Capitolo 5 -"Non lo amo più"

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Misi le chiavi nella serratura e aprii la porta. Vidi tutto buio davanti a me e la prima cosa che feci fu premere l'interruttore della luce. Tolsi la giacca e le scarpe, restando solo con i calzini ai piedi. Infine levai la borsa e la adagiai sul pavimento.

Mi fermai a pensare a quanto fosse brutto il mio appartamento, completamente vuoto e avvolto dal silenzio. Osservai il divano, che era perfettamente in ordine, esattamente come lo avevo lasciato la mattina prima di andare a lavoro. Era tutto pulito, ma d'altronde non vi era nessuno che potesse sporcare. Oramai mi stavo abituando a fare molte cose da sola e per mia fortuna Peter sarebbe tornato nel giro di pochi giorni.

Con mio fratello avevo un rapporto molto intenso. Peter era più grande di me di tre anni, mi aveva sempre protetta e aiutata nelle situazioni di difficoltà e di questo gliene ero grata. Ricordo ancora la reazione che ebbe quando scoprì che tra me e Josh era finita. Si era infuriato così tanto al punto che dovetti nascondere le chiavi della macchina per evitare che si recasse da Josh a dirgliene quattro.

Forse anche di più.

Peter voleva che nessuno mi facesse del male, infatti a tratti era più geloso di me che delle ragazze che frequentava. Mamma glielo diceva sempre.

Aprii il frigo, alla ricerca di qualcosa da preparare per cena. Dopo una giornata di lavoro impegnativa ero super affamata.

I miei occhi guizzarono su un contenitore di pasta col sugo avanzata dal giorno di prima. L'afferrai e misi la scatoletta in microonde per un minuto e mezzo.

Nel frattempo apparecchiai la tavola con una tovaglia in stile autunnale. E poi corsi in salotto alla ricerca del telecomando. Avevo un assoluto bisogno di accendere la TV, affinché mettesse fine a quel silenzio assordante che in realtà sembrava urlare quanto fossi esattamente sola.

In quel preciso istante stava andando in onda una partita di hockey di non so quale squadra. Non seguivo minimamente lo sport, a differenza di mio fratello.

Sentii il microonde emettere una serie di bip segno che aveva finito. Versai la pasta in un piatto e mi sedetti a tavola. Prima che potessi infilare un solo fusillo, sentii il campanello suonare.

Mi alzai e andai a vedere chi fosse. Non aspettavo visite da nessuno, ma la prima persona che mi venne in mente in fu Jennifer, anche se non aveva motivo di presentarsi a casa mia dato che ci eravamo appena viste a lavoro.

Prima di abbassare la maniglia della porta guardai nell'occhiello. Non mi fidavo minimamente ad aprire subito la porta, c'erano moltissimi malintenzionati in giro la sera.
Intravidi una chioma scura, quindi mi sbrigai ad aprire.

Non appena mi vide, gettò le sue braccia al mio collo e non potei evitare di ricambiare l'abbraccio.

<Tesoro mio!> Strillò.

<Mamma, che ci fai qui?> Le chiesi stupita.

<Non sei contenta di vedermi?>, arricciò il naso offesa.

Mi spostai per farla entrare e successivamente serrai il portone alle sue spalle.

<Certo che sono contenta!> Esclamai con un sorriso sornione sul viso.

<Semplicemente non mi aspettavo di vederti stasera.>

<Volevo farti una sorpresa> spiegò, togliendosi il cappotto e successivamente prendendo posto su una sedia libera attorno al tavolo.

<Chloe, sono le otto passate. Devi ancora cenare?> domandò con disappunto.

<Mamma, sono appena tornata da lavoro. Ho avuto dei problemi con un cliente.>

Un bacio tra le nuvole • |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora