Quattro

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Oggi è il grande giorno.

Pianifico questo momento da un paio di mesi ormai, ho prima voluto assicurarmi che le cose tra di noi andassero davvero bene e che lei fosse certa di voler stare con me. Abbiamo discusso di tante cose dopo essere tornati insieme e sono lieto di poter affermare, dopo un lungo anno, di essere pronto per il grande passo. L'idea mi è venuta qualche settimana fa, mentre stavamo svuotando la nostra scatola del coraggio.

È rimasto un solo biglietto che ho aggiunto una sera prima di andare a dormire e oggi toccherà a lei aprirlo.

Il cofanetto giace nella tasca della mia felpa, è piatto e di conseguenza si nasconde bene.

Winter è tornata a casa poco fa, al momento è sotto la doccia, e io ne sto approfittando per assicurarmi che tutto sia a posto. In frigo c'è il vino bianco che tanto ama, le lasagne sono in forno e devono solo essere scaldate e le luci sono soffuse.

Ho staccato un'oretta prima per poter sistemare casa come si deve, ciò comprende anche la camera da letto dove conto di prenderla dopo averle fatto la proposta. Ci sono un paio di candele sparse sulla cassettiera e i comodini e ho acquistato quel plaid enorme, da piazzare sul letto, che tanto desiderava. Devo ammetterlo, è molto morbido e non vedo l'ora di battezzarlo.

Ovviamente, prima che lei entrasse, le ho detto di andare in bagno e che ci avrei pensato io a portarle le cose. Non se lo è fatto ripetere due volte, questo è certo.

Le ho lasciato sul mobiletto un paio di pantaloncini grigi e una felpa. In casa si sta bene grazie ai riscaldamenti, ecco perché la scelta è ricaduta sui pantaloncini. Okay, forse li ho scelti anche per la comodità con cui si sfilano, ma è solo un dettaglio minuscolo.

Afferro la scatola e la poggio sul tavolino, accendo la TV per camuffare quello che sta per succedere e mi accomodo sul divano. Sento il phon, segno che Winter deve aver quasi finito. Prendo il cellulare e faccio un giro sui social per passare il tempo. Quindici minuti dopo, con lo stomaco contratto per l'ansietta che mi è presa, sento Winter scendere le scale ed entrare in sala.

«Che guardi?» domanda, vedendomi con il telecomando in mano.

«Niente di che. Ti aspettavo.»

«Ah, sì? E perché?» si avvicina e si accomoda al mio fianco.

Le stringo la coscia tonica e mollo il telecomando. Afferro la scatola e la poso tra i nostri corpi. «C'è l'ultimo bigliettino.»

Lei aggrotta la fronte. «Impossibile. L'abbiamo svuotata. Come fa a essercene un altro?»

«Mi sa che non avevo controllato bene» mento. «Me ne sono accorto poco fa. Volevo conservarla nell'armadio ma ho visto che all'angolo c'era un bigliettino minuscolo. Sono dello stesso colore della scatola, ci sta che non ce ne siamo accorti» continuo con la mia bugia.

Le sue spalle si rilassano, così lo sguardo accigliato. «Okay. Chi lo apre dei due?» domanda.

«Fallo tu. Sei stata la prima a pescare, sarai l'ultima a chiudere» le sorrido.

Winter mi guarda curiosa ma fa come le dico e afferra il bigliettino. Il mio cuore scalpita all'interno della cassa toracica. Ci siamo. È il momento.

La osservo aprire il bigliettino ed esaminare con quegli occhi belli il testo. La vedo gelarsi sul posto, senza mai distogliere lo sguardo dal biglietto.

«Allora? Che c'è scritto?» chiedo.

È solo al suono della mia voce che alza lo sguardo, gli occhi lucidi e il naso rosso. «Michael» gracchia.

«Dai, che c'è scritto?» fingo di non sapere.

Lei gira il foglietto nella mia direzione. «C'è scritto: mi vuoi sposare?» la voce le si spezza pronunciando l'ultima parola.

𝐃𝐄𝐕𝐎𝐍, 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘, 𝐌𝐈𝐂𝐇𝐀𝐄𝐋, 𝐑𝐎𝐍𝐀𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora