Capitolo 3

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Il viaggio in auto è piuttosto silenzioso. Regina è ancora scossa e confusa da quello che è successo, e Robin è altrettanto confuso.

«Regina... ho-ho fatto qualcosa di sbagliato?» chiede innocentemente Robin, spegnendo il motore dell'auto.

«No. I-io... scusami! Non è colpa tua, è stata una bella serata. Io credevo di poterlo fare, ma in realtà non posso. Tu non c'entri nulla, è solo che io ho perso la testa per un'altra persona.» dichiara Regina mortificata.

«Oh... sono contento che tu sia stata sincera con me. Posso capirlo, quando si ha qualcuno in testa è difficile riuscire a toglierselo...» risponde Robin sovrappensiero.

«Aspetta... vuoi dire che tu hai qualcun'altra in testa? Pensavo mi avessi chiesto di uscire perché fossi interessato a me!» chiede la mora inarcando le sopracciglia.

«I-io... non... non intendevo quello!» cerca di giustificarsi il ragazzo.

«Io credo proprio di sì, invece! Chi è?»

«È complicato. Non è una cosa fattibile sotto tanti aspetti, ma io non riesco a smettere di pensarci.» confessa Robin.

Regina non può fare altro che sorridere, sembra che lei e il ragazzo siano in una situazione molto simile. Quant'è piccolo il mondo!

«Credo proprio di capirti. Sono nella stessa situazione...»

«Non credo proprio che siamo nella stessa situazione!» afferma il rugbista ridendo.

«No, hai ragione... la mia è molto più complicata.» risponde a tono la mora.

«Vogliamo fare a gara a chi ha la situazione più complicata?!» chiede scherzando il ragazzo.

Entrambi scoppiano a ridere.

«Senti... visto che tutt'e siamo in questa scomoda circostanza, che ne diresti di vederci più spesso? Non mi dispiacerebbe avere un'amica con cui parlare...» le propone lo studente.

«Affare fatto!» Regina gli porge la mano, che Robin stringe immediatamente, poi lo saluta per tornare a casa.

Cerca di inserire e girare la chiave di casa silenziosamente, ha già avuto abbastanza sorprese per stasera. Non appena si chiude la porta alle spalle accende la torcia del cellulare, in modo tale da non svegliare nessuno con le luci di casa. Sale con molta cautela le scale e si fionda velocemente nella sua stanza. Tira un sospiro di sollievo e si prepara per dormire.

Il rumore fastidioso della sveglia la riporta alla realtà. Regina si rigira nel letto, oggi non ha proprio voglia di alzarsi. Forse perché sa che avrà ben due ore di lezione con la professoressa Swan. Chiude gli occhi per qualche secondo, sperando che sia tutto un terribile sogno, e poi li riapre. Niente, non è cambiato proprio nulla. Non è uno stramaledettissimo sogno.

Si fa forza e si alza dal letto per fronteggiare, almeno dignitosamente, una nuova giornata.

Ripete la solita sequenza di tutte le mattine: doccia, vestiti, trucco, colazione ed è pronta ad uscire. Non incontra Emma neanche per sbaglio, i suoi genitori le fanno sapere che è uscita presto per sbrigare alcune cose.

Aspetta come al solito la sua amica, che ovviamente non esita a ritardare, ed esce di casa salutando velocemente i suoi genitori.

«Ehi Mills! Allora? Com'è andata ieri sera?» Ruby e il suo solito buon umore di prima mattina.

«Tutto bene, fino ad un certo punto...»

«Oddio... ha provato a baciarti e non lo volevi? Ha provato a fare altro?» Ruby sarebbe capace di partire in quinta ed andare a spaccare la faccia di quel brutto ceffo.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora