so badare a me stessa(15)

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anche lui entra e si avvia non so dove
"ma ti metti sempre nei guai"
dice quasi urlando
"no ti stavo salvando il culo"
"ce l'avrei fatta pure da solo poi eri tu che avevi bisogno d'aiuto"
dice mettendosi una mano sulla fronte
"chi ti ha detto che avevo bisogno d'aiuto"
ferma la macchina di botto
"veramente me lo stai chiedendo è da quando ti conosco che ti vedo in pericolo con dei tizi o in generale"

"te lo ripeto io non ho bisogno d'aiuto ho sempre risolto tutto da sola da quando sono piccola quindi non mi dire che avevo bisogno d'aiuto"
"allora ieri al bagno l'aiuto che avevi gridato non eri tu"
"veramente me lo stai chiedendo"
"si perché sei un irresponsabile"
"stai zitto"
"no perché devi imparare che nella vita non ci sarà mai qualcuno pronto ad aiutarti"
"pensi che non lo sappia, pensi che mi sia divertita con Flores che mi ha chiamato puttana facendomi ricordare cose che non volevo ricordare"

dico quasi tra le lacrime, e inizia pure a piovere perfetto di male in peggio,
esco dalla macchina correndo lontana da tutto incamminandomi verso casa appena la vedo corro come non mai felice di essere arrivata apro la porta e ovviamente al mio arrivo crono doveva saltarmi addosso
"ehi piccolo mi sei mancato"
dico abbracciandolo mi alzo e chiudo a chiave tutte le porte vado verso il divano sfinita pensando e ripensando ma mi addormento

mamma sei tornata dico tra le lacrime mi avvicino per andarla ad abbracciare ma più mi avvicino e più si allontana
"mamma no ti prego non lasciarmi sola non di nuovo "

mi sveglio di soprassalto sudando freddo per quello che avevo appena sognato
ho voglia di sfogarmi quindi
vado nello scantinato dove si trova il mio sacco di boxe sperando che il dolore mentale superi quello fisico
inizio a dare pugni a mani nude il più forte che posso per circa un'ora dopodiché risalgo per prendere un bicchiere d'acqua, mi faccio una treccia morbida che ricade sulla spalla poi vado in camera scelgo un maglione nero con il cappuccio e dei cargo grigi ho voglia di prendere una boccata d'aria prendo 5 euro dal comodino ed esco mi dirigo verso il supermercato più vicino ,
entro decidendo di comprare il whisky appena lo pago mi dirigo a casa quando sono a metà strada noto delle facce familiari e chi poteva essere se non James faccio finta di non vederlo tirando su il cappuccio e sperando che non mi riconosca non voglio farmi vedere in questo stato ma come non detto Harry l'amico di James dice

"ei amico c'é la tipa dell'altro giorno al supermercato"
si gira a guardarmi ma io continuo dritto senza voltarmi
"ragazzina"
dice urlando ma non lo ascolto che corro a casa
appena sono arrivata metto un po' di musica a palla dalla tv e verso un po' di whisky sul bicchiere, inizio a bere fino a finire tutta la bottiglia ma all'improvviso sento bussare alla porta vado lì un po' barcollante e intravedo la figura di James
apro la porta

"ancora tu perché mi segui dappertutto"
"sei ubriaca"
"io ti sembro ubriaca no non lo sono"
dico ridendo
"si lo sei"
fa per entrare in casa
"non puoi entrare"
dico tracciando una riga sulla soglia della porta
ma non mi da retta che avanza
"ehi ti ho detto che non puoi entrare"

a perfect disasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora