I need to think(20)

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mi metto le mani sul petto coprendomi
"Allora che aspetti"
Lo guardo
mette una mano sul viso che va a finire su quei capelli neri elettrici sparsi dappertutto
"Che devo fare con te" sospira prendendo il cellulare in mano e mi chiede

"perché non li dovrei chiamare eh"
Tengo la testa bassa non voglio dirgli niente perchè se dovesse chiamarli e risponderebbe mamma farebbe di tutto per mandarmi in una casa famiglia e non voglio che si metta in mezzo hai miei problemi ho deciso che lui non deve avere niente a che fare con la mia famiglia e con me finirebbeper spezzarsi come sto facendo io, siate certi se mia madre dovesse vederlo farebbe di tutto per allontanarlo da me,

ho bisogno di andare a casa e non farmi vedere per un pò gli do una spinta per farlo allontanare da me, inizio a correre trovandomi nel corridoio appena scendendo le scale inciampo inizio a vedere a rallentatore  tutto quello che mi circonda le finestre di lato i miei capelli si sciolgono dalla treccia morbida che avevo fatto allungo la mano sperando che qualcuno l'afferri ed è così
James mi prende e mi porta verso il suo enorme busto abbracciandomi, restando così per un paio di minuti.
"Stai bene"
Non rispondo essendo troppo sotto shok inizio a vedere un po sfocato mi metto una mano sulla fronte e cado di ginocchia
"Non mi sento bene"
infatti svengo e cado per terra,
Per un momento ho visto James prendermi in braccio come fa sempre, poi vedo tutto nero e Inizio a vedere immagini o meglio dei ricordi

Avevo solamente 12 anni quando mia madre mi abbandono, quel giorno mi ha segnato talmente tanto che volevo morire, la mancanza di una madre è come se un pezzo del tuo cuore se ne va con lei ma negli anni mi rendo conto che non valevo niente per lei sono solo una scartoffia da buttare via come un giocattolo che appena si rompe non è più utilizzabile e lo butti via ho sempre pensato di essere solo questo per lei.

Mi sveglio di soprassalto per lo spavento, mi guardo intorno non capendo dove sono.
L'ultima cosa che ricordo è la faccia di James poi non ricordo più niente , mi alzo andando a cercare un'uscita ma appena arrivo alla porta giro la maniglia ma non si apre allora mi guardo un pò intorno notando la finestra mi dirigo verso essa appena la apro rimango a bocca aperta è una cazzo di villa ed è enorme ma appena sento la serratura girare mi giro di scatto

Appena si apre vedo sbucare James con tutta la sua bellezza, ha solo dei pantaloni di tuta ed è a toso nudo si avvicina a me silenziosamente ma prima che potesse fare un altro passo gli dico
"ehi ehi stai lontano da me e mettiti una maglia chiaro"
rischio un infarto ma hai visto che addominali sul serio divento rossa come un peperone per quello che ho appena pensato, ehi iv riprenditi, ma prende parola prima che possa farlo io

"Non ti piace lo spettacolo?"
Mi metto le mani sulla faccia per l'imbarazzo, cercando di mandarlo via
"No, per nente e ora se vuoi scusarmi torno a casa"

Mette la mano bloccandomi l'uscita
"Non finché non mi spieghi quello che è successo oggi"
"Di che stai parlando non è successo nulla"
Dico facendo la finta tonta
"Ah no vuoi che ti rinfresco la memoria"

Si avvicina e sono costretta a fare dei passi all'indietro fino a toccare il muro
Siamo così vicini che potrei esplodere da un momento all'altro
"Se non sbaglio sei venuta a pregarmi per non chiamare la tua famiglia"

Non ho intenzione di dirgli la verità
"Si sai com'è avere una figlia da sola e i genitori lontani, pensi che sarebbero felici che la scuola li chiamasse e gli dicesse che la figlia fa i capricci"
"Ah allora è solo un tuo dispetto mi sembrava che c'era di più perché sembravi veramente disperata"

"Nah, ero nel  posto sbagliato al momento sbagliato, bene ora che tutto è risolto torno a casa se non ti dispiace"

Sembra molto confuso
"Ok"
esco dalla casa ma ovviamente mi ritrovo James attaccato al culo
"Che stai facendo"
"ti riporto a casa"
"Okay" Inutile dirgli di no tanto lo fa comunque, appena vedo la sua macchina rimango a bocca aperta ha una porsche
Ma quanto è ricco comincio a pensare che sia un mafioso per quanti soldi ha.
"Vuoi rimanere lì ancora per un pò o vuoi salire"
mi affretto per entrare apro la portiera e la prima cosa che sento è l'odore di menta e tabacco, rischio di svenire, è troppo buono in più il suo profumo che si mischia alla macchina, mi troverete morta, già preparo la bara giuro.
Poi James preme sull'acceleratore e partiamo rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio appena vedo casa noto una cosa strana fuori c'è parcheggiata una macchina rossa parcheggiata vicino a casa .

"Qualcosa non va?"
Non rispondo dato che sto pensando e se fosse qualcuno di pericoloso , poi sento james toccarmi una spalla come per risvegliarmi dai miei pensieri
"Non so di chi sia quella macchina"
e decido di scendere per andarlo a scoprire

mi rigiro verso James "Se non torno potresti venire a dare un'occhiata"
Mi fa cenno di si con la testa

Attraverso il cancelletto di casa ma quello che vedo mi spiazza,trovo mia madre sul muretto ad aspettarmi.

Ogni cellula del mio corpo mi dice di non andare a parlarci,  mi ha ignorato troppe volte perché adesso è qui, c'è qualcosa sotto, magari mi aspetto che sia diverso?
forse spero solo che possa migliorare e recuperare gli anni che ha perso?
Lei con quei capelli neri corvini, la pelle ne troppo pallida ne troppo scura gli occhi azzurri come il celo che da un momento all' altropossono diventareuna tempesta , Ogni cosa di lei mi ricorda quei pochi momenti che abbiamo passato insieme, quei momenti che vorrei ricordare per avere la certezza di essere stata amata anche per un momento, o quelli che vorrei eliminare dalla mia memoria, decido di parlare

"Mamma"
dico con voce spezzata, Si gira sorpresa
"Iv tesoro"
Si avvicina per darmi un abbraccio ma mi sposto come se fossi scottata da quell' tocco si avvicina e dice
"Come sei bella"
Dice prendendomi una ciocca di capelli per metterà dietro l'orecchio
"Mi somigli così tanto"
È doloroso cazzo, somigliarle e dannatamente doloroso, mi guardo allo specchio e vedo tutto di lei capelli, la pelle ma per fortuna che gli occhi li ho ereditati da mio padre che sono di un nocciola scuro

"Mi sei mancata così tanto"
E impressionante come una persona riesca a fingere senza in minimo di pudore e dopo mesi  viene a dire che gli sono mancata dopo tutte le telefonate o i messaggi, tra l'altro quelli ha qui non ha risposto è strano, non mi ha mai mandato un messaggio o non mi è mai venuta a trovare senza voler in cambio dei soldi

"Che ci fai qui"
"Volevo parlare con tuo padre "
"Non è qui"
"Allora dimmi dove lo posso trovare"
"Non credo che siano affari tuoi ora vattene"
Mi prende il polso e inizia a stringerlo conficcato le sue unghie sulla mia pelle
"È così che tratti tua madre, hai rovinato la mia vita e hai distrutto ogni cosa da quando sei nata, è questo il modo in qui ripaghi tua madre per tutte le tue cazzate e il dolore che mi hai causato eh, infatti ho sbagliato io a metterti al mondo".

La mia testa scatta di lato, un dolore lancinante preme sulla mia guancia desta mi ha appena dato uno schiaffo
ma non è niente in confronto a quello che mi ha detto
"Non finisce qui"

la vedo girare i tacchi per dirigersi verso l'auto
I miei occhi sono spenti non sto provando nessuna emozione in questo momento ha veramente fatto traboccare l'acqua dal vaso, entro in casa non rovescio una lacrima e non ho intenzione di farlo, ah piangere per una persona a cui non frega un cazzo di te ,
Vado nel seminterrato e sfogo quella che dovrebbe essere rabbia ma è solo delusione, mi avvicino al sacco iniziandolo a colpire fino a farmi male e mi iniziano a sanguinare le nocche come sempre finquando quando sento un una voce chiamarmi
"Ragazzina"

Fisso il sacco da box e non gli rispondo sento i suoi passi farsi più vicini finché non è dietro di me
"Ho visto una signora che è uscita da casa tua chi era?"
Stringo le mani in un pugno, ho paura che se lo guardo possa abbattere ogni mio muro che ho creato da quando avevo 13 anni io ci provo e riprovo ma ogni cosa che faccio sbaglio o magari sono io che lo sbaglio forse dovrei finirla come ha detto quella che dovrebbe essere mia madre, mi giro sorridendo
"Era solo la signora del giornale"
Inizia a guardarsi intorno
Soffermandosi sul sacco da boxe dopodiché sta cercando qualcosa in particolare avvicinando le sue mani alle mie afferrandole per poterle guardare meglio
"Perché ti fai del male"
Levo le mani di scatto portandole all'altezza del petto
"Tu non puoi capire ora vattene"
Si avvicina tanto da a essere a un passo dalla mia faccia resta fermo indeciso sul da farsi e mi abbraccia

"Lasciami ti prego"
"Se continua così rischio di abbattere il mio muro"
Ma non me rendo conto che dalla mia guancia scende una lacrima e iniziando a vedere tutto sfocato mi aggrappo a lui acome se fosse l'unico appoggio che ho.

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