Capitolo 30 - Ti prego fammi entrare

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Quindici giorni.

Erano passati esattamente quindici giorni da quando non lo vedevo. E non riuscivo a capacitarmi di come fosse successo tutto così velocemente.

Mi mancava il suo profumo, i suoi abbracci e la sua voce. Ero talmente abituata alla sua presenza che vederlo ogni settimana era diventato parte della mia routine.

Ora che era tutto finito mi sentivo persa.

Odiavo me stessa per averlo allontanato da me, anche se sapevo che quella era l'unica scelta giusta che avevo fatto. Volevo proteggere me stessa, così avevo messo da parte tutto ciò che avrebbe potuto farmi del male.

Non sopportavo l'idea di stargli lontana, volevo sapere cosa stesse facendo o con chi stesse passando le sue giornate. Ma io non avevo più nessun diritto di sapere quel genere di cose dal momento che avevo deciso di interrompere la nostra amicizia.

Anche se non se quello non era il termine adatto per descrivere quello che era nato tra di noi. La verità è che ciò che ci legava non poteva essere spiegato da nessuna parola.

Era qualcosa di imprevedibile, che nessuno dei due era riuscito a fermare.

Le nostre vite si erano separate e non c'era alcuna possibilità che potessero incontrarsi di nuovo. Ci eravamo persi in un mare di delusioni e forse la colpa era in parte mia.

Forse avevo spezzato il suo cuore.

Forse lui aveva spezzato il mio.

Chi aveva ragione?

Aveva detto di amarmi, ma non potevo credere alle sue parole dopo che aveva baciato la sua ex fidanzata davanti ai miei occhi. E quello, per me, era un enorme cartello rosso con scritto "pericolo".

Non volevo intromettermi in una storia che non era stata ancora chiusa definitivamente. Desideravo solo mettermi il cuore in pace e dimenticare tutto come se fosse stato solo un brutto sogno. Ma buttare al vento tutti quei mesi trascorsi insieme sembrava una follia.

Avevamo riso, pianto e dormito insieme.

C'ero cascata di nuovo.

La ragnatela dell'amore mi aveva intrappolata e non ero capace di liberarmi. Mi ero innamorata di lui, nonostante avessi giurato di non farlo.

Avevo infranto quella promessa.

Avevo tentato di soffocare i miei sentimenti, ma questo non era servito, perché alla fine mi ero innamorata lo stesso.

Josh aveva distrutto il mio cuore, ma aveva lasciato in me una piccola speranza che avessi potuto innamorarmi di nuovo. A distanza di pochi mesi mi ritrovavo nella situazione, ma non speravo di innamorarmi di un altro uomo perché l'unica persona che volevo al mio fianco era Dylan.

Ma lui era solo di passaggio e pochi mesi dopo sarebbe tornato definitivamente a New York. Avrebbe ripreso in mano la sua vita, sarebbe tornato alle sue solite abitudini, e si sarebbe dimenticato di me.

Non potevo reggere il confronto con la sua famiglia. Sua madre mi odiava e non sopportava l'idea che suo figlio si fosse innamorato di una donna come me.

A mio malgrado, la fine di quella storia era già stata scritta e non poteva essere cambiata.

Dopo essere stata licenziata mi ero impegnata in tutti modi per evitare che mio fratello lo scoprisse. Così, mi svegliavo la mattina presto e uscivo prima che si alzasse, facendogli credere che fossi andata a lavoro.

Mettevo le scarpe da ginnastica, una tuta comoda e andavo a correre lungo la spiaggia. E questo, era diventato un ottimo modo per sfogare la rabbia repressa ed evitare che facessi qualche pazzia.

Un bacio tra le nuvole • |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora