Capitolo 17

301 16 4
                                    

«Da quanto tempo ti porti a letto mia figlia?»

«C-cosa?» risponde Emma, presa alla sprovvista.

«Hai capito benissimo.»

«È meglio entrare dentro...» afferma la bionda, facendosi da parte.

Emma le fa strada verso la cucina e Cora la segue silenziosamente.

«Senti io-» la bionda prende la parola, ma viene subito interrotta.

«Sul serio, Emma?! Con mia figlia?!» esclama a voce alta, Cora. «Come diamine ti è venuto in mente?»

«Non è una cosa che ho cercato, fidati...» risponde Emma, a voce bassa, intimidita dalla donna.

«Non me ne importa un bel niente!» urla la donna. «Ti rendi conto che Regina è minorenne? Cazzo, sei stata persino la sua professoressa!»

«In classe l'ho sempre trattata come qualsiasi altra alunna, non ho mai fatto preferenze. Regina è un'ottima studentessa e non ha bisogno del mio aiuto. Lo so che è minorenne e che io sono più grande di qualche anno, ma ti assicuro che non me l'aspettavo nemmeno io.» confessa Emma, sincera al cento per cento. «Non sono venuta qui con l'intenzione di innamorarmi di Regina, ma l'ho fatto... ho provato ad allontanarla, ma non è servito a nulla.»

Cora ascolta in silenzio, cercando di trovare qualche falla nel discorso di Emma o qualcosa che le suggerisca che la bionda stia mentendo. Sfortunatamente per Cora, però, così non è.

«Sei una donna adulta, sei stata sposata e di sicuro io non devo insegnarti niente, ma Regina è ancora un'adolescente. Non ha esperienza, non sa nemmeno cosa vuole dalla vita. Cosa ti aspetti da questa situazione? Ti rendi conto che sei legalmente perseguibile per aver intrattenuto una relazione con una studentessa minorenne, vero? Cosa che stai facendo ancora, anche se non sei più la sua docente!» sospira Cora, arrabbiata.

«Dopodomani Regina sarà maggiorenne...» afferma Emma.

«Oh, beh, allora cambia tutto!» esclama Cora, allargando le braccia.

«Siamo innamorate, non credo che tu possa farci nulla.» dichiara la bionda, sicura di sé.

«Ringrazia il fatto che sei la mia figliastra, perché a quest'ora ti avrei denunciata io stessa.» afferma duramente. «Questa relazione finisce qui. Regina ha bisogno di uscire con i suoi coetanei, non con una donna divorziata. Vedi di metterci un punto e non ti azzardare a comparire alla festa.» afferma Cora, puntando il dito verso Emma.

«Conosci Regina, non sarà un tuo rimprovero a fermarla.» dichiara la bionda, convinta.

Cora la guarda con sguardo furente, ma, consapevole che sarà difficile far cambiare idea a Regina, afferra la borsa e si avvia verso l'uscita.

Emma la osserva andare via, preoccupata e in colpa. Afferra il cellulare per mettere in guardia Regina, compone il suo numero e la chiama. Purtroppo, però, non risponde, così decide di mandarle un messaggio e avvertirla.

Quando Regina viene svegliata, sono le 8:20 di mattina.

«Regina, svegliati.»

«Mh, no... non di nuovo. Lasciami dormire, è presto!» esclama la mora, con la bocca ancora impastata dal sonno.

Improvvisamente, Cora afferra il piumone e la scopre totalmente.

«Ehi! Che cavolo ti prende?!» domanda Regina, piuttosto arrabbiata per il gesto.

«Dobbiamo parlare.» afferma Cora, seriamente.

«È-è successo qualcosa?» chiede Regina, preoccupata dal tono della madre.

Un amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora