Capitolo 27

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Elizabeth

Negli ultimi giorni la tensione ho continuato a sentirsi nell'aria e questo perché oggi è il giorno in cui Ava sarà dimessa per poi essere portata in seguito davanti ad un giudice e processata. Lei però non sarà l'unica a pagare. La sua famiglia e tutti quelli che facevano parte del clan, ma anche Tracy dovrà pagare, che a sua volta ha agito con la violenza attentando non solo alla vita di Nikki ma anche a quella di Ava. Ho saputo da Jacob che la famiglia di Tracy è stata implicata proprio per colpa della ragazza che fidandosi di Ava aveva comprato della droga diventando dipendente e ne consumava così tanta che non riusciva più a pagarla indebitandosi con Ava. Per questo la biondina la teneva in pugno e le faceva fare il lavoro sporco. Invece per quanto riguarda Thomas e il suo tradimento abbiamo scoperto che lui in realtà aveva scoperto già da tempo del perché sua sorella aveva fatto quella azione a Nikki e aveva iniziato a frequentare Ava per cercare di scagionare la sorella, ma fra lui e Ava a quanto pare qualcosa cambiò. Thomas però nonostante il rapporto segreto che aveva instaurato con Ava continuava a gironzolare intorno a Nikki per cercare di tenerla buona avendo paura che lei avrebbe parlato. L'unica però a rimettere in tutta questa storia è stata proprio Nikki che continuava a nutrire dei sentimenti per un bugiardo.

<Sei pronta?> domanda Jacob facendomi sobbalzare leggermente.

<Eri soprappensiero, di nuovo> constata l'ovvio mentre mi affianca afferrando la mia mano.

<Sono solo preoccupata> sussurro piano. Sono giorni che continuo a sentire questo dolore all'altezza del petto che non mi da proprio pace.

<Non mi dire che sei preoccupata per l'arrivo dei tuoi genitori> dice ridacchiando cercando di sdrammatizzare un po'. Jacob sa quanto in realtà tutta la situazione con Ava mi ha causato una perenne paura e fino a quando non verrà chiusa penso che non riuscirò mai a stare tranquilla.

<Quello che dovrebbe essere preoccupato per il loro arrivo sei tu. Mio padre è molto geloso> dico seria cercando di spaventarlo in qualche modo. Mia madre appena ha saputo di quello che è successo con la mia coinquilina ha iniziato a dare di matto e se fosse stato per lei sarei dovuto mettere il mio sedere sull'aereo e tornare a casa il prima possibile ma per una volta ho preso una decisione per me stessa imponendo la mia volontà davanti a loro. Per anni ho assecondato le loro richieste solo per cercare di non deluderli, cercando di essere la figlia brava che tanto loro logicavano ma da quando ho preso il volo separandomi da loro ho capito che praticamente ho visuto per diciannove anni in base alle cose che loro volevano per me. Così quando mia madre mi telefonò per chiedermi di tornare a casa ho rifiutato e con mia grande sorpresa mia madre non ci è rimasta male ma dovrò sorbirmi le sue lamentele ugualmente dato che ha deciso di venire lei a Los Angeles.

<Ho avuto a che fare con delinquenti, saprò gestire tuo padre. E poi per te lotterei persino contro di lui se necessario> ammette sincero per poi unire le nostre labbra lasciandoci trasportare dalla passione, dall'amore che sentiamo l'un per l'altro mentre lentamente e reciprocamente ci spogliamo a vicenda unendo i nostri corpi dolcemente, amandoci, mettendo a nudo non solo i nostri corpi ma soprattutto le nostre anime che con il tempo è diventata una sola.

******

<Ma che fine hai fatto?> domanda mia madre Ginevra appena scendo dalla macchina.

<C'era traffico> mi affretto a rispondere mentre la abbraccio calorosamente. Nonostante tutto sia lei che papà mi sono mancati un sacco.

<Lui è Jacob> dico con il sorriso sulle labbra presentando per la prima volta il mio ragazzo hai miei genitori e con mia grande sorpresa sia mia madre che mio padre si presentano in modo civile senza lanciare occhiatacce minacciose o cose del genere.

<È davvero un bel ragazzo e poi ha un bel didietro> sento la mamma sussurrare facendomi affogare con la mia stessa saliva.

<Mamma!> la richiamo con fare di rimprovero.

<Oh, avanti tesoro. Le cose belle di devono guardare> risponde sorridendo mentre apre lo sportello della macchina ma tutta la spensieratezza finisce nel momento in cui alle mie spalle sento un urlo, qualcuno che chiama il mio nome in modo disperato,

<Se fossi in voi non riderei così tanto> un timbro di voce aspro arriva alle mie orecchie facendomi accigliare quando capisco a chi appartiene. Come è possibile, mi domando mentalmente mentre mi giro lentamente trovando davanti ai miei occhi Ava.

<Sorpresi?> domanda ridendo mentre io impaurita faccio un passo all'indietro e solo quando la mia schiena tocca il torace di Jacob inizio a respirare di nuovo.

<Chiama la polizia> dice Jacob in modo freddo mentre mi prende per mano tirandomi dietro di lui mentre con il suo corpo mi fa da scudo come se mi volesse proteggere. Guardo di sfuggita i miei genitori che mi guardano preoccupati, se non terrorizzati, ed io prego affinché nessuno si faccia del male mentre inizio a cercare quel dannato telefono. Sento Jacob urlare contro Ava mentre i miei genitori mi chiamano a voce alta forse cercando di attirare la mia attenzione ma l'attimo dopo l'unica cosa che sento è un dolore alla testa mentre qualcuno mi prende di peso e per quanto vorrei oppormi non posso, così come non posso neanche muovermi. Il dolore alla testa è allucinante.

<Forza Thomas, parti dannazione! È solo colpa tua maledetta. Fino a quando non sei entrata nelle nostre vite tutto andava magnificamente ma tu poi hai rovinato ogni cosa. Ti sei intromessa tra me e i miei amici, hai cercato di curare Nikki, hai cercato di fregarmi mettendo il naso in cose che non ti riguardavano e adesso pensavi che sarei finita in carcere lasciandomi libera e spensierata?> il timbro di voce che appartiene ad Ava arriva alle mie orecchie in modo forte provocandomi altre fitte alla testa.

<Cosa mi hai fatto?> domando balbettando mentre porto le mani all'altezza della testa cercando in alcun modo di alleviare il dolore che sento.

<Forse Thomas ti ha colpito più del dovuto> risponde ridacchiando mentre io sto tremando dalla paura dato che non riesco a vedere cosa sta succedendo. Se è vero quello che dice Ava sicuramente il forte impatto avrà danneggiato qualche nervo dell'occhio dato che nonostante ho gli occhi aperti vedo solo delle ombre.

<Dove è Jacob? Cosa hai fatto ai miei genitori> chiedo timorosa.

<Che senso ha chiedere di loro quando non li vedrai più? E poi francamente parlando il mio piano per sfuggire dalla polizia è stato grandioso> la sento continuare a farfugliare in modo euforico.

<Tu sei...> inizio a parlare senza però riuscire a continuare la frase. Una forte scossa, simile ad uno scontro mi fa fermare all'istante mentre solo adesso sento il rumore delle sirene.

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