Capitolo 34 - Mi dispiace

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Spazio autrice: Questo è l'ultimo capitolo del libro. Il prossimo sarà l'epilogo. A presto!

Quel messaggio mi tormentò per settimane.

Quella sera preferii fingere di non averlo mai ricevuto e quindi, di non digitare alcuna risposta. Ma non c'era un secondo in cui non pensassi a cosa avessi potuto rispondergli.

Non avevo raccontato nulla a Jennifer. Aveva già abbastanza impegni e non volevo stressarla ulteriormente. Inoltre, negli ultimi giorni c'eravamo viste ben poco e questo mi rese le cose più semplici.

Mi presi il giusto tempo per riflettere. Non volevo fare scelte azzardate di cui mi sarei pentita poco tempo dopo. Così, passai i giorni ad interrogarmi, a rimuginare continuamente, cercando di capire quali fossero le mie priorità.

Volevo capire se la sua presenza fosse necessaria nella mia vita o se sarei riuscita a star bene ugualmente, anche senza di lui. Era un interrogativo che mi accompagnava in ogni movimento. La sera, prima di andare a letto, fissavo il soffitto alla ricerca di una risposta a quella domanda. Ma finiva sempre allo stesso modo. La testa diceva una cosa e il cuore un'altra ed ero stanca di assistere a quel dibattito.

Ripercorsi tutti i momenti trascorsi insieme fino ad arrivare al giorno in cui le nostre strade si erano separate.

Fu proprio in quel frangente che mi resi conto di quanto sentissi la sua mancanza e di come non riuscissi a darmi pace se non avessi chiarito la situazione.

La sua assenza mi aveva segnata.

Dylan aveva aggiunto luce alle mie giornate cupe e nuvolose. Era riuscito a farmi riscoprire cosa volesse dire amare qualcuno e non credevo di riuscire a superare tutte le paure che mi avevano tormentata per anni.

L'essere rimasta sola per tutto quel tempo mi aveva aiutata a superare la paura dell'abbandono.

Non volevo che Dylan fosse un ripiego.

Non volevo che qualcuno colmasse il vuoto che aveva lasciato Josh, ma desideravo trovare un uomo che riuscisse a farsi spazio da solo nel mio cuore. E così era stato.

Dylan aveva scavato lentamente, giorno dopo giorno per riuscire ad assicurarsi un frammento del mio amore.

Eppure, avevo la sensazione di aver rovinato tutto.

Allontanarlo da me era stata una follia. Mi ero resa conto di aver fatto soffrire entrambi e in quel modo avevo solo fomentato il problema.

Non m'importava nulla di sua madre, del suo patrimonio e del fatto che fossimo cresciuti in ambienti totalmente diversi.

Non contavano nulla. Erano solo briciole di un enorme pezzo di pane. Ed io, avevo sbagliato a focalizzarmi e, a dare priorità a quelle sciocchezze.

Volevo stare con lui.

Qualsiasi cosa sarebbe accaduta, non immaginavo alcun futuro senza Dylan al mio fianco.

Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano e con uno scatto mi alzai dal divano. Infilai il cappotto e gli stivali, presi la borsa, le chiavi della macchina e abbandonai il mio appartamento.

Attraversai il corridoio e corsi in direzione delle scale. Non volevo perdere tempo e l'ascensore mi avrebbe sicuramente rallentata.

Arrivai fuori dal palazzo e il freddo tagliente mi fece arricciare il naso. Alzai la testa ed osservai il cielo. Era plumbeo, totalmente tinto di grigio, quasi color cenere.

Cominciò a nevicare e alcuni fiocchi si posarono sui miei capelli. L'umidità li fece arricciare e capii che dovevo sbrigarmi se non volevo diventare uno spaventapasseri.

Un bacio tra le nuvole • |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora