Epilogo

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Un anno dopo

Le note di un pianoforte si diffondevano nell’aria accompagnate dal profumo della pioggia che era caduta incessante per tutta la notte, lasciando però che al mattino un arcobaleno fosse di buon auspicio per la giornata. E così fu.
Al ranch del signor Eight si tenne la fiera annuale dove partecipò tutta Brisbane.

«Sei stata fantastica, come sempre!» Christopher si complimentò con sua figlia non appena lo raggiunse scendendo con attenzione dal palco improvvisato.

«È un onore sentirti suonare anche quest’anno» gli fece eco la dottoressa Anderson.

«Il piacere è tutto mio, Rebecca. Non potevo certamente mancare» rispose Grace.

«Tutti gli anni ti ho ascoltata, ma questa volta l'emozione è stata più grande» ammise la donna, lanciando uno sguardo a Christopher.

«Devi ancora spiegarmi come hai fatto ad ammorbidire del tutto mio padre» scherzò Grace.

«Mh, non del tutto, cara! Tu ormai non ci vivi più insieme ma ti assicuro che continua a borbottare come una vecchia locomotiva.»

«La smettete di prendervi gioco di me?» sbuffò Christopher.

«Ecco, vedi?» Entrambe le donne risero.

«Ooh, ecco tuo marito, finalmente! Così la smettete.»

«Smettono di fare cosa?» intervenne Jeremy.

«Menomale che ora Grace ce l'hai tu, altrimenti mi toccava sopportarne due di donne» mormorò sottovoce Christopher.

«Dai, su, andiamo a salutare il signor Eight. Lasciamo soli i ragazzi» disse Rebecca trascinandosi via Christopher che le cinse le spalle con un braccio.

«Sei stata stupenda!» intervenne Jeremy, circondando da dietro la vita di sua moglie e posando le mani sul suo ventre arrotondato. In automatico Grace posò le sue mani su quelle di suo marito.

«Grazie! Dov’eri finito?» gli chiese incuriosita.

«Parlavo con Isabel, mi ha confermato che le cure ricevute all’ospedale di Canberra hanno sortito l'effetto sperato. È stato davvero un miracolo! E si è proposta di gestire la cioccolateria insieme a Susan quando tu partorirai.»

«Non stai scherzando?»

«Come potrei mai?»

«Isabel è davvero eccezionale!» commentò Grace.

Era più tranquilla adesso sapendo che la sua cioccolateria sarebbe stata in ottime mani. Finalmente aveva realizzato il suo piccolo sogno, grazie all’aiuto economico di zia Sarah e al ri-trasferimento di Jeremy al Saint Jules.

«Ehi, quanto scalcia!» esclamò lui premendo di più le mani sul pancione.

«Eh sì, probabilmente vuole che la sua mamma suoni ancora. È stato buono buono durante l’esibizione. Questa deve essere chiaramente una protesta» rise Grace.

«Mh, protesta un po' troppo, non credi?»

«Di solito se ne sta buono.»

«Certo! Quando non ci sono io» dissentì Jeremy, facendo esplodere Grace in una sonora risata. «Lo trovi divertente? Non posso più avvicinarmi a te.»

«Probabilmente è geloso» lo provocò sua moglie.

«Mh! Sono tre settimane che ci impedisce di stare insieme.»

«Non si senta offeso, dottor Winter, piuttosto si ritenga fortunato che suo figlio è molto protettivo nei confronti della mamma.»

«Mh! Dev'essere assolutamente maschio o non si spiegherebbe. Comunque, ci penso io a proteggere la sua mamma!» asserì Jeremy, stringendo di più Grace tra le braccia.

🌺 La rosa dell'inverno 🌺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora