𝐃𝐄𝐕𝐎𝐍, 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘, 𝐌𝐈𝐂𝐇𝐀𝐄𝐋, 𝐑𝐎𝐍𝐀𝐍

Cinque

Rio de Janeiro

Luna è una donna fortunata.

Quando per Natale, anni fa, ci ha introdotto Rafael, siamo rimasti tutti a bocca aperta. Quel ragazzo era... fantastico. Un adone dello stesso colore del caramello fuso, con nient'altro che gentilezza e fascino in corpo. Inutile dire come ci abbia accalappiati nella sua rete con un solo sorriso. Anche se, devo ammetterlo, è stato divertente vedere Trevor tentare di fare l'intimidatorio o Lucas quello protettivo.

Rafael è fantastico. L'ho già detto, ma lo ripeterò all'infinito, soprattutto se continuerà a prepararmi ogni volta i suoi Brigadeiro. Si tratta di dolcetti tipici del posto, che consistono in una pallina croccante di cioccolato fuori e morbida dentro e che a quanto pare prendono il nome da Brigadero Gomes, un politico e militare molto influente in Brasile. Beh, grazie per aver sfornato delizie del genere, Rio.

Da un po' di tempo, ormai, non me la sento più di giudicare mia moglie e la sua ossessione per gli Scones. Adesso capisco cosa prova.

«Hector, Isaac, le mani!» urla Luna.

«Sì, mamma!» esclamano i due bambini di cinque e sei anni mentre sfrecciano dentro casa.

I miei nipoti mi superano mentre raggiungo il tavolo imbandito e ridacchio. Tolgo gli occhiali da sole e mi siedo accanto alla mora mozzafiato. «Dov'è Leo?» chiedo.

«In bagno, insieme agli altri. A quanto pare c'è una lavata di mani di gruppo sponsorizzata da Estefan» ridacchia Aurora.

«Papi!» strilla Lydia correndo nella mia direzione. Com'è possibile che fino a ieri la portavo in giro nel mio marsupio e adesso si sta trasformando in una piccola signorinella? Sette anni e sembra una bambolina. Lunghi capelli biondi incorniciati da un visino dai lineamenti simili a quelli di sua madre ma con due occhietti verdi copia dei miei.

Acciuffo la mia principessina e le lascio un bacio in fronte. «Hai lavato le mani?»

«Hm-hm» annuisce.

«Okay, allora siediti vicino alla mamma. Tra poco si pranza» le accarezzo i capelli e la metto giù.

«Sono curioso di sapere se mio marito ne uscirà vivo o meno con cinque furie là dentro» sghignazza Lucas, dal suo posto.

«Avresti potuto aiutarlo» ribatte Luna.

«Ma no, lui preferisce godersi la bella giornata mentre suo marito sgobba» sbuffa Aurora, intenta ad aiutare Lydia a sedersi.

«Questo non è affatto vero! Ieri sono stato io a mettere a letto tutti i bambini. Voi siete rimasti a poltrire sui divanetti, o l'avete scordato?»

«Ti prego» si avvicina Rafael, un vassoio colmo di carne e salsicce. «In spiaggia non hai fatto altro che prendere il sole e provare a convincere Anya a fare lo stesso.»

«Ho messo la crema solare a entrambi» si difende mio cognato.

«Eccoci qua!» esclama Estefan raggiungendoci, dietro di lui una fila ordinata di bambini che non corrono o strepitano.

Este ha il tocco magico, l'ho sempre detto.

Anya e Oliver si sistemano accanto a Lucas mentre Este chiude il quartetto. Leo viene a sedersi accanto a me, al suo fianco Aurora e Lydia. Rafael si trova a capo tavola, accanto a lui Isaac, Luna ed Hector.

Finalmente pronti, riusciamo a pranzare al fresco di questo splendido patio. Luna e Rafael vivono in questa meravigliosa villetta munita di un giardino enorme che ospita una piscina e persino una jacuzzi, la casa, però, non è da meno: due piani composti da otto camere, quattro bagni e un mucchio di sale relax, cinema o persino palestra. Fuori, un patio che funge anche da veranda esterna su cui potersi godere la vista di Rio e organizzare festicciole estive. L'ultima volta che siamo stati qui eravamo al completo, non mancava proprio nessuno all'appello. Questa volta, invece, abbiamo deciso di prendere i bambini e farci una settimana dagli zii a Rio senza dover organizzarci settimane prima per far coincidere gli impegni di tutti. Il fatto è che quando Delia e Trevor hanno scoperto della cosa, giusto due giorni dopo il nostro arrivo, hanno informato il clan ed è per questo che la nostra permanenza si è allungata di un'altra settimana e arriveranno tutti tra due giorni.