fuoco e cenere

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sul portone vi era rappresentato uno scudo con dentro un drago che sputava fuoco dalla bocca e una croce su di esso "questo e lo stemma della nostra famiglia" mi spiegò kameron indicando lo stemma, la porta si aprì e spuntó una ragazza mora con gli occhi esattamente come quelli di kameron e con il fisico slanciato " ciao" mi sorrise allegramente " tu devi essere rose, io sono Dalia piacere" allungò la mano verso di me e io gliela strinsi ricambiando il suo sorriso, dalia ritiró subito la mano come se fosse stata fulminata "ehm..scusa.." si voltò da kameron "lei.." scosse la testa "che succede Dalia" chiese suo fratello "oh scusate, rose penso ti stia sanguinando il braccio" abbassai lo sguardo sulla manica non capendo di cosa stesse parlando, poi mi ricordai di ciò che era successo poco prima, avevo il polso pieno di sangue.
sedevo su una poltrona nel loro salotto era molto accogliente.

c'erano due poltroncine nere e un divano di pelle colore verde scuro, il pavimento era di marmo con delle crepe color oro, il camino era acceso e il suo calore mi dava conforto mentre Dalia mi aiutava a medicare la ferita "come te la sei fatta?" chiese guardandola attentamente "sono caduta su una pietra molto appuntita.." mentì, non potevo certo dirle <<mi sono tagliata apposta per spingere tuo fratello a imparare a controllarsi in modo da evitare di uccidermi>> sembrerebbe stupido.

"l'hai fatto veramente?" si mise a ridere "di cosa stai parlando? oh..anche tu puoi leggermi nel pensiero vero?" chiesi e lei annuì "e comunque.." non finì la frase  che entrò un uomo sulla sessantina d'anni, teneva un bastone con il manico da teschio, gli occhi chiari quasi come il ghiaccio, la barba corta e ben curata e i capelli neri leggermente lunghi, portava una giacchetta a frec con il panciotto e i pantaloni grigi dentro agli stivali.

mise l'orologio nel taschino e mi guardò.

                                                                 dalia☘︎