Cinque

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Sul serio, non so di chi sia stata l'idea di venire a un dannato museo delle illusioni ma è la terza volta che sbatto contro un vetro di cui non sapevo l'esistenza rischiando una frattura al setto nasale. Ma chi li piazza questi cosi?

Seguo Devon all'interno di una stanza in cui ci sono diverse istallazioni, tra cui quella del classico bastoncino insidioso. Si tratta di un bastoncino fisso su una piastra orizzontale che ruota in modo tale che il bastoncino incontri una fessura curva in una piastra verticale durante il suo percorso. Per il nostro cervello, non potrebbe passare, ma in realtà il bastoncino l'attraversa senza problemi, è solo questione di geometria.

Layla e Aurora avevano prenotato una visita settimane fa, prima utilizzando la scusa dei bambini. Peccato che i bambini abbiano deciso di non muoversi di casa, troppo impegnati a gustarsi una maratona di cartoni a casa dei nonni e così, per non perdere i soldi dei biglietti, siamo venuti lo stesso. All'appello mancano Lucas, Este, Luna – ovviamente, essendo a Rio – e le gemelle.

Devon voleva restare a casa con i bambini ma Avery lo ha trascinato di peso, lo stesso ha fatto Winter. Luke, Alec, Rain e Chloe, invece, non vedevano l'ora di esplorare. Davvero, al momento l'unica cosa interessante sono state la stanza delle illusioni ottiche e quella degli ologrammi solo perché alti due metri, fine.

Vedo Ronan essere trascinato da Layla fuori dalla stanza e gli altri che li seguono. Affianco mio cugino e rivolgo uno sguardo alle nostre donne.

«Quanto pensi che durerà ancora questo supplizio?» domanda Devon. «Non c'è niente di interessante. È tutto prevedibile.»

«Non lo so, ma sono certo che staserà finirò al pronto soccorso se becco un'altra lastra di vetro in faccia.»

Devon mi rivolge uno sguardo mentre sbuffa una risata divertita. «Vuoi rifarti il naso, modello con lo slippino?»

«Oddio, non ti ci mettere pure tu!» gli punto un dito contro. «Ronan non la pianta di chiamarmi così.»

«Lo so» sghignazza.

Gli rifilo un'occhiataccia e lo supero. La stanza in cui entro è scura, ci sono delle teche in cui credo sia possibile cambiare forma fisica, un po' come gli specchi che si trovano all'interno delle case stregate dei luna park. Ne supero una che mi rimpicciolisce, fino a farmi diventare dell'altezza di una matita, e raggiungo gli altri. Mio fratello sta ridendo con Rain e Harry, ma i miei occhi cercano solo una persona. La trovo davanti a un'altra teca. Vicino a lei Layla, Avery e Chloe. Sulla teca c'è l'ologramma di uno scheletro che copia i gesti di chi gli sta davanti. Al momento Chloe sta agitando le braccia, così fa lo scheletro. Poco dopo è il turno di Avery.

«Vi state divertendo?» osservo la mora muovere le gambe mentre ridacchia e annuisce.

«Uh, che figo! Che state facendo?» si avvicinano Aurora e Ronan.

«Prova» Avery trascina l'amica davanti allo schermo e insieme iniziano a muoversi. Adesso gli scheletri sono due.

«Ti stai annoiando a morte, vero?» bisbiglia una voce accanto al mio orecchio.

Abbasso lo sguardo e trovo quello di Winter. Le sorrido, allacciandole un braccio intorno alla vita. «Da morire, ma non importa. Tu ti diverti?»

«Un sacco» sorride. «È tutto troppo interessante!»

«Winter, è il tuo turno!» esclama Ronan.

Il mio amore si posiziona di fronte alla teca mentre Alec si sistema al mio fianco. «Voglio ricordarti che il menù deve essere a base di carne.»

Guardo mio cugino e stringo le braccia al petto. «E io voglio ricordarti che è già stato scelto a base di pesce. Ti farò preparare il menù baby: cotoletta e patatine fritte. Che dici?»

𝐃𝐄𝐕𝐎𝐍, 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘, 𝐌𝐈𝐂𝐇𝐀𝐄𝐋, 𝐑𝐎𝐍𝐀𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora