Flashback(10)

496 11 1
                                    

pugno
"non rispondi eh"
mi prende per i capelli e mi fa cadere per terra in questo momento non sono capace di reagire ma anche se potessi non lo farei non voglio che mamma finisce nei guai

"sei una puttana come tua madre"
mi alzo dolorante
"cosa hai detto figlio di puttana"
"oh finalmente parli pensavo che fossi diventata muta, che c'è non ti piace che chiamo PUTTANA tua madre"
gli tirò un pugno e quasi barcolla ma si riprende subito
"ripetilo se ne hai il coraggio"

ma nemmeno il tempo che mi arriva uno schiaffo continuato da un pugno sullo stomaco che mi fa piegare dal dolore
"così impari a rispondermi"
mi prende per i capelli e mi trascina in camera e mi fa cadere sul letto
"sai o sempre voluto vedere cosa c'è li sotto"
lurido verme schifoso
dice indicandomi si avvicina e mentre lo fa mi rannicchio sul letto sperando che mi lasci in pace ma non è così mi prende per il braccio e mi fa alzare per potermi spogliare ma non glielo permetto che gli do un calcio nelle parti basse ,

mentre si piega corro più veloce che posso e mi dirigo verso la porta che fortunatamente è aperta appena ho superato il viale,
svolto all'angolo e vado a sbattere contro un petto muscoloso e cado a terra, la prima cosa che noto sono i suoi occhi chiari magnetici
"attento a dove vai stronzo"
mi alzo di fretta
"ripetilo ragazzina" dice lui
lo guardo furiosa
"ATTENTO A DOVE VAI STRONZO contento coglione"
mi prende per la mano e mi sbatte al muro sopra di noi c'è un lampione

"che cazzo ai detto ragazzina sai chi sono io vero"
lo guardo con sfida metto il dito sul mento e faccio finta di pensare
"mi dispiace ma non conosco i coglioni come te"
vedo che mi fissa il viso
"che c'è non hai mai visto una ragazza struccata"
"oh non non ho mai visto una ragazza con dei lividi sul viso"

divento pallida
oh cazzo me ne ero completamente scordata e se chiamasse i carabinieri e denuncerebbe il mio patrigno non lo posso permettere dopo mia mamma strarrebbe troppo male
mi ricompongo subito e trovo una scusa
"ah questo"
dico indicandomi
"sono solo caduta"
dico sorridendo nessuno deve sapere quello che succede e se le emozioni cedessero non saprei più che fare
"oh io di lividi me ne intendo e quelli non sono proprio da caduta"
"quindi"
incrocio le braccia al petto "la mia vita non ti riguarda"

a perfect disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora