Capitolo 27

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Quei giorni spensierati, intrisi di ineluttabili emozioni, di inevitabili sorrisi, passarono troppo velocemente. L'intesa tra Jeremy e Grace crebbe di giorno in giorno, tante scoprirono essere le cose in comune che a loro parve conoscersi da molto più tempo, come se il fato avesse finalmente deciso di riunire due anime destinate da sempre, due anime che, però, avevano percorso altre vie prima di ritrovarsi, due cuori che avevano sofferto ognuno a modo suo prima di scoprire che potevano ancora e di nuovo essere felici.

Dopo la tappa a Gladstone, dove Jeremy aveva fatto assaggiare a Grace la weird cake, nella piccola caffetteria che affacciava sull'oceano, seduti al tavolino sotto un pergolato che dava direttamente sull'acqua, ripresero il viaggio di ritorno, fermandosi a metà strada tra Gladstone e Cairns. Quella notte dormirono poco, il giorno seguente sarebbero tornati alla villa e Jeremy sarebbe dovuto ripartire per Brisbane per poi raggiungere il prima possibile Sidney.

«Come faremo?» chiese Grace accoccolata al petto di Jeremy che le accarezzava dolcemente la schiena nuda.

«Verrò a Brisbane ogni volta che potrò e tu verrai a Sidney... ci separa appena circa un'ora e mezza di volo, non è poi così distante» mormorò Jeremy, pensando che per ottenere nuovamente un trasferimento avrebbe dovuto aspettare qualche anno.

«Io non me la sento di lasciare da solo mio padre, so che in questo periodo si sta dedicando all'orologeria più del dovuto e so già che lo fa per non risentire della mia assenza. Quando lo chiamo, poi, mi chiede sempre quando torno...»

«Non devi giustificarti con me, è più che comprensibile che tu voglia stargli vicino.»

Jeremy immaginava quanto potesse sentirsi solo quell'uomo senza sua moglie e lontano da sua figlia. Non ci provò nemmeno a chiedere a Grace di trasferirsi a Sidney con lui, benché lo desiderasse. Quella lontananza, in fin dei conti, li avrebbe resi ancora più forti e avrebbe rafforzato quel sentimento che ormai dirompeva nei loro cuori, o al contrario, tutto si sarebbe spento con la lontananza e il passare del tempo. Ma a nessuno dei due sfiorava quell'ultimo pensiero.

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Rientrarono alla villa visibilmente stanchi, ma per prima cosa si precipitarono a salutare Sarah, che Grace aveva sentito quotidianamente, mentre un paio di volte Jeremy aveva parlato col dottor Theodors, il quale aveva comunicato solo buone notizie.

Il mattino seguente, Jeremy salutò tutti di buon'ora mentre Grace lo accompagnò con Maurice all'aeroporto. Fu difficile separarsi dopo ciò che avevano vissuto in quei giorni, ma il volo non aspettava.

«Ci vediamo presto, amore mio!» le sussurrò Jeremy sulle labbra mentre una lacrima scivolava sul viso di Grace.

«Ti amo, dottor Winter, torna presto da me!»

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Prima di partire per Sidney, Jeremy si recò in un luogo dove da tempo mancava, dove poche volte era riuscito a mettere piede per non sentirsi sopraffatto ancora di più dal dolore. Per due anni aveva preferito vivere nel ricordo di Melanie lontano dalle sue spoglie, dal luogo dove il suo corpo era seppellito, ma dove costantemente sua suocera non mancava di portare mazzi di fiori freschi.

Quel giorno prima della partenza, però, avvertì l'esigenza di farle visita. Comprò delle orchidee fucsia, le preferite di Melanie, e non appena giunse ai piedi di quella lastra di marmo le depositò vicino alle rose già presenti. Fissò la foto da cui il sorriso di sua moglie sembrava voler irradiare il silenzio intorno.

«Ciao Melanie, è da tanto che non vengo ma non mi sono dimenticato di te. Questo posto, però, non è dove ti ho voluta pensare per due anni, preferivo sentirti nel vento e nella brezza del mare, dove c'è ancora vita, e non qui dove tutto mi ricorda che tu non ci sei più.»

Jeremy sospirò, parlare da solo lo fece sentire ridicolo ma aveva bisogno di dire a Melanie ciò che provava, in un certo senso doveva dirle addio.

«Ho conosciuto una donna, è dolce e sensibile, e... me ne sono innamorato.» Una lacrima gli rigò il viso. «Ricordo le tue ultime parole prima che tu... Ricordi cosa mi dicesti? - “T'innamorerai di nuovo, sorriderai ancora e avrai la famiglia che io non ti ho potuto dare” -. Avevo chiuso il mio cuore perché non volevo che tutto questo accadesse, volevo che tu tornassi da me nonostante fosse impossibile. Ma alla fine è successo, Grace è speciale, non è una qualsiasi...» Si bloccò per asciugarsi le lacrime che non riusciva a fermare.
«Ti ho amata, Melanie. Resterai per sempre in un angolo del mio cuore... Perdonami!»

«Credo che lei sia contenta, era ciò che davvero desiderava.»

Una voce scosse Jeremy che si voltò rapidamente rimettendosi in piedi.

«Kim!»

«Prima di andare via, Melanie mi chiese di starti vicino, sapeva che saresti crollato da solo e le sue ultime parole furono proprio per te. Disse: - “Mamma, spero che Jeremy s'innamori follemente di una donna che sappia amarlo quanto lo amo io, anzi di più, altrimenti non riuscirà ad andare avanti” -. La guardai stupita, mi chiesi come poteva pensare una cosa del genere mentre soffriva, ma lei mi sorrise e capii che voleva solo la tua felicità. Non devi chiederle perdono, piuttosto devi ringraziarla perché sono sicura che sia stata lei, in qualche modo a noi sconosciuto, a donarti un nuovo amore.»

Jeremy era allibito dalle parole di sua suocera che gli sorrideva e che pian piano si avvicinò accarezzandogli il viso.

Non dissero altro. Lui ci tenne soltanto ad avvisarla che si sarebbe trasferito a Sidney e Kim gli augurò di essere finalmente felice, mentre in una folata di vento improvvisa gli parve di sentire un sussurro, come un flebile .

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