Capitolo 2

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Elizabeth

Un fastidioso rumore decisamente forte mi fa sobbalzare nel letto e appena apro gli occhi mettendomi seduta per capire da dove provenisse quel trambusto vedo accanto a me una persona e non una qualsiasi. Come sarà finito qui?

<Cosa diamine ci fai nel mio letto?> urlo arrabbiata mentre spintono quel ragazzo Jacob affinché non cade per terra. Ma come si è permesso di entrare nella mia stanza.

<Ma che problemi hai demente?> chiede con la voce assonata mentre si strofina gli occhi.

<Chi ti ha dato il permesso di dormire nel mio letto?> chiedo in modo duro mentre scendo dal letto. Ma chi si crede di essere questo qui. Invadere i miei spazi è da stronzi.

<Prima del tuo arrivo io dormivo qui e di sicuro non avrei rinunciato al mio letto per colpa tua. Se non ti conviene la mia presenza dormi sul divano> risponde in modo arrogante mentre si alza da terra.

<Non mi interessa di quello che facevi prima Jared, adesso ci sono io e non hai il diritto di entrare nella mia stanza quando ti pare> sbotto contro di lui storpiando il suo nome di proposito. Ma questa grinta da dove esce fuori, si prende beffa di me la mia stessa coscienza.

<Mi chiamo Jacob dolcezza> puntualizza mentre mi rivolge uno sguardo fulminante.

<Non mi interessa sinceramente> rispondo indifferente mentre afferro il mio telefono da sopra il comodino e quando leggo il nome sul display il mio umore cambia nuovamente arrabbiandomi ancora di più.

<Che vuoi?> rispondo in modo duro mentre faccio segno con la mano a quel ragazzo di uscire dalla mia stanza mentre lui mi fissa sconvolto.

<È così che si risponde? Ti sei svegliata di malumore amore?> chiede Erick ridacchiando facendomi sbuffare.

<A volte il comportamento altrui influenza il nostro stato d'animo> borbotto piano essendo consapevole del fatto non capirà il senso delle mie parole.

<Pensavo che mi avresti chiamato ieri> dico all'improvviso mentre esco dalla mia stanza dirigendomi al piano di sotto con Jacob che mi segue e non so se lo fa per infastidirmi o perché deve scendere anche lui realmente.

<Ah, ehm, mi sono addormentato. Lo sai che quando sono stanco non resisto a restare sveglio> borbotta balbettando mentre io sbuffo irritata, di nuovo. Se non avessi ricevuto quella foto ieri sera magari, e dico magari, ci avrei creduto, ma le sue parole ormai non hai più valore o credibilità davanti a me e di questo mi sto rendendo conto solo ora.

<Eri stanco dopo aver baciato Ester?> urlo in modo duro facendo sussultare Jacob e dato che nelle mani aveva la bottiglia del latte aperto per il movimento improvviso che ha fatto ha rovesciato tutto il latte addosso a lui facendomi scoppiare a ridere.

<Che ti ridi stronza?> chiede borbottando mentre Erick urla dall'altra parte del telefono cercando di attirare la mia attenzione.

<Con chi stavi parlando eh?> chiede in modo aspro e conoscendolo sicuramente starà dando di matto. A lui non piace quando le persone, in particolare modo i ragazzi, mi parlino.

<Non ti riguarda Erick, non più ormai>

<Da quando rispondi a tono eh?> domanda alzando di nuovo il tono di voce con me. Ma certo, lui non sopporta quando io cerco di prendere una posizione. Se fosse per Erick dovrei sorbire tutte le sue cazzate solo perché io sono la dolce e ingenua Elizabeth. Forse un tempo lo ero.

<Lo sapevi che il nostro rapporto era sull'orlo del precipizio ma io stupidamente ho voluto darti un'altra possibilità che tu hai calpestato nel preciso momento in cui io sono salita sull'aereo. Dimmi un po' Erick, ti è piaciuto baciare Ester?>

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