Game Of Titans. Ascesa al Paradiso. (Game Of Gods 2)

21.5 - La Luna

Ho un esame domani, motivo per cui non ho avuto il tempo di scrivere un capitolo di GoT, che richiede un'attenzione immensa visti i tanti dettagli a cui devo stare dietro per non sfanculare la trama. Però ho pensato di scrivere un capitolo "speciale" perché magari avrebbe potuto farvi piacere avere qualcosa da leggere 😭
Se l'idea non vi aggrada non ditemelo, che sono andata a dormire alle 3 di notte per scriverlo 💀☝🏻

Se Haven fosse andata a Stanford e non a Yale cosa sarebbe successo?

Disclaimer: Ares era Percy, Hera era Lizzie perché evidentemente sapevano che Haven avrebbe scelto Yale. In questo universo parallelo sono a Stanford perché lei ha scelto quell'università. Di contro, c'è un altro infiltrato con nome falso. Capirete subito chi è dalla sua descrizione.
Vi invito a sopportarmi e leggere anche le note a fine capitolo per ulteriori spiegazioni🥲

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"Multiverso è il termine che gli scienziati usano per descrivere l'idea che al di là dell'universo osservabile possano esistere anche altri universi. I multiversi sono inclusi in varie teorie scientifiche che descrivono diversi scenari possibili: dalle regioni dello spazio in piani diversi rispetto al nostro universo, fino a distinti universi a bolla che emergono continuamente. Tutte queste teorie hanno un'unica cosa in comune: suggeriscono che il tempo e lo spazio che possiamo osservare non sono l'unica realtà possibile."

— With a taste of your lips,
I'm on a ride
You're t o x i c,
I'm slippin' under
With a taste of a poison paradise
I'm addicted to you
Don't you know that you're toxic?

Esistono due tipi di persone al mondo: quelle che vedono il bicchiere mezzo vuoto e quelle che lo vedono mezzo pieno.

A me piace stare al centro. Vedo il bicchiere per quello che è, cioè un semplice bicchiere con dell'acqua. Poco importa di quanta ne manchi o quanta ce ne sia. L'acqua è lì, in ogni caso.

Credo che un bicchiere d'acqua sia la perfetta metafora per descrivere la mia vita.

Un solo genitore.
Un solo fondo bancario da dividere con mio fratello.
Un cervello abbastanza intelligente da avermi concesso l'ammissione a una delle più prestigiose università degli Stati Uniti, ma non superiore a nessuno.
Un solo occhio azzurro. Un solo occhio marrone.

Quando non ti preoccupi di quanto ti manca e di quanto hai, ti resta solo il pensiero che qualcosa almeno ce l'hai. E dovresti esserne grato.

Al tempo stesso, quando hai il minimo necessario, devi lavorare di più per fare in modo che ti basti. Non hai neanche il tempo di invidiare chi ha un bicchiere pieno, perché sei troppo preoccupata ad assicurarti di avere almeno un po' d'acqua nel tuo.

«...così strano non essere insieme,» sta dicendo mio fratello Newt, al telefono. Lo tengo fermo tra l'orecchio e la spalla, per potermi mettere lo zaino a tracolla e afferrare le due valigie dal vano dell'autobus che mi ha portata qui.

«Lo so,» convengo con una smorfia.

«Ho sperato fino all'ultimo che avresti scelto Yale e non Stanford,» mormora, una punta di tristezza nella sua voce.

Sospiro. «Yale è stata la tua prima scelta, fin da quando hai messo piede al liceo,» gli ricordo. «E anche a me piaceva l'idea. Ma quando mi ha accettata Stanford, qualcosa mi ha spinta a scegliere lei.»

Il grande dilemma che la famiglia Cohen ha affrontato in questo ultimo anno: Haven, con la "a" e senza la "e" perché quella parola è heaven, sceglierà Yale o Stanford? Andrà a Yale con il fratello Newt, come sembrava desiderare, o andrà per un'altra strada?