Capitolo quattordici

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Quello che aveva un titolo ma ora non più

La mattina dopo Jisung si svegliò estremamente tardi, completamente avviluppato a Felix. Allontanandosi dal biondo si passò le mani sul viso sentendo ancora addosso della sonnolenza e in testa i residui del sogno che stava facendo. Non si sentiva un singolo rumore per casa, segno che anche gli altri ragazzi stavano ancora dormendo.

Tastò le coperte cercando il proprio telefono, scoprendo che Hyunjin e Felix avevano avuto l'accortezza di spostarlo sulla sedia-comodino. Si distese stiracchiandosi, voltandosi di lato e raggomitolandosi pronto per riaddormentarsi, quando gli si parò davanti il bel volto addormentato di Hyunjin sgranò gli occhi colto dalla realizzazione.

''Oh merda.'' gemette piano schiaffandosi una mano sul viso. Non poteva credere che si fosse seriamente addormentato senza nemmeno riuscire ad alzarsi dal letto.

Chissà se Minho ci è rimasto male. pensò tormentandosi il labbro, magari lo aveva anche aspettato e lui come uno scemo si era addormentato tra le braccia di Hyunjin e Felix invece che tra le sue, come aveva programmato.

Sbatté i piedi contro il materasso furioso con se stesso. Ormai privato del sonno scostò le coperte alzandosi dal letto per raggiungere la camera del maggiore. Aprì la porta per sbirciare all'interno, strizzando gli occhi cercò di mettere a fuoco le due sagome addormentate. Di Minho nessuna traccia.

Tornando in salotto prese il telefono, era quasi mezzogiorno e la sua batteria stava per morire. Prese dallo zaino il caricabatterie collegandolo alla presa più vicina e si sedette a gambe incrociate sul pavimento aprendo la chat di Minho.

You

Hyuung dove sei?

Si sentì il suono di una notifica di un telefono risuonare nelle vicinanze. Il telefono gli vibrò tra le mani.

Minho (^з^)-☆

A godermi il sole in balcone

Jisung abbandonò il telefono per terra e trotterellò verso la porta finestra, scostando la tenda per aprirla. All'esterno Minho se ne stava seduto su una sedia di vimini con un maglioncino lilla e un libro tra le mani.

''Buongiorno Hannie.'' gli sorrise chiudendo il libro e poggiandolo sul tavolino in ferro pieno di vasetti contenenti delle piantine.

''Buongiorno.'' mormorò Jisung con voce rauca, si sedette sopra l'altra sedia del balconcino portando le gambe al petto per scaldarsi un pochino. ''Che leggi?''

Minho lanciò un'occhiata alla copertina del libro. ''Quel che resta del giorno. Darei volentieri fuoco al protagonista ma almeno Anthony Hopkins sulla copertina è molto arrapante.''

Jisung storse il naso osservando il volto dell'attore. ''Non capirò mai i tuoi gusti.''

''E' questo il tuo modo per scusarti di avermi dato buca ieri sera?'' gli chiese Minho alzando un sopracciglio. Jisung arrossì e nascose il viso tra le ginocchia.

''Non è colpa mia.'' bofonchiò contro il tessuto peloso del suo pigiama. ''Sono stato trattenuto.''

Il corvino scosse la testa con un'espressione ferita. ''Ho mandato anche Jeongin a prenderti ed è tornato dicendo che ormai ti eri addormentato e che quei due non volevano svegliarti. Mi hai davvero spezzato il cuore.''

Jisung alzò la testa dalle proprie gambe per guardarlo sospettoso, il sorrisetto che tentava di nascondere la diceva lunga. ''Sei un bugiardo.'' asserì serio.

''Forse, ma comunque mi è dispiaciuto. Ma almeno avevo Jeongin da coccolare al posto tuo.'' disse malizioso guardando di sottecchi il minore, a cui usciva il fumo dalle orecchie per il fastidio. Minho non ci aveva messo molto a capire quanto Jisung fosse invidioso delle attenzioni che riservava al piccolo Jeongin.

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