Capitolo 18

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Salve! Scusate per il ritardo nell'aggiornamento, finalmente ce l'ho fatta! Godetevi questo ultimo capitolo, spero tanto vi piaccia. A dopo! 


Regina, dopo essersi spogliata, si stende sul letto in posizione prona e flette le gambe verso il soffitto. I capelli sono sciolti e ricadono delicatamente sulla schiena, si appoggia ai gomiti e porta una mano sotto il mento, aspettando pazientemente la bionda.

«Quel dannato termostato mi fa impa-» Emma entra in stanza e le parole le muoiono in gola.

«Regina...» sussurra adesso. Ingoia a vuoto e fa un passo verso il letto, osservando attentamente la ragazza di fronte.

«Vieni qui a scaldarmi o resti lì a fissarmi?» domanda la mora, leggermente infreddolita e, al tempo stesso, bollente.

Emma non se lo fa ripetere due volte e con due falcate raggiunge il letto matrimoniale, gattonando poi verso Regina. Afferra un piede e lascia un dolce bacio lateralmente, prosegue sul polpaccio con una scia di baci umidi. Regina ruota la testa e la osserva attentamente, lo stesso fa Emma, non sganciando mai lo sguardo. La bocca della ragazza si schiude e le pupille si dilatano. La bionda continua quel sensuale compito autoassegnatasi e sfiora con le labbra la parte posteriore della coscia, spingendo Regina a stendere le gambe. Risale verso l'alto e lambisce un gluteo con la lingua, mordendolo immediatamente dopo.

«Ah!» sussulta Regina, presa alla sprovvista da quel pizzico di dolore.

Emma sorride maliziosamente, poi appoggia il labbro inferiore sul fondoschiena e lo fa rotolare fino ai lombari. Lì, riprende a baciare dolcemente il dorso, senza un ordine ben preciso. Si posiziona sopra la mora, tenendosi sulle proprie braccia, per non gravarle, e sfiora con il naso la schiena alta, curvata per la posizione che l'altra continua a mantenere. Infatti, Regina, che è rimasta sui propri gomiti, osserva con la coda dell'occhio la donna dietro di sé. Emma, odora la sua pelle e bacia il collo di Regina, che inclina la testa, lasciandole spazio.

«Mmm...» mugugna la mora. «Spogliati...» aggiunge.

«Shh...» la zittisce Emma, parlando direttamente nel padiglione auricolare e mordendole un lobo.

«Emma...» riprova Regina.

«Cosa c'è?» domanda, sussurrando all'orecchio della ragazza col respiro accaldo.

«Voglio sentirti...» risponde Regina, chiedendo indirettamente ad Emma di togliersi quei vestiti di dosso.

Emma la accontenta, si allontana lievemente e inizia a sbottonare la camicia. Regina si gira improvvisamente e blocca le sue mani.

«Voglio farlo io... per favore!» la supplica Regina, con degli occhi e un broncio irresistibile. Talmente irresistibile che Emma non può negarglielo. Sposta le sue mani dalla camicia e annuisce.

Regina, si mette su un fianco e comincia a sfilare lentamente ogni bottone dall'asola. Quando arriva all'altezza del petto, lo sfiora leggermente con le dita, continuando a scendere. Emma la osserva, ma non osserva le mani, osserva lei: il suo viso concentrato, le labbra schiuse, il respiro affannato, i capelli che cominciano ad essere più scompigliati.

«Sei bellissima!» esclama la mora, dopo aver scoperto tutto il busto e aver minuziosamente osservato il reggiseno di pizzo nero che indossa la donna.

«Credo tu me l'abbia già detto, oggi.» afferma Emma, furbamente.

«Ti dispiace se lo ripeto?»

«Mmm... no. Credo proprio di no.» sorride.

Regina ricambia il sorriso e si avvicina ulteriormente. Emma, che si aspetta un bacio sulle labbra, avvicina il viso al suo, ma viene delusa dal cambio di direzione della mora. Regina, infatti, si abbassa sul petto della bionda, andando a baciare la parte di seno scoperta dal reggiseno. Con una mano afferra il fianco di Emma, spostando la camicia, e bacia lentamente ogni lembo di pelle, stando ben attenta a non tralasciare niente. Quando si ritiene soddisfatta, risale leggermente verso il collo e riserva lo stesso trattamento, esultando internamente per la tranquillità della bionda, che glielo lascia fare. Ben presto, però, si rende conto che vuole di più. Scende con le mani all'altezza dei pantaloni e li sbottona, sotto lo sguardo attento di Emma che alza il bacino, aiutandola a sfilarli insieme gli slip. Quando pantaloni e intimo raggiungono il pavimento, Emma si mette a sedere e toglie definitivamente la camicia, sganciando il reggiseno e buttando via tutto. Anche lei, come Regina, vuole velocizzare le cose. Afferra la mora per le spalle e la spinge a sdraiarsi sul letto, Regina, però, non è d'accordo e si irrigidisce.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora