(MACA's POV)
"Kat..."
Mi volto, smettendo di colpire il sacco da boxe, con la fronte e il petto sudato per l'allenamento che ho deciso di fare, dopo aver scoperto che abbiamo anche una palestra.
Mi continuo a sorprendere della grandezza di questo posto, che sembra possedere tutto il necessario per addestrare soldati, e al tempo stesso il lusso.
Zulema si è organizzata bene, e continuo a non capire come passi inosservata con edifici come questo sparsi in giro per il mondo.
"Ciao Damon dimmi" gli sorrido, guardando il suo outfit, e noto che è vestito abbastanza bene, come se dovesse uscire.
"Zulema ci vuole in sala comune tra venti minuti" corruccio lo sguardo nel sentire le sue parole, per poi togliermi i guantoni neri, che appoggio sulla panchina accanto a me, afferrando l'asciugamano che passo sulle zone sudate.
"Perché in sala?" Chiedo aprendo leggermente le braccia, sapendo che di solito ci convoca tutti nei garage.
La sala comune è frequentata solo da noi cerchia stretta, mentre gli altri sono su un altro piano.
Scuote la testa, alzando le mani, per poi fare una smorfia.
"Pensi che io possa capire quella pazza?"
Avanza verso di me, guardando il mio corpo esposto: indosso dei leggings, che mi fasciano bene, e un top che lascia vedere quasi tutto l'addome.
"La biondina ha un bel fisichetto" dice, facendomi alzare gli occhi al cielo, ridendo, mentre lui sorride malizioso.
"Damon...ne abbiamo già parlato...non scoperemo"
"Che palle che sei" dice sbuffando in modo scherzoso, per poi darmi le spalle, dirigendosi nuovamente verso la porta.
"Muoviti. Non so perché ci vuole vedere, ma sembrava importante. E non voglio ricevere una punizione da lei per non aver portato il tuo bel culo su in tempo"
"Ho capito Damon. Zulema può attendere due minuti" mi guarda, ridendo, per poi scuotere la testa.
"Non so cosa succede tra voi due, ma quella sera al locale vi ho viste. Quegli sguardi, quei giochi, quell'attrazione che provate l'una verso l'altra...c'è qualcosa che non mi stai dicendo principessa"
"Non so di cosa stai parlando" dico senza guardarlo, mentre afferro la mia maglietta grigia, che infilo, fingendo di non sapere a cosa si riferisca.
Invece lo so molto bene, e non ho smesso di pensare a tutto quello che è successo quella sera nemmeno un secondo, troppo stupita da ciò che è successo.
Credo che l'alcool abbia fatto la parte più grande, ma l'attrazione e la provocazione che erano nate, erano molto più forti di quanto non lo sono mai state.
Quelle dita sul mio viso mi hanno provocato una scossa, e ricordo il suo percorso come se mi avesse scavato la pelle.
Non ho idea di cosa stia succedendo tra di noi, ma ho paura che sia come dicano tutti: questo legame pericoloso che è nato sta crescendo troppo, come un'onda che pian piano cresce.
Ma le onde prima o poi si distruggono, che sia contro una scogliera o contro la spiaggia, e questa ondata che ho con Zulema, ho paura si possa frantumare da un momento all'altro, facendomi molto male.
"Kat non puoi negare che c'è qualcosa tra di voi"
"Fuori Damon" dico ridendo, indicandogli la porta, che lui varca, per poi affacciarsi nuovamente, facendomi sbuffare.
"Se scopate mi invitate?"
"DAMON ESCI" gli urlo, tirandogli un guantone, che lui evita, lasciando la stanza, mentre la sua risata forte riecheggia nel corridoio.
Scuoto la testa, con un sorriso stampato sul viso, per poi pensare alle parole del moro.
Ho cercato di evitare il pensiero di Zulema, anche se sembrava impossibile, e sono venuta qua per sfogarmi, ma a quanto pare qualcosa vuole che io ci pensi costantemente.
Non capisco a cosa possa portare questa attrazione.
Una sorta di attrazione fatale.
Zulema ha ragione: abbiamo iniziato un gioco più grande di noi, e questo vale per entrambe, perché noto come perde un po di quel suo muro di freddezza quando è con me.
Ma questo cosa significa?
Mi riscuoto dai miei pensieri, per poi afferrare la mia borsa, andando in camera per farmi una doccia."Eccomi" dico entrando frettolosamente nella stanza, leggermente in ritardo, notando già gli altri seduti sui divanetti, con Zulema e Saray in piedi davanti a loro.
Nel sentirmi si girano tutti, mettendomi in leggera soggezione.
Gli occhi della mora si posano su di me, e dopo quella sera ancora non era successo, così i nostri sguardi si incatenano, facendomi deglutire.
Guarda l'orologio appeso alla parete poco distante, per poi guardarmi nuovamente, avvicinandosi.
"Sei in ritardo"
"Di due minuti" ribatto guardandola, mentre noto come sta a distanza, mantenendo uno spazio sufficiente per non farci cadere in quel gioco di vicinanza che avevamo iniziato.
"É comunque un ritardo...siediti prima che decida di punirti" annuisco, per poi sorpassarla, sentendo il suo profumo forte, che mi arriva alle narici in un lampo.
Mi siedo accanto a Bonnie, che mi saluta con un occhiolino, che subito ricambio, per poi guardare la mora che si rimette davanti a noi.
"Bene, voi siete gli unici che voglio in questo incarico. Mi fido più di voi che degli altri. Che poi fidarsi è una parola enorme, perché non mi fiderò mai di voi, ma facciamo passare la cosa con questo termine" ci guarda tutti, uno per uno, con quel suo sguardo duro e severo.
"Voglio che prepariate una valigia per una settimana, ci spostiamo. Vi voglio pronti tra un ora"
Guardo tutti, che sono accigliati tanto quanto me dalla notizia, per poi notare l'araba dirigersi verso l'ascensore insieme a Saray.
Mi alzo, andando verso di loro, per poi affiancarmi a Zulema, guardandola, ma lei sembra non voler ricambiare il mio sguardo.
"Dove andiamo?"
"Biondina lo scoprirai quando arriveremo" le porte si aprono, e dopo aver fatto entrare Saray, mi piazzo davanti all'entrata, impedendole di varcare la soglia.
"Spostati immediatamente"
"Mi dica dove andiamo e mi sposterò" le porte dell'ascensore sono tenute aperte dal mio corpo, che è davanti ai sensori di rilevamento, mentre i suoi occhi sono pieni di rabbia per questa mia presa di posizione.
"Katrina ti conviene toglierti di mezzo" incrocio le braccia, facendole intuire le mie intenzioni, con un ghigno sul viso che noto innervosirla molto.
Sospira, per poi afferrarmi la gola con un movimento rapido, che mi fa sussultare dalla sorpresa.
Ormai sono abituata a sentire questa stretta sulla pelle, e non mi fa più paura, ma al tempo stesso mi mette in condizione di sottomissione verso di lei, e questo le piace da morire.
Non mi porta vicina a se, diversamente dal solito, e questo mi fa pensare molto, facendomi domandare se non si sia forse spaventata quanto me dal nostro avvicinamento dell'altra sera.
"Biondina tu vuoi morire giovane evidentemente" stringe la presa, facendomi fare un gemito strozzato, mentre i nostri occhi sono fissi gli uni sugl'altri, scrutandosi a vicenda.
"Non me ne frega un cazzo di te, quindi non ci metterei molto a spararti, ma fortunatamente per te mi servi viva. Sei brava. Respiri ancora solo per questo. Non so cosa la tua testolina abbia pensato, per farti fare una mossa così azzardata, ma non avrai quello che vuoi. Ho detto che non te lo dirò, e che ti devi spostare da questa cazzo di entrata" mi spinge con molta forza, facendomi spostare, mentre barcollo per la spinta.
La guardo, toccandomi la gola per la sua reazione improvvisa, per poi abbassare gli occhi, dopo averla vista entrare nell'ascensore, senza degnarmi di uno sguardo.
Cosa cazzo sta facendo?
Credo che la vicinanza dell'altra sera sia stata troppa, e soprattutto troppo improvvisa, tanto che si è allontanata, spezzando leggermente quel legame che stava nascendo.
Non so se esserne dispiaciuta o no, perché in fondo ha facilitato tutto, rendendomi possibile distaccarmi ulteriormente.
Devo riprendere in mano la mia missione, portandola a termine, e mi rendo conto solo ora che la stavo tralasciando a causa di questo legame.
Mentre mi interrogo sulle ragioni del suo allontanamento, e del mio dalla missione, Caroline arriva, mettendomi una mano sulla spalla.
"Kat...va tutto bene?"
"Si, non ti preoccupare. Sono abituata" dico ridendo, per poi notare che Bonnie e Damon si avvicinano, scuotendo la testa.
"Bionda datti una calmata. Zulema è pericolosa. Non tirare troppo la corda, perché se si spezza potrebbe tornarti indietro con una frustata in faccia" sussurra Damon, per poi avviarsi lungo il corridoio, probabilmente diretto in camera.
"Ha ragione Kat...ti ho già spiegato questa cosa" annuisco, sapendo perfettamente che hanno ragione, ma qualcosa mi impedisce di avere un freno con lei. Qualcosa di quella donna mi fa perdere completamente il controllo, portandomi a volerci giocare continuamente. Faccio un sorriso forzato, cercando di staccarmi dai miei pensieri sulla mora, per poi guardarle.
"Dai andiamo a preparare la roba"

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𝙱𝚛𝚘𝚔𝚎𝚗 𝚂𝚘𝚞𝚕𝚜
FanfictionNasciamo tutti con l'anima pura. Bianca. Innocente. E' la vita che, con gli anni e con il tempo, la plasma e la modella, mettendola davanti a sfide continue, e obbligandola a prendere una strada, giusta o sbagliata che sia. Macarena e Zulema hann...