Capitolo 10

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«Non mi interessa. Non ho più voglia di discutere.» Regina vorrebbe scappare da tutto, da tutti i problemi che sembrano circondarla oggi.

«Sto parlando con te, non ti azzardare ad andare via!» afferma severamente Cora, dopo aver osservato Regina voltarsi per andare via.

La mora, dopo averle voltato le spalle, si blocca alle parole della madre. Stavolta non le dà ascolto. Prende mentalmente nota dell'avvertimento di Cora, ma decide ugualmente di andare.

«REGINA!»

Regina è già uscita dalla stanza ed è diretta verso la sua camera. Appena vi arriva, chiude subito la porta alle sue spalle e dà una mandata di chiave.

Si lascia andare sul letto, cominciando a piangere in silenzio.

L'unica cosa alla quale riesce a pensare è che tutto sembra andare a rotoli. Prima la rivelazione di Emma, e adesso i suoi genitori hanno capito che qualcosa non va. Sembra crollare tutto. Tutte le sue convinzioni. Tutta la sua sicurezza.

Era così sicura e testarda sul voler continuare la relazione con Emma, che non si è resa conto di quante complicazioni realmente ci fossero. L'unica cosa che le interessava era stare con la bionda. Adesso le tocca raccogliere i cocci del suo cuore e rimettere in ordine i pensieri che vagano disordinati nella sua testa.

Non sa come reagire e non sa come affrontare la situazione con i suoi genitori. Raccontare di Emma è escluso, succederebbe un casino. È una donna - per cominciare - è la figliastra di sua madre, è la sua professoressa ed è più grande di lei. E già solo il primo punto basterebbe a scatenare il panico.

No, deve trovare una soluzione a questo enorme e dannato casino. Una cosa alla volta, ce la può fare, pensa Regina.

Intenzionata a non uscire dalla stanza, la studentessa passa tutto il pomeriggio nella sua camera, saltando addirittura la cena. Non ha voglia di vedere sua madre. Non ha voglia e si vergogna. L'orgoglio ha la meglio, e si ritrova a stomaco vuoto tra le lenzuola del suo letto. Per fortuna, anche questa volta, addormentarsi non le viene poi così difficile. Complici la stanchezza e lo stress, dovuti alla particolare giornata, Regina crolla in un sonno profondo.

Nessuna sveglia interrompe il sonno di Regina, oggi è finalmente domenica. Nonostante abbia tutto il tempo per dormire, la mora è abituata agli orari mattutini, e non riesce a dormire più delle 8:25 del mattino.

Si rigira fra le coperte, cercando di prolungare quella fase di dormiveglia, ma niente, non ci riesce. Ha bisogno di alzarsi e, soprattutto, ha bisogno di mettere qualcosa nello stomaco. Infatti, non appena il suo corpo si sveglia, Regina sente lo stomaco brontolare rumorosamente. Alza gli occhi al cielo. Sa che dovrà vedere sua madre prima o poi, ma vorrebbe rinviarlo il più possibile.

Proprio mentre prende atto di questo pensiero, qualcuno bussa alla sua porta.

«Regina?»

Ovviamente è la voce di suo padre, non poteva essere altrimenti.

La mora si alza dal letto e va ad aprire la porta, precedentemente chiusa a chiave.

Toglie la mandata e va a sedersi nuovamente a letto. Nel frattempo, Henry apre la porta ed entra in stanza. Si avvicina a Regina e siede nel letto accanto a lei.

«Regina, lo so che c'è qualcosa che non va, e ti mentirei se ti dicessi di non averlo già notato. Sei stata sulle nuvole in questi giorni, come se qualcosa ti preoccupasse. Lo sai, io sono tuo padre e aiutarti è sia il mio dovere che il mio volere. Se c'è qualsiasi cosa che ti turba o che ti fa stare male, io sono qui ad ascoltarti. Puoi dirmi tutto, ogni cosa.»

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora