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«Siamo arrivati, stai bene?» mi guardai in torno, non ero mai arrivata alla fine della foresta, c'era una cascata stupenda ed è tutto pieno di fiori.

«Sto bene» sorrisi e iniziai a camminare in mezzo ai fiori mentre il sole mi accarezzava il viso dolcemente, era un bellissimo posto.

Rimasi persa nei miei pensieri scordandomi che ci fosse anche kameron, mi voltai da lui e vidi che mi stava osservando.

«Sembri un angelo» risi per il suo commento

«Ho sempre amato la natura, mi sento così.. libera» kameron raccolse un fiore e iniziò a rigirarlo tra le mani.

«Ti capisco, la natura è bella, io vengo sempre qui nei miei momenti no»  mi sedetti sul erba e lui si mise vicino a me.

«Anche voi avete i vostri momenti difficili?»

lui annuì «Anche noi abbiamo delle emozioni rose, possiamo odiare, provare dolore, amare»

«Tu hai mai amato?» esitò un po' prima di rispondermi.

«Si..lei era umana, non e stata una relazione facile e preferisco non parlarne... insomma ero abbastanza giovane e non riuscivo a controllarmi all'epoca..ho finito per ucciderla lei e stata la prima ma anche l'ultima»

Il suo sguardo diventò cupo e io  mi maledì all'istante per avergli fatto quella stupida domanda.

«Mi dispiace tanto..non pensavo fosse un argomento delicato» gli presi la mano.

«Io non penso che sia stata colpa tua.. certo hai fatto una cosa orribile ma non l'hai scelto tu»

Scosse la testa «No...tu non capisci, io più ne prendevo più ne volevo, vedevo solo sangue davanti a me»

Si alzò in piedi e si passò una mano tra i capelli «Non so come sia essere un vampiro ma..», vidi che aveva un coltellino nella tasca posteriore dei pantaloni, mi alzai e lo presi.

«Che vuoi fare?» mi chiese  guardandomi con un sopracciglio alzato.

«Se non sai controllarti.. dovresti imparare a farlo» alzai la manica del mio vestito scoprendomi il braccio.

«Non vuoi farlo veramente rose»  alzai le spalle.

«Sai..non dovresti sottovalutarmi kameron»  dissi prima di farmi un taglio sul braccio facendo uscire del sangue, faceva male questo e ovvio ma speravo solo di riuscire ad aiutarlo.

I suoi occhi diventarono rossi appena vide il sangue.

«Ti ho chiesto se potevo fidarmi di te..tu mi hai detto che devo scoprirlo da sola, adesso dimostrarmi che posso fidarmi»

Mi avvicinai e allungai il braccio verso di lui, mi stava guardando con odio puro come se gli stessi lanciando una sfida impossibile e dopo minuti interminabili avanzò verso di me.

Mi prese il braccio e mi abbassò la manica senza mai smettere di guardarmi negli occhi.

«Non rifarlo mai più rose»

«Però ti sei controllato» sbuffò.

«Certo, ma volevo farti del male, non riuscirò mai a respingere del tutto il mio lato peggiore»

Restammo a parlare per un bel po' finché i suoi occhi non tornarono al loro colore naturale.

«Ad ogni modo, ti va di venire a casa mia? sono sicuro che mia sorella sarebbe contenta di conoscerti» mi sorrise, il suo sorriso era bello, talmente contagioso che mi misi a sorridere anche io, così decisi che sarei andata con lui.

Giungemmo davanti a una villa gigantesca, ai lati di essa erano situate due statue che rappresentavano dei draghi, fiori di tutti i tipi contornavano il giardino, come sottofondo si sentiva solo il canto delle cicale e il cinguettio degli uccelli.

Giungemmo davanti a una villa gigantesca, ai lati di essa erano situate due statue che rappresentavano dei draghi, fiori di tutti i tipi contornavano il giardino, come sottofondo si sentiva solo il canto delle cicale e il cinguettio degli uccelli

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