(MACA's POV)
Mi tocco i polsi, segnati dalle corde che mi avevano stretto troppo forte, mentre io e questa donna mora camminiamo per un lungo corridoio.
I muri sono bianchi, e ben tenuti, mentre il pavimento è di un nero marmoreo.
Non capisco bene dove siamo, ma siamo arrivate qua con la macchina, spostandoci dal luogo in cui mi avevano portata prima, e sinceramente non ho riconosciuto che zona di New York sia.
Dovevo immaginare che non era il loro luogo privato quello in cui mi hanno portata poco fa: quello di prima doveva essere il loro luogo di scambio e trasporto.
Una sorta di magazzino.
"Ora ti porto nel posto dove passerai il resto della tua misera vita, insieme agli altri. Non ho tempo per spiegarti tutto, quindi ci penserà qualcun altro. Io ti sto per dire le regole fondamentali" si ferma di botto, facendomi bloccare in modo brusco, e quasi non le andavo a sbattere addosso.
"Tienile bene a mente. Zulema odia chi disobbedisce"
Zulema.
Si deve chiamare così quella donna.
Ripeto quel nome tra me e me forse mille volte, mentre la mia mente associa quel nome a quella faccia.
Un paio di dita mi schioccano davanti al viso, facendomi smettere di pensare alla mora.
"Si?"
"Mi stai ascoltando?"
"Certo. Regole fondamentali che non devo mai dimenticare" mi guarda qualche secondo, per poi alzare gli occhi al cielo e annuire.
Mi fa cenno di seguirla, ricominciando a camminare.
"Regola numero uno: non devi mai rivelare a nessuno per chi lavori, e mai portare qualcuno in questo posto" dice facendo riferimento all'errore che hanno fatto quei due ragazzi, portandomi qui. "Non devi parlare di Zulema, ne di quello che fai qui dentro" annuisco, mentre lei apre delle porte rosse, che conducono ad un ulteriore e piccolo corridoio. Arriviamo ad un ascensore, e per mia grande sorpresa, era tutt'altro che un posto squallido. Saray appoggia la mano su una mattonella del muro, che noto illuminarsi.
Cazzo.
Scannerizzano le impronte digitali.
Credo di avere la bocca leggermente aperta, perché questo posto sembra avere più sicurezza degli uffici federali.
Ecco perché è impossibile trovarla.
Deve avere tantissimi soldi, e questo le permette di possedere strumenti come questo, capaci di nasconderla alla perfezione.
Saliamo, e le porte si chiudono, rivelando uno specchio. Mi avvicino a quest'ultimo, notando i miei capelli tremendamente scompigliati e il sangue ormai leggermente secco.
"Regola numero due: Zulema non va mai disturbata, se non per questioni di morte o urgenza. Ti chiamerà lei, se avrà bisogno. Inoltre, come già ti è stato detto, le devi dare del 'lei'. Odia chi si prende troppa confidenza"
"Noto che Zulema odia tante cose" un'occhiataccia mi viene lanciata, e io trattengo una risatina, mentre sento il rumore dell'ascensore che segna l'arrivo.
Non so di quanti piani siamo salite, e non so nemmeno quanti di questi siano di Zulema.
Usciamo, e davanti a noi c'è un enorme spazio, che deve essere il salone.
"Regola numero tre: non fare tardi. Zulema-"
"Fammi indovinare...Zulema odia chi fa tardi"
"Ti consiglio di chiudere la bocca. Qua chi parla troppo non viene trattato bene. Prima ti ci abitui, più sopravviverai" annuisco, mentre lei continua a camminare, conducendomi in un posto dove ci sono altre persone.
"Bene, il mio lavoro è concluso. Fatti indicare da loro la tua stanza, dovrebbero essercene di libere"
Se ne va, lasciandomi qui, e faccio un sospiro di sollievo, cercando di metabolizzare tutto quello che è successo.
Sono entrata.
Ce l'ho fatta.
Ora posso continuare la missione come da programma. Sono qua da poco e ho già raccolto molte informazioni: donna, mora, occhi verde smeraldo, Zulema, tatuaggio di uno scorpione.
Sorrido, ma i miei pensieri vengono interrotti da una voce abbastanza alta, che mi chiama dall'interno della stanza.
"Hey tu, devi essere la nuova che ha spaccato il naso a quel coglione di Christian"
"Beh non so il suo nome, ma un naso l'ho spaccato" dico allungando la mano verso questa ragazza: è riccia e castana, di media altezza, con un fisico molto bello e slanciato.
"Mi piaci già. Piacere, sono Bonnie"
"Piacere...Katrina"
"È un bellissimo nome"
"Grazie" sorrido, e sono un po confusa, perché questa ragazza è tremendamente diversa da quelli che ho incontrato poco fa. Questo ambiente sembra quasi...tranquillo, sereno.
"Vieni, ti faccio conoscere gli altri"
Mi conduce verso i divanetti su cui sono seduti, e mi sorprende la varietà di sesso: ci sono più maschi, ma ho visto anche abbastanza donne.
Stanno ridendo e scherzando, facendomi sorridere per la loro spensieratezza.
La ragazza al mio fianco finge un colpo di tosse, attirando la loro attenzione.
"Ragazzi lei è la new entry" afferma.
"Uh si, è già girata la voce della ragazza bionda che ha messo a terra Christian" tutti scoppiano a ridere nel sentire le parole del ragazzo moro, che subito si alza, venendo verso di me.
"E che bionda..." mi prende la mano, lasciandoci un leggero bacio sopra.
Ecco il classico marpione di turno, bello e propenso al sesso occasionale.
O questo è quello che i miei sensi da profiler mi dicono.
"Piacere, io sono Damon" faccio un cenno, cercando di fare la carina, e devo ammettere che è veramente un bel ragazzo. Emana sensazioni di 'Bad guy', ma del resto è affascinante: moro, occhi di ghiaccio, e un fisico allenato.
"Vieni, ti mostro dove starai" dice infine Bonnie, afferrandomi la mano.
"Ciaooo" dicono due ragazzi, facendomi ridere, mentre saluto loro con l'altra mano.
"È tutto cosi..."
"Bello?"
"Si"
"Beh diciamo che cerchiamo di divertirci al meglio. Siamo molto uniti qui dentro. Siamo una famiglia. Ma non pensare che sia una bella vita sotto tutti gli aspetti. È difficile...non è tutto oro ciò che luccica. O cosi credo sia il detto"
Rido nel sentirla, per poi proseguire in un corridoio, che conduce a delle scale.
Saliamo un piano, per poi ritrovarci davanti ad un ulteriore corridoio, con quelle che devono essere le camere.
"Ce n'è una libera di fianco a me, o una di fianco a Caroline"
"Caroline?"
"Si, la ragazza bionda che c'era prima sul divano"
"Oh..." sussurro, ricordandomela perfettamente: è la classica ragazza perfetta, con capelli biondi, occhi chiari e un fisico perfetto.
"È uguale. Va bene anche di fianco a te" annuisce, per poi aprirmi la porta. Rimango colpita per la bellezza di questo posto, e mi domando come possano possedere tutto questo senza essere visti.
"Wow" il bianco prevale, ed è molto bella e spaziosa.
Un letto matrimoniale stanzia al centro di uno dei muri, con le lenzuola bianche che arrivano fino al tappeto che c'è sotto.
Quest'ultimo è castano chiaro, accostandosi perfettamente ai colori della stanza.
C'è un grande armadio bianco, e un piccolo divanetto.
La stanza presenta anche una grande finestra, ora coperta da una tenda.
"Lo so...Zulema sarà anche una psicopatica, ma ci tratta bene" dice la ragazza dietro di me, sedendosi sul letto.
Sentendo quel nome mi volto, guardandola. Mi avvicino a lei, sedendomi accanto, per poi cercare di tastare il terreno.
"Com'è lei?"
"Chi? Zulema?" Annuisco, e lei sospira, per poi sbuffare una risatina nervosa.
"Beh, difficile definirla. È molto irascibile, ci tiene alla precisione e pretende tantissimo. Ma come vedi non ci fa mancare nulla. Lavoriamo per lei, ma lei ci fa vivere al meglio delle possibilità: viaggiamo da morire, perché ci spostiamo di continuo, e ovunque andiamo lei ha un posto come questo. Rischiamo la vita, ma è un giusto prezzo. Siamo leali a lei, e ne siamo fieri".
Quest'affermazione mi fa incuriosire, e non capisco come possano essere leali ad una persona che spaccia e uccide.
Come possono pensare che sia giusto?
"Nessuno la conosce, com'è possibile?" Azzardo, sperando in una risposta.
"Questa è la domanda da un milione di dollari. Noi non sappiamo più di tanto di lei. Altro suo difetto: è molto riservata. Non si sa come e cosa faccia per avere un impero così grande"
Cazzo.
Dovrò trovare un altro aggancio, magari più vicino a lei, ma per fare questo dovrò far passare un po di tempo.
Questo mi spaventava all'inizio, ma ora mi sto tranquillizzando leggermente: le persone non sono tanto male, e il posto è perfetto.
Devo solo resistere e cercare di raccogliere più informazioni possibili.
"Katrina...tutto bene?" Mi risveglio dai miei pensieri, guardando la bruna al mio fianco, per poi annuire.
"Si si, solo che mi stavano per uccidere, e sono un po stanca" dico ridendo leggermente.
"Non ti preoccupare, lo capisco. Ti lascio riposare" si alza, dirigendosi verso la porta, per poi uscire, lasciandomi un'ultimo sguardo, accompagnato da un sorriso.
Sospiro, per poi lasciarmi cadere sul letto, fissando il soffitto bianco.
Devo capire di chi fidarmi.
Con chi parlare.
E soprattuto cosa posso dire o fare.
Mi dirigo verso il bagno, necessitando di una doccia rigenerante, che sicuramente mi farà bene anche per riflettere su tutto quello che sta succedendo.

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𝙱𝚛𝚘𝚔𝚎𝚗 𝚂𝚘𝚞𝚕𝚜
Fiksi PenggemarNasciamo tutti con l'anima pura. Bianca. Innocente. E' la vita che, con gli anni e con il tempo, la plasma e la modella, mettendola davanti a sfide continue, e obbligandola a prendere una strada, giusta o sbagliata che sia. Macarena e Zulema hann...