⚠️IN REVISIONE⚠️
Londra 1800
Rose, una ragazza di 19 anni vive da sola con le sue sorelle dopo che i suoi genitori morirono per un presunto attacco animale.
da allora non è più la stessa e la sua vita è un po' scombussolata.
vorrà scoprire la verità...
Era una bella giornata d'estate, io e le mie sorelle eravamo sedute insieme come ogni sera.
«Karen, puoi raccontarci quella storia sui vampiri?» chiese tatia a nostra sorella maggiore.
«Certo» sorrise e ci mettemmo tutte e tre sedute in cerchio.
«Tra miti è leggende si racconta che i vampiri fossero morti viventi, anime malvagie privi di emozioni, c'è chi dice che abbiano gli occhi rossi come il fuoco che scorre nelle loro vene, altri dicono che sono come demoni usciti dall'inferno per portare dolore e morte a chiunque intralci il loro cammino..»
«Tu ne hai mai visto uno?» chiese Tatia interrompendo il racconto.
« No, non ho mai visto un vampiro ma...questa è solo una leggenda, se fossero esistiti veramente si sono estinti nel 1453» disse «Dopo la catastrofe ovvero, 347 anni fa, si sta facendo tardi ragazze dovete andare a dormire finiremo domani questa storia»
Si alzò in piedi e andò a sistemare i nostri letti, presi una candela e la appoggiai accanto a me, la sua luce opaca dava un certo senso di sicurezza in quella notte buia, è come sempre mi immergevo nei miei pensieri cercando di scappare dalla realtà.
Non ho mai creduto ai miti e alle leggende ma le mie sorelle ne parlavano sempre.
Dopo la morte dei nostri genitori, l'oro erano l'unica cosa che mi rimaneva ma non sopportavo le loro fantasie.
«Rose.. vieni a dormire?» Karen mi toccò la spalla e io ebbi come un sussulto.
«Si, arrivo» mi alzai e andai a stendermi nel mio letto accanto a me c'era tatia che già dormiva profondamente, il suo viso era angelico assomigliava così tanto a nostra madre..
«Se c'è qualcosa che non va puoi parlarne con me» Karen si sedette vicino a me è si mise ad accarezzarmi i capelli.
«Mi sono solo tornati in mente i nostri genitori, non devi preoccuparti» risposi facendo un sorriso forzato.
« Mancano tanto anche a me» anche se c'era poca luce notai che aveva gli occhi lucidi, così mi misi seduta anche io e la abbracciai, e lei ricambiò stringendomi a sé.
«Perché non hai mai voluto raccontarci come sono morti? ogni volta che te lo chiedo...cambi argomento» appena sentí le mie parole Karen si irrigidì all'istante e sciolse l'abbraccio, il suo volto era diventato cupo.
«Ho già risposto a questa domanda, te l'ho detto ero con loro nella foresta quel giorno e un animale li ha aggrediti»
Mi rispose in modo freddo,ma io sentivo che non era quella la verità.
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