, perché questa offerta mi alletta parecchio" dice mentre ride, e sono sicura che sia fortemente intontito dalla droga che gli ho fatto ingerire.
Ci alziamo, e mentre mi alzo, dando le spalle a Zulema, faccio movimenti sensuali, sapendo che la donna dietro di me sta guardando.
"Raggiungimi nella camera 144, tra cinque minuti" mi dice all'orecchio, e mi viene ribrezzo al pensiero di quanto sia viscido quest'uomo, ma sorrido, fingendo piacere, per poi fargli un occhiolino.
"Sarà fatto"
Se ne va, e quando sono sicura che non mi vede, mi siedo accanto a Zulema, guardandola.
"Ma brava...ti vendi per gli incarichi?"
"C'è chi preferisce usare il corpo, e chi le armi per uccidere. Io sono più tipa da prima opzione. Chissà perché qualcosa mi dice che se non ci fossi stata io, lei avrebbe usato quella bella pistola che ha nella coscia per portarlo fuori"
Ride, per poi annuire, accendendosi una sigaretta.
Seguo i suoi movimenti, e non capisco cosa mi stia incuriosendo tanto sta sera di lei, ma fare questi giochetti mi piace.
"E quindi? Anche le armi funzionano"
"Si, ma quelle come le raggiravi?" Dico indicando le numerose telecamere disposte in tutto il palazzo, che lei guarda, per poi sbuffare una risatina.
"Brava Biondina...ma comunque avrei cancellato i filmati in un secondo momento"
"Vede? Avrebbe dovuto fare un altro passaggio, mentre io l'ho portato fuori da qui con una sola e rapida mossa"
"Ma stai zitta" dice ridendo leggermente, per poi girarsi verso il bancone, facendomi vedere il suo profilo.
Vorrei capire da dove viene, perché sono certa che quelli sono lineamenti orientali.
Rido anche io, per poi alzarmi, appoggiando il mio drink sul bancone.
"Stanza 144" dico, per poi andare verso l'uscita, e dirigermi verso quella camera.
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𝙱𝚛𝚘𝚔𝚎𝚗 𝚂𝚘𝚞𝚕𝚜
FanfictionNasciamo tutti con l'anima pura. Bianca. Innocente. E' la vita che, con gli anni e con il tempo, la plasma e la modella, mettendola davanti a sfide continue, e obbligandola a prendere una strada, giusta o sbagliata che sia. Macarena e Zulema hann...